La voce di Megaride

Nel nido degli scorpioni


IL GIP DI CALTANISSETTA HA FINALMENTE DECISO … DI NON DECIDERE ARCHIVIANDO TUTTO
 Abbiamo appena ricevuto dall’avvocato Lipera questa sconcertante comunicazione che riportiamo integralmente ed alla quale faremo seguire le nostre estemporanee sensazioni: “Catania – 26 marzo - Il dottor Bruno Contrada, e noi con lui, ha atteso quattro mesi che il giudice si pronunziasse sulla opposizione all’istanza di archiviazione proposta avverso la richiesta del P.M. di Caltanissetta sul suo esposto denunzia presentato a marzo del 2007. Come è noto, peraltro, il 26 novembre scorso, il dottore Contrada, scortato dai carabinieri di Palermo, si era presentato dinanzi al GIP di Caltanissetta ove ha reso ampie dichiarazioni. Dopo tanta attesa le legittime speranze, di far luce su taluni fatti che se accertati avrebbero potuto rimettere in discussione seriamente la sua condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, sembrano essersi vanificate perché il GIP nonostante, dubbi e dichiarate perplessità, ha archiviato il tutto: “anche se astrattamente riconducibile alla fattispecie di calunnia, sarebbe coperta da prescrizione”. Sorge spontaneo chiedersi: se tutti i fatti, esposti e denunziati dal dr. Bruno Contrada, erano coperti da prescrizione, perché il 5 maggio dello scorso anno lo stesso GIP ha ordinato al P.M. indagini suppletive, che peraltro non sono state fatte? Cosa è cambiato da allora ad oggi? Per l’amore per il Giusto e per il Vero, perché continuiamo a credere fermamente quindi nell’innocenza di Bruno Contrada, che riteniamo vittima sacrificale di un inconcepibile ed assurdo errore giudiziario, andremo avanti in questa difficile battaglia. Ciò premesso, pertanto, nei modi e termini consentiti dall’ordinamento processuale annunciamo che impugneremo l’ordinanza di archiviazione, resa dal Giudice dott. Ottavio Sferlazza, avanti la Corte Suprema di Cassazione”.
Ormai, siamo abituati all’allegro balletto delle “prescrizioni” che finiscono sempre per premiare i soliti noti; meglio se connessi in qualche modo alla delinquenza… com’è accaduto per alcuni “pentiti”, come accadrà, a Napoli, per Bassolino nell’unico processo in cui risulta indagato, a prescindere dal fatto che una prescrizione non corrisponde onorevolmente ad un’assoluzione… per Bruno Contrada, ovviamente, questo strumento applicato alle SUE denunce e non al suo processo è ulteriore elemento che caratterizza come sempre più inaudito un fumus persecutionis oramai del tutto sospetto. Stranamente, quest’ultima notizia non mi procura ansia; tutt’altro! Acuisce, invece, il mio personale convincimento e contribuisce all’ottimismo, perché di fondo rilevo un becero impaccio… un pasticcio incredibile: un cul de sac nel quale certe toghe della classe di potere 1992 sono andate ad infilarsi… e non sanno più uscirne. Caduti nelle sabbie mobili si dibattono con frenesia per uscirne ed invece sprofondano sempre più.  Ci sono dettagli ai quali occorre prestare molta attenzione: è un esercizio ginnico per il nostro cervello. I recenti fatti di Barcellona nel comprensorio di Messina connessi alle squallide esternazioni – prima in comoda forma anonima, poi presonali – del PM Olindo Canale sono stati trattati nel solo TG regionale e NON, com’era doveroso da parte della TV di Stato, diffuso a livello nazionale. Si è tentato, alla stregua di quanto sta facendo il CSM nei confronti dell’altro giudice nisseno Messineo, di restringere il più possibile il campo d’azione della corretta informazione in ordine a FATTI e PERSONAGGI che con la loro aureola di santità acquisita insieme alla toga sono rilevantemente connessi, per sinergia, ai più vasti casi giudiziari d’interesse nazionale, quali il processo Borsellino, il processo Andreotti… e quello in capo al “capro espiatorio” Bruno Contrada, il più mediatico in assoluto! Nello stesso tempo attendiamo che siano rese note le dichiarazioni del “pentito” Spatuzza che postulano la revisione del processo sulla strage di via D’Amelio, Ingroia permettendo … la vicenda di Olindo Canale, piemontese come Caselli, guardacaso dal 1992 in Sicilia, porterà probabilmente a riaprire “contro Ignoti” il processo Alfano, per l’assassinio del quale (nel ’93) è fnito in galera tal Gallotti con un bel 41 bis. Il tutto, nell’ambito del più grande e glorioso Maxi Processo di Messina contro le cosche mafiose della zona, denominato argutamente “Mare Nostrum”. Ora, risulta come da dichiarazione resa finalmente autografa dal togato che teme il carcere (e non si capisce perché sia ancora libero e bello, contrariamente a quanto accadrebbe in tal caso ad un comune mortale o a un poliziotto) che il pentito Bonaceto sia stato manovrato contro il Gallotti proprio dall’Olindo Canali.  La sola Gazzetta del Sud edizione Messina ed il solo TG3 Sicilia, ripetiamo, ha dato notizia di questa vergognosa inqualificabile vicenda, che molto ha inasprito l’animo di alcuni leader della Casta del Vittimificio di Stato, scagliatisi contro la Gazzetta del Sud con deliranti proclami giustizialisti, cercando di rammendare questo strappo alla Storia degli ultimi vent’anni e che metterebbe in forse i loro privilegi fin qui acquisiti. Tace persino Di Pietro che nelle sue liste dell’IDV ha appena candidato De Magistris e Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe Alfano e valchiria del giustizialismo alla cieca, con vittima sacrificale preferita Bruno
Contrada. Per quanto riguarda l’ignavia di Ottavio Sferlazza che dire? Sta per prendere le distanze, fisicamente, per via di un trasferimento, lontano dalla Procura “difficile”. Già assapora l’abbandono del nido degli scorpioni! E gli arresti di oggi, di mafiosi e di un “brigatista” tra Gela e Caltanissetta, non danno da pensare?  Siamo curiosi di conoscere quali provvedimenti vorrà infine prendere il ministro della Giustizia, proprio nell’ottica della Riforma, penalizzato solo dalla sua giovane età che non gli ha consentito, qualche decennio fa, di occuparsi della complottistica dell’anti-Stato ed ora… dell’Antimafia! Considerato che come nel gioco del Domino, una toga o un “pentito” cadenti trascinano velocemente nella dinamica del crollo tutte le altre “tessere” dell’accolita… sono sempre più fiduciosa nella tempestiva revisione del Processo Contrada… che, da se’ e senza complicità di angeli e santi del cielo, è già in atto presso l’opinione pubblica senziente! Marina Salvadore  Per il debito esercizio ginnico di meningi, vi invito a confrontare il documento propostovi ieri (testimonianza dott. Bruno Contrada) e quello “algido” di Ottavio Sferlazza, archiviato a questo link:www.vocedimegaride.it/archiviazioneCONTRADA.PDF