La voce di Megaride

Carlo Parlanti: un lungo maraROmeRo tra Tavistock e Craxi


 di Marina Salvadore
Notiziola fresca fresca: Seattle sospende piano per intitolare un parco a Perugia, dopo la condanna di Amanda Knox. Le città sono gemellate dal 1993.ROMA - Perugia e Seattle sono gemellate dal maggio del 1993, ma la recente condanna di Amanda Knox a 26 anni di carcere per l'omicidio della studentessa britannica Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nel 2007, potrebbe avere
ripercussioni sui rapporti tra le due cittadine. Secondo quanto riporta il Seattle Times, le autorità di Seattle, principale città dello Stato di Washington, volevano intitolare un parco cittadino proprio a Perugia, ma ora hanno deciso di sospendere questo piano... Oh! Vivaddio! Quand'è che ci faranno pure l'embargo?... Intanto, il 26 novembre scorso, apprendemmo del rilascio su cauzione di Roman Polanski dal carcere svizzero ov'era detenuto nell’attesa di estradizione negli USA dove si rese COLPEVOLE di stupro (ma... direi anche di PEDOFILIA) ai danni di una tredicenne! Ora, le modalità del suo arresto ricordano molto quelle dell'arresto di Carlo Parlanti in Germania,
tuttavia Polanski è anche REO CONFESSO, oltrechè giudicato e condannato e non era certo nascosto al mondo come un ago nel pagliaio, celebre com’è per la sua attività artistica e per inquietanti quanto tragiche vicende personali assurte agli onori delle cronache nere; non si capisce come mai la GIUSTIZIA AMERICANA non infierisca su Polanski come ha fatto per Carlo, al quale i mezzucci sporchi del ben noto “metodo Tavistock” sono stati abbondantemente applicati e nel più vasto ambito di un’anti-italianità diffusa, tanto da ridurlo ad una sorta di “candidato manciuriano”. Infatti, il caso Parlanti è emblematico dell’ideologia “bilderberghesca”, mirata a negare sovranità popolare alle nazioni, nel più ampio progetto di un asfissiante governo mondiale di pochi eletti su di una vastissima umanità schiavizzata! Ogni mezzuccio sporco, ogni piccolo o gran pretesto si offre all’opera del becero e sordido pragmatismo jankee nel divino compito di “esportare la democrazia” così come è inteso lo schiavismo, dal piano Marshall in avanti e fino ai vari Rotschilds e Rockefeller. Ogni psicolabile è arruolato, ai fini dell’impresa del “disordine” preventivo. Non a caso di Gilbert Romero, lo sceriffo della Contea di Ventura che ha anche ammesso di non aver tenuto in considerazione le prove inoppugnabili che scagionavano Carlo, veniamo a sapere – sull’onda emotiva del prolificare di strizzacervelli (metodo Tavistock) sin dai tempi, forse, del processo alle streghe “inventate” di Salem, per finire ai Dianetic's - che costui aveva qualche problema… e se è giusto, come ambirebbe all’Italia, che i tutori dell’ordine ed i magistrati debbano sottoporsi a rigorose prove psico-attitudinali, per “un ideologico inversamente proporzionale”, negli USA è giusto il contrario! Da www.zoominfo.com ,   semplicemente digitando il nome di Gilbert Romero su google, apprendiamo che "... il proc.distrettuale G. Romero ha presenziato al College di Oxnard a una cerimonia nel corso della quale ha elogiato gli studenti per aver intrapreso un primo passo verso il loro futuro.Romero ha raccontato la sua esperienza, nell’essere riuscito a superare una situazione famigliare che era quasi distrutta dai suoi genitori, addotti a droga e in perenne entrata e uscita dal carcere.Romero dice che un fatto lo sconvolse più di tutti, assistere una sera aiparamedici che tentavano di rianimare uno dei famigliari che era sotto overdose; questo lo cambio´al punto di imporre a se stesso (quella notte) che lui avrebbe fatto diversamente e sarebbe diventato un’altra persona, assumendo il controllo della sua vita in prima persona. Cosi fece e migliorò´i voti scolastici in un semestre e ottenne la laurea all’università´della California, dopo la scuola di legge, affermando che non divenne improvvisamente migliore ma fece semplicemente una scelta di cambiare e fare la differenza.”... e qui ci vorrebbe Meluzzi o qualche altro divo della psicologia spicciola televisiva, per analizzare la trasformazione giustizialista e rancorosa del giovane Romero costretto ad assistere impotente agli abusi del padre sulla madre... o un "Porta a Porta" tematico se il caso Parlanti riuscisse a solleticare prouderie analoghe a quelle  dei casi Franzoni & affini...Tornando alla Knox, la ragazza già qualche giorno dopo la sentenza rilasciava in un’intervista delle dichiarazioni sconcertanti benché nel carcere di Perugia non sia applicato il metodo Tavistock: ella confida nell’Appello, fermamente consapevole del ribaltamento del giudizio, aggiungendo – infatti – che l’Italia è un bellissimo Paese e che nonostante la brutta vicenda che l’ha vista protagonista, vi tornerà spesso. Del resto, il grave incidente diplomatico occorso con la sua condanna – lo pensiamo tutti –  sarà risolto “a tarallucci e vino” proprio con il celere Appello,
tra qualche mese. A pensar male si fa male ma ci si azzecca sempre! L’elenco delle disparità nei rapporti diplomatici o di un bipolare Foreign Affairs è ben lungo: a cominciare, proprio in questo caso, dal comportamento tenuto dalla stampa e dall'opinione pubblica americana che è entrata vivacemente nel merito dell'applicazione della Giustizia Italiana con riguardo alla detenzione di Amanda Knox allora imputata per l'assassinio di Meredith Kercher; una vera campagna di solidarietà yankee s'è sviluppata attorno a questa cittadina americana, ritenuta ingiustamente perseguitata dalla Legge Italiana, fino a chiederne l'immediato rilascio benché fosse il più importante indiziato..... Che mi risulti, alcun governativo italiano o giornalista ha mai risposto per le rime ai pretenziosi americani e provveduto ad innescare sapientemente una QUERELLE che sarebbe tornata MOLTO UTILE, invece, al vergognoso "caso Parlanti". Vorrei chiarire che non mi sto producendo in uno sterile antiamericanismo ma in un Sollecito (scusate il gioco di parole) alle nostre poco autorevoli Autorità. La disparità di trattamento nell'applicazione yankee della Giustizia ed il "silenzio-assenso" dei nostri ignavi governativi, si è espressa - storicamente - anche altre volte; basti ricordare la tragedia del CERMIS, con morti italiani causati dalla spavalderia di militari americani sul nostro territorio... rispediti in Patria a far brillante carriera! Per non parlare, poi, del militare americano Lozano, quello del check point che si è reso
responsabile della morte violenta del nostro irripetibile funzionario degli Interni, Nicola Calipari... e - why not? - perché non ricordare anche la "vergogna" della campagna umanitaria ITALIANA per la brigatista Baraldini, detenuta per gravissimi reati in USA e restituitaci finta-moribonda-ma-resuscitata-subito e premiata anche con la cittadinanza onoraria del paesucolo piemontese ove risiede? Ecco, io credo che sia arrivato il momento di fare anche un po' di sano revisionismo storico sul Patto di Alleanza con gli Americani, per poter principalmente comprendere le motivazioni POLITICHE, lo scenario sul quale si agita l'inqualificabile vicenda di Carlo Parlanti e… non solo! Ci vorrebbe, forse, un nuovo Craxi; l’unico statista italiano in tutta la storia del dopoguerra ad aver difeso la sovranità popolare italiana, sul campo
minato di Sigonella… ed infatti, anche se non ha subito l’atroce sorte di Aldo Moro, è stato anch’egli “eliminato” con un volgarissimo “Watergate” casereccio, di stampo kissingeriano! Riflettete, governatori italiani dell’ultim’ora! Fatene una questione di Identità e Civiltà. Siamo sull’orlo del precipizio da troppo tempo. Dateci un segnale: LIBERATE CARLO PARLANTI!