La voce di Megaride

LOS VON ROM !


di Patty Ghera
Dopo aver visto il filmato, molto ben fatto, sul fenomeno del "brigantaggio", all'indomani della forzata unità d'Italia, mi è venuta in mente la similitudine con la cosiddetta "insurrezione altoatesina" avvenuta alla fine degli anni 50 in Tirolo (Alto Adige è nome inventato da Mussolini), che ha visto Georg Klotz fra i protagonisti di questa ribellione. Da nord a sud, in epoche diverse, vi sono sempre stati fenomeni d’intolleranza alle leggi antipopolari fatte dai potenti a tavolino dopo un conflitto. Dopo la dis-unità d'Italia, avevamo dei regnanti schifati (mi piace il vostro verbo napoletano che rende l'idea) di parlare addirittura l'italiano che, fra loro, si esprimevano in francese. Figuriamoci come avrebbero potuto capire i vari dialetti parlati lungo tutto lo stivale.  I Tirolesi, forzatamente italiani che, per caratteristiche somatiche, lingua, razza, uso e costumi, nulla hanno mai avuto a che fare con il resto del paese. Brigantaggio nel meridione e insurrezione tirolese, accomunate da un unico denominatore: la giusta pretesa della propria indipendenza e il rispetto degli usi e delle tradizioni di questi popoli tramandati nei secoli. La verità su quest’insurrezione, come sul brigantaggio, non è mai stata detta, ci ha provato
Eva Klotz che ha dedicato a suo padre un libro dal titolo "Georg Klotz" dove racconta la sua verità. Peccato che sia scritto in lingua tedesca. L'ho esortata più volta a tradurre il libro anche in lingua italiana. Spero che prima o poi questo succeda. Avrete saputo della vittoria elettorale delle elezioni in Sud Tirolo? Il partito di destra di Eva Klotz (Sud Tiroler Freiheit), i cugini di Heider, ha ottenuto un gran risultato, a scapito della SVP (Sud tiroler von spartei), che hanno perso quasi l'8%. Il partito di Eva è formato quasi esclusivamente da giovani che fanno politica con il cuore. Hanno piazzato un bellissimo cartellone con i colori dell'Austria, in territorio austriaco, a 10 cm dal confine italiano (parlo del Brennero) dove c'è scritto: SUD TIROL IST NICHT ITALIEN  e cioè il Sud Tirolo non è Italia. Loro parlano esclusivamente il tirolese e vogliono mantenere a tutti i costi le loro bellissime e religiosissime tradizioni. Un popolo da ammirare per l'onestà e tutto quanto. Sapessi quanti sabotaggi, ma alla fine ce l'hanno fatta. Sono proprio dei panzer, vanno avanti per la loro strada e Eva prosegue il cammino del padre, del quale propongo le gesta. Georg Klotz, eroe sudtirolese che gli italiani volevano “chiamare” Giorgio Dal Ceppo… Il 24 gennaio del 1976 moriva nel suo esilio austriaco Georg Klotz, uno degli eroi della lotta del popolo sudtirolese. Descritto per anni dalla stampa patriottica italiana come un terrorista (l´epiteto più "gentile", poi però diventato una sorta di medaglia, era "martellatore della Val Passiria"), lui si è sempre vantato di avere sempre e solo colpito "cose" (tralicci, caserme, infrastrutture) e di non avere mai fatto del male alle persone, secondo un codice di onore che distingueva quelli come lui da tutta la marmaglia sanguinaria che ha riempito le cronache più tragiche del tempo e degli anni più recenti. Klotz era nato a Walten, in val Passiria, l´11 settembre 1919, proprio il giorno del Trattato di Saint-Germain che consegnava la sua terra alla sovranità del Regno d´Italia, strappandola dall´antica heimat della Contea del Tirolo. Ha vissuto la sua giovinezza sotto l´oppressione fascista, stupida e prepotente: a un certo punto gli è anche capitato che un burocrate ottuso - che aveva preso sul serio la sciocchezza scolpita (rigorosamente in latino) sull´Arco della Vittoria, il patriottico
catafalco che deturpa una piazza di Bozen-Bolzano: "Qui abbiamo insegnato agli altri la lingua, il diritto, le arti" - avesse cercato di cambiargli il nome in Giorgio Dal Ceppo.  La notte fra il 6 e il 7 settembre 1964, Klotz e il suo compagno di lotta Luis Amplatz si erano rifugiati in un piccolo edificio, la Malga Brunner, sopra Novale di San Martino, in Passiria, assieme a tale Christian Kerbler (alias Peter Hofman), un collaboratore della Divisione affari riservati del Ministero dell´Interno, "infiltrato" dal questore Allitto Bonanno. Lì questo Kerbler uccide nel sonno Amplatz e spara due colpi di rivoltella al petto di Klotz, che riesce a trascinarsi in condizioni drammatiche fino al confine austriaco e a salvarsi. Il sicario si "consegna" ai carabinieri ma riesce a fuggire alla non troppo oculata sorveglianza di chi lo stava trasportando a valle. Arrestato anni dopo a Londra per altri reati (evidentemente i "trenta denari" si erano presto esauriti..), si scoprirà che non esisteva a suo carico nessun mandato di cattura emesso da autorità italiane. Le sue tracce si perderanno in Brasile. Georg Klotz resterà in Austria fino alla sua morte, avvenuta per un’embolia, lontana conseguenza delle ferite riportate. In sua assenza la polizia si era accanita contro la sua famiglia: nel 1967 la moglie era stata incarcerata per 14 mesi: un vergognoso ricatto per cercare di costringerlo a rientrare e a confessare delitti mai commessi e per cui era stato condannato a morte con il solo metodo utilizzabile in un paese che ha formalmente eliminato la pena capitale. Dei sei figli si occupava la più grande, Eva, che aveva allora 16 anni, e che oggi è la più combattiva esponente della libertà sudtirolese. Da qualche anno sembra essere tornata a farsi sentire la pressione italiana contro l´autonomia di Bolzano: gli attacchi al bilinguismo, alla proporzionale etnica e allo stesso istituto della Provincia autonoma. Come già successo molte volte nel passato, i Sudtirolesi possono contare nei momenti più cupi della loro vita comunitaria sulla solidarietà dei loro fratelli tirolesi e austriaci di oltre Brennero. Una tutela che purtroppo manca ai popoli padani che sono sempre da soli a combattere la loro battaglia. La vicenda sudtirolese serve però da esempio a tutti quelli che combattono per libertà e autonomia. In questo senso il Tirolo è davvero la "Patria del mondo" esaltata in una popolare canzone degli Insorgenti trentino-tirolesi che combattevano a fianco di Andreas Hofer: lo è nel senso di patria dei diritti di tutti i popoli oppressi, di scrigno di libertà difeso nei secoli contro tutti gli aggressori. Il valore simbolico ed esemplare di Hofer e Klotz travalica il tempo e i confini: sono gli eroi di tutti quelli che lottano per la libertà. Lo sono in particolare per quelli che hanno gli stessi nemici. Los von Rom!... Letteralmente, FUORI DA ROMA!*******
Con i più fervidi voti augurali ad Eva Klotz ed alle sue genti, per la piena affermazione della loro nobile Causa Identitaria . Noi sudisti, ex regnicoli delle Due Sicilie imparentati con gli Austriaci, necessiteremmo tra le nostre fila di altrettanto appassionati combattenti… ma la perniciosa, atavica malattia dell’individualismo e del “ TIRAMMO ‘A CAMPA’ ! “ è il più duro freno all’affermazione della nostra Causa, eppure abbiamo subito un Olocausto peggiore di quello ebreo e la nostra Diaspora è tuttora in atto. Ma vorrei segnalare, scrutando il presente, quanta scarsa attenzione abbia riservato Roma alla tornata elettorale nel Tirolo, limitandosi ognuno– i vari presidenti e segretari dei due maggiori partiti nazionali (che, poi, sarebbero un unico grande ibrido “Centro”) a vedere una personale vittoria scaturire da quelle urne lontane che sono dimenticate colonie italiane SOLO sulla carta geopolitica dell’Atlante del Potere… mentre da un anno impazza, quotidianamente, fino allo sfinimento delle “bolas” la campagna elettorale americana: un martellamento continuo… inopportuno… immorale. Spersonalizzante! Dio, quanta disonestà intellettuale! Auguri, dunque, brigantessa Eva Klotz! Permettimi di stringerti la mano, con tanto orgoglio… che vorrei fosse proprio delle mie genti del Mezzogiorno. Chissà, cara Eva, magari la nostra battaglia per il Sud dovremmo venire a lanciarla da lassù... da voi, visto che qui vige il solito  mortificante NEMO PROPHETA IN PATRIA – Marina Salvadore