Dopo la crescente contestazione e criminalizzazione del Presidente del Consiglio, l'attacco alla sua vita privata, insieme all'agghiacciante numero di udienze che ha subito e delle altre che dovrà affrontare, dopo l'accusa di essere un dittatore liberticida e un censore della libertà di stampa, dopo l'abnorme accusa di essere anche il mandante delle stragi del 92, dopo le innumerevoli offese, epiteti, calunnie e veleni.... la misura era colma: ecco l'aggressione fisica.Intollerabile, violento, inaccettabile atto pratico che concretizza tutti quelli teorici precedenti.Certo l'evidenza è che si tratti di un caso isolato, di uno psicolabile. Passi. Ma non si può tacere e restare inermi di fronte alla seppur "legittima" esternazione di odio non solo nella rete e sui media, ma perfino nelle aule del Parlamento; non si può restare inermi di fronte alla "illecita" istigazione a delinquere di alcuni individui, siano essi ignoranti, acculturati, istituzionalizzati, patentati, curricolati, sia che lo facciano direttamente che attraverso i media, i giornali, i blog. Bloccare queste manifestazioni violente di dissenso non certo significa adottare provvedimenti liberticidi, ma arginare le licenze di chi invece vuole uccidere le altrui libertà ed attentare alla democrazia di questo già malandato paese.Non si può restare inermi, infatti, di fronte alle proteste, le urla, i fischi, che hanno impedito perfino la commemorazione della strage di Piazza Fontana, tra lo sdegno dei famigliari delle vittime. Non si tratta dunque di manifestazioni civili di dissenso; come si potrebbe dissentire da un cordoglio che dura decenni e dissentire dal ripetersi di fatti tanto sanguinosi? Si tratta piuttosto di una massa informe, un gregge decerebrato, disinformato, opportunamente aizzato da chi invece sa bene quello che fa. Si tratta di un'arma pericolosissima lanciata contro la democrazia e questo in un paese civile non può nè deve essere tollerato e bisognerà trovare soluzioni adeguate di persuasione, dissuasione e, se necessario, perfino di repressione.La libertà di ciascuno finisce dove comincia quella dell' "altro"Ho visto persone anziane che chiedevano cortesemente ai giovani di tacere perchè avrebbero voluto aacoltare il discorso di Berlusconi. Ho visto giovani che tentavano di relazionarsi civilmente coi loro coetanei esaltati i quali non avevano nessuna voglia di comunicare le loro ragioni ma continuavano a urlare, ad inveire, a provocare. Qualcuno diceva: "lasciateci ascoltare" altri dicevano "ma lo capite che è stato eletto dalla maggioranza degli Italiani? Da noi che vogliamo ascoltarlo e ne abbiamo il diritto?" ed ho sentito risposte: "siamo liberi di stare dove ci pare e fare e dire quello che ci pare" ed ho sentito rispondere:"certo, siete liberi ma così limitate la nostra libertà di stare tranquilli ed ascoltare, fateci ascoltare".Ma nessuna ragione è stata ascoltata e la contestazione, anzi il disturbo è continuato.Nei vari talk show i toni non si sono abbassati, anzi. A ripetizione gli interventi impropri della Bindi più intelligente che bella e viceversa e quelli di Di Pietro e i non violenti ma perfidi editoriali di ogni fazione. In questo modo la violenza non può che lievitare...infatti, stamattina, un ordigno nell'Università Bocconi.Io questo film l'ho già visto e non mi piace. E meno di tutto mi piace la faccia sanguinante di un Presidente del Consiglio eletto democraticamente dal popolo italiano, che in una democrazia, e NON in una dittatura come si vorrebbe far credere, è stato regolarmente eletto col consenso della maggior parte degli italiani.
SOLIDARIETA' AL POPOLO ITALIANO
Dopo la crescente contestazione e criminalizzazione del Presidente del Consiglio, l'attacco alla sua vita privata, insieme all'agghiacciante numero di udienze che ha subito e delle altre che dovrà affrontare, dopo l'accusa di essere un dittatore liberticida e un censore della libertà di stampa, dopo l'abnorme accusa di essere anche il mandante delle stragi del 92, dopo le innumerevoli offese, epiteti, calunnie e veleni.... la misura era colma: ecco l'aggressione fisica.Intollerabile, violento, inaccettabile atto pratico che concretizza tutti quelli teorici precedenti.Certo l'evidenza è che si tratti di un caso isolato, di uno psicolabile. Passi. Ma non si può tacere e restare inermi di fronte alla seppur "legittima" esternazione di odio non solo nella rete e sui media, ma perfino nelle aule del Parlamento; non si può restare inermi di fronte alla "illecita" istigazione a delinquere di alcuni individui, siano essi ignoranti, acculturati, istituzionalizzati, patentati, curricolati, sia che lo facciano direttamente che attraverso i media, i giornali, i blog. Bloccare queste manifestazioni violente di dissenso non certo significa adottare provvedimenti liberticidi, ma arginare le licenze di chi invece vuole uccidere le altrui libertà ed attentare alla democrazia di questo già malandato paese.Non si può restare inermi, infatti, di fronte alle proteste, le urla, i fischi, che hanno impedito perfino la commemorazione della strage di Piazza Fontana, tra lo sdegno dei famigliari delle vittime. Non si tratta dunque di manifestazioni civili di dissenso; come si potrebbe dissentire da un cordoglio che dura decenni e dissentire dal ripetersi di fatti tanto sanguinosi? Si tratta piuttosto di una massa informe, un gregge decerebrato, disinformato, opportunamente aizzato da chi invece sa bene quello che fa. Si tratta di un'arma pericolosissima lanciata contro la democrazia e questo in un paese civile non può nè deve essere tollerato e bisognerà trovare soluzioni adeguate di persuasione, dissuasione e, se necessario, perfino di repressione.La libertà di ciascuno finisce dove comincia quella dell' "altro"Ho visto persone anziane che chiedevano cortesemente ai giovani di tacere perchè avrebbero voluto aacoltare il discorso di Berlusconi. Ho visto giovani che tentavano di relazionarsi civilmente coi loro coetanei esaltati i quali non avevano nessuna voglia di comunicare le loro ragioni ma continuavano a urlare, ad inveire, a provocare. Qualcuno diceva: "lasciateci ascoltare" altri dicevano "ma lo capite che è stato eletto dalla maggioranza degli Italiani? Da noi che vogliamo ascoltarlo e ne abbiamo il diritto?" ed ho sentito risposte: "siamo liberi di stare dove ci pare e fare e dire quello che ci pare" ed ho sentito rispondere:"certo, siete liberi ma così limitate la nostra libertà di stare tranquilli ed ascoltare, fateci ascoltare".Ma nessuna ragione è stata ascoltata e la contestazione, anzi il disturbo è continuato.Nei vari talk show i toni non si sono abbassati, anzi. A ripetizione gli interventi impropri della Bindi più intelligente che bella e viceversa e quelli di Di Pietro e i non violenti ma perfidi editoriali di ogni fazione. In questo modo la violenza non può che lievitare...infatti, stamattina, un ordigno nell'Università Bocconi.Io questo film l'ho già visto e non mi piace. E meno di tutto mi piace la faccia sanguinante di un Presidente del Consiglio eletto democraticamente dal popolo italiano, che in una democrazia, e NON in una dittatura come si vorrebbe far credere, è stato regolarmente eletto col consenso della maggior parte degli italiani.