La voce di Megaride

Intorno a Mezzogiorno... sono le due e non s'è visto ancora nessuno


Pentimenti, Lotta alla Mafia e Poteredi Giuseppe Corona
Da alcuni anni in qua in Italia è invalso un modo di combattere le malefatte sistemiche con l'arma del pentimento.Così fu con il terrorismo brigatista, così col finanziamento illegale della politica e dei partiti, così con la mafia e le altre forme di malavita organizzata, oggi, addirittura, con l'emergenza bioetica, vedi, per tutti i casi, Eluana. Queste lotte contro il 'male sistemico' sono state affidate dalla politica alla magistratura, con il risultato, incredibile, che la politica si meraviglia e si scandalizza del grande potere assunto dalla magistratura, potere, peraltro, già assicuratole dalla Costituzione in varie forme e strumenti, dalla Corte Costituzionale al CSM.Lo scandalo, nel nostro paese, non è il potere della Magistratura, ma il fatto che una politica vile non si interroga sulle ragioni per cui essa si è sentita costretta a cedere il suo potere alla Magistratura, fino a rinunciare a qualsiasi forma di immunità per l'eletto dal popolo.Se si cede il potere di combattere i mali politici e sociali alla Magistratura, è evidente che bisogna darle anche mezzi e concessioni formali perchè questo combattimento possa condurre. Siamo, così, ai Tribunali speciali e a tutto ciò che ne consegue, compreso il diritto di compiere ingiustizia in difesa dei poteri costituiti.Ci si chieda: ha il diritto la Magistratura di fare una lotta a fenomeni sistemici, di fare, in generale una lotta contro il Male o non dovrebbe, essa, in presenza di notizia di reato, semplicemente accertarlo nella sua individuale e particolare realtà, senza la presunzione di produrre sentenze esemplari che valgano da monito etico e politico per la società? Non bastano a ciò la Legge e il legislatore?Quando il politico incappa in questo sistema improprio di lotta sistemica, usa, a volte, esclamare, meravigliato: “ ma come, io che più di tutti ho concesso al Magistrato poteri di perseguire e lottare il reato sistemico, indurendo - che so? -  il 41bis, la legge sui pentiti, il potere di intercettazione, e così via…  proprio io, paradossalmente, ne soffro le conseguenze? Io e non la mafia, che viene, invece, premiata? " Così interrogandosi, mancano, tra l'altro, di vedere che autentici eroi, come Bruno Contrada, che perseguono istituzionalmente l'obiettivo di proteggere preventivamente il cittadino, o cittadini semplici e ignari come Peppe Fontana, scontano pene ben più gravi, nel silenzio più assoluto, rischiando, alcuni, di terminare la propria vita in carcere.Forniscono essi, i politici, alla Magistratura la forma della ricerca del reato, l'intercettazione e la retata di massa, l'arma della tortura inquisitoria, il “carcere duro”, il risultato cercato e voluto dell'inquisizione, il vile pentimento, eppoi, si meravigliano del risultato che spesso si ritorce contro di essi. Ci sono o ci fanno?Sulla malavita organizzata attaccano il Meridione manu armata, esteriormente, con la polizia al servizio della Magistratura con la quale collabora, oggi, un ministro leghista! Insulto che si aggiunge agli altri perpetrati sul Meridione d'Italia dai tempi dell’invasione piemontese.Di grazia, cosa sarebbe cambiato nel Mezzogiorno, di così profondo e decisivo, e in meglio, per credere sradicabile la malavita, così intimamente legata, nelle sue cupole, al gioco di un potere che da sempre ha come solo obiettivo di ridurre al servaggio e alla subalternità ogni parvenza di popolo?Può combattersi il male con un sentimento così abbrutente come il pentimento e una pratica così vigliacca come la delazione? Si può fiaccare così il senso dell'onore dell'uomo, fosse pure un delinquente? Qual è il risultato… all'innocente la penitenza, al colpevole il pentimento e le Hawaii?No! E’ sempre e solo un regolamento di conti interno al Potere, nel quale, questa è la novità, il Principe non è la politica, ma la Magistratura.Per capire tutto ciò, molto c'è da capire sull'Italia e sul suo Meridione; molto che sfugge e si vuole nascondere. Se penseremo (motu proprio), però, potremo guardare in faccia, nelle segrete stanze del Potere, quanto si vuol tenere nascosto e inconfessabile, l'Innominato!