La voce di Megaride

'O PAZZARIELLO


Tadezebao periodico di cronache, annunci e denunce de “La Voce di Megaride”
da gennarocapodanno@gmail.com - Che fine ha fatto il museo di Totò? Se lo chiedono da tempo tantissimi,  che in tutto il mondo, e non solo a Napoli, sono legati da un profondo affetto e da una stima incondizionata verso il grande attore partenopeo, scomparso 43 anni or sono, il 15 aprile 1967 ma il cui ricordo è sempre vivo. Lo chiedono anche gli oltre 5.300 iscritti al gruppo da me fondato su Facebook “ NOI AMIAMO TOTO’ “. In questi giorni è caduto l’ennesimo anniversario della sua morte, ripetendosi le classiche iniziative di queste occasioni. Pochi e superficiali  i riferimenti ai motivi che ritardano ancora l’apertura del Museo dedicato al principe della risata, del quale si parla da quasi vent’anni. Un museo che doveva sorgere nel  Palazzo dello Spagnolo in via Vergini, a pochi metri da quella via Santa Maria Antesaecula dove il Principe Antonio De Curtis era nato. Ma di anno in anno l’appuntamento viene rinviato, anzi da un po’ di tempo a questa parte se ne parla sempre meno, né ricevono risposte le tante richieste al riguardo degli estimatori del grande artista. Rivolgiamo, dunque, un pubblico appello al sindaco di Napoli affinché finalmente il museo dedicato a Totò possa aprire le porte, per i tanti ammiratori del “ principe della risata “.Gennaro Capodanno - Fondatore del gruppo “ NOI AMIAMO TOTO’ “http://www.facebook.com/group.php?gid=48430061810*******
da monica.bruno@architetto.net - sabato 1 maggio e domenica 2 maggio, dalle ore 10.00 alle ore 14.00 presso la Collina di San Martino - Largo San Martino/inizio Pedamentina, è prevista la  prima tappa - su cinque - del “MAGGIO DEL PARCO 2010… IL RESPIRO DELLA CITTA’, a cura dell’Associazione TrasformAZIONE,  rete dei soggetti territoriali per la tutela e la valorizzazione del Parco Metropolitano delle Colline di Napoli. Prima tappa di cui mi sto interessando personalmente per il coordinamento generale. Ho voluto chiamare tale week-end "San Martino in Arte", “Disegniamo e Ridisegniamo il Paesaggio di San Martino”, con l'intento di valorizzare ciò che appare ai nostri occhi ma soprattutto ciò che del territorio è ancora o in parte sconosciuto; avvolgendo il tutto con tocchi leggiadri di Arte, nelle sue svariate sfumature, grazie ad interventi di alcuni creativi, e divenendo così anche evento Comico(on)Off, collegato al Salone Internazionale del Fumetto "Comicon" (che si svolgerà in contemporanea dal 30 aprile al 2 maggio presso Castel Sant'Elmo). Questo è un invito rivolto sia alle Associazioni, nel caso volessero promuovere le loro attività, che ai singoli soggetti, nel loro desiderio di dare luce alle proprie iniziative, eventi, luoghi, temi, campagne, ecc. sempre attinenti alla Valorizzazione del Nostro Territorio, che possono essere ospiti dell'evento; ed ancora agli artisti, pittori, scultori ed altro, che ambiscano sempre presenziare al week-end, in nome di due grandi giornate dedicate all'Arte, e con l'obiettivo di dare vita a creazioni live o rendere visibili i loro lavori già eseguiti. INVITO PER PARTECIPAZIONE A TITOLO GRATUITO E COME FORMA DI AUTO PROMOZIONE(ospiti fino ad una certa capienza presso gli stands di TrasformAZIONE, oltre in strutture proprie aggiunte)NB: INVITO gli artisti che lo vogliano, di venire armati di cavalletto e colori, anche - se gradito - con qualche quadro o opera già realizzata,nell'idea di creare, per due mattinate, un Piazzale di San Martino versione Piazza Navona o Trinità dei Monti! Un saluto a tutti, a seguire una prima bozza, "work in progress" dell'evento, una volta completata e chiuse certe procedure, partirà una comunicazione ufficiale dell'evento a cura di TrasformAZIONE e mia, più un allegato sul sito del Comicon (evento "San Martino in Arte"- Comic(on)off, già comunque menzionato sul link http://www.comicon.it/mostra.php?from=mostre_off&id=133)Con la speranza di creare un piacevole week-end in Arte, aspetto vostre adesioni e contatti. Arch. Monica Bruno********da achillecontedilavian@libero.it  Finalmente, dopo anni di assenza, ritorna nelle edicole la Napoli
Sacra in 15 fascicoli, un tesoro di notizie e foto sulle chiese napoletane per un totale di oltre 1000 pagine e 2500 immagini. ’opera venne pubblicata negli anni Novanta, sull’onda del successo di Monumenti porte aperte ed ebbe uno straordinario successo. In breve esaurita, i fascicoli erano divenuti merce rara sulle bancarelle di Port’Alba e molti appassionati erano alla ricerca spasmodica di qualche numero mancante. In precedenza, a cura della nostra benemerita Sovrintendenza, un pool di studiosi, coordinati da Nicola Spinosa, aveva rielaborato un capolavoro della nostra letteratura artistica: la Napoli Sacra del Galante, pubblicata sul finire dell’Ottocento, arricchendola di migliaia di note ed apparati, di un’esaustiva ed aggiornata bibliografia e di un corredo fotografico, ulteriormente ampliato nell’edizione in fascicoli uscita pochi anni dopo, grazie a Elio De Rosa. Ricordo durante le visite guidate dell’associazione Amici delle chiese napoletane, che per anni ho condotto con mia moglie Elvira, le richieste continue da parte dei partecipanti di dove poter comprare quelle inestimabili miniere di notizie, che portavo con me per documentare qualche opera d’arte non più visibile e sulle quali mi preparavo per le spiegazioni. Per pochi euro(quattro) ed in formato tascabile tutti gli amanti del nostro patrimonio artistico(sono un numero impressionante) potranno così avere un ulteriore stimolo a visitare le nostre chiese, prima che l’incuria degli uomini ed il disinteresse dei nostri amministratori le faccia scomparire e con esse una cospicua porzione della nostra storia.Achille della Ragione********da emiddiopalumbo@libero.it  Cara Marina, possibile che non ci sia un (dico UNO), partito politico movimento o quant’altro che si interessi dei reali problemi di SOPRAVVIVENZA  del popolo? Un esempio tra i tanti: l’assicurazione RCA. A parte che la stragrande maggioranza delle compagnie assicurative sono del nord, con annessi interessi politici, finanziari ecc., non c’è nessuno che vigili realmente sul loro operato.  La legge italiana, che quando occorre a LORO esiste, prevede l’assicurazione obbligatoria per i veicoli circolanti sul patrio suolo e fin qui nulla questio, ma quando la predetta aumenta in maniera esponenziale la questio si pone, eccome. A fronte di n.0 sinistri negli
ultimi 20, dico VENTI anni, la compagnia assicuratrice ha ritenuto opportuno RITOCCARE il PREMIO; non ho mai capito perché lo definiscono tale, forse per fotterci meglio, da 547€ annui a 667€ annui. Praticamente un aumento del 22%, con buona pace degli indici di inflazione sbandierati dal governo, enti vari e soloni encefalitici che immersi nel loro colpevole torpore avallano le stronzate dei padroni del vapore. Una soluzione potrebbe essere quella di  vendere l’auto e quindi fottere sia loro che le compagnie petrolifere, ma purtroppo vivo in una realtà dove dopo le 22.00 cessano i collegamenti pubblici con il mondo civile, dici che abito in Tanzania? No a Casalnuovo, circa 12-13 Km da Napoli e purtroppo per i turni di lavoro che faccio la macchina è indispensabile, a meno che finendo di lavorare a mezzanotte non decida di attendere la prima corsa utile alle 05.30. Un'altra cosa che mi fa incazzare a morte è il buonismo esasperato di cui tutti sembrano pervasi, prendiamo ad esempio un esponente della malavita, uno spacciatore, un killer o anche più semplicemente uno di quegli stronzi che la domenica andando allo stadio si divertono ad accoltellare (quando va bene) i tifosi avversari. Mi spieghi perché dovrebbe cavarsela con qualche anno di galera (ovviamente con tutti i comfort e a spese nostre)? Sono convinto che se fosse indetto un referendum per l‘istituzione della pena dei lavori forzati la percentuale di favorevoli sarebbe altissima. Oltretutto andremmo a combattere anche la carenza di mano d’opera nelle campagne che attualmente si affronta con il lavoro nero legato all’immigrazione clandestina. O forse non conviene? Ti saluto e con te tutta la redazione-Emiddio Palumbo*********da segreteria@massimofini.it   Per i simpatizzanti di Movimentozero  il 24 aprile sarò alle 13,00 presso il Bar Gran Caffè Mazzini Piazza Mazzini 9-11 Roma 340-4926424 - Nella società contemporanea la Televisione, insieme a sua sorella gemella la Pubblicità, che è il motore di tutto il sistema, ha occupato il centro della nostra vita. La sua forza non sta nella sua tecnica, nel fatto che "fa vedere" (anche il cinema "fa vedere" ma non ha avuto gli effetti devastanti della Tv, anzi per molto tempo è stato un importante strumento culturale), ma nella distribuzione, nell'essere piazzata, a priori, in casa nostra. Ed è quindi ineludibile. Ha distrutto quasi ogni forma di vita di  relazione proiettandoci (insieme, ultimamente, ad altri media: Internet, Facebook) in un mondo virtuale dove possiamo solo subire. Noi oggi viviamo di resoconti, non più in prima persona.  Il messaggio che veicola è uno solo: il sostegno all'attuale modello di sviluppo (produzione-consumo-produzione) che va bene tanto alla destra che alla sinistra. Un modello "paranoico" perché non consente all'individuo di raggiungere, mai, un momento di pace, di equilibrio, di armonia, colto un obiettivo deve immediatamente inseguirne un altro e poi un altro ancora, a ciò costretto dall'ineludibile meccanismo che lo sovrasta (produci-consuma-crepa). Ogni pensiero o idea non in linea con questo modello sono esclusi e ignorati. Nella Grecia classica erano Platone e Aristotele a dare le categorie etiche e politiche che si trasmettevano agli uomini di governo e quindi, scendendo giù per li rami, alla popolazione. Nel Medioevo questa funzione fu assunta dalla Scolastica. In epoca moderna dai grandi filosofi illuministi. Oggi a dettare le categorie, i costumi, la "way of life", le regole di condotta, oltre che, naturalmente, i consumi, sono i protagonisti dello star-system televisivo. Al posto di Platone abbiamo Gerry Scotti o Vespa o Santoro o chi per loro. Oggi la vera classe dirigente non è più quella politica, ma è formata dai conduttori di talk show, dai cantanti, dai calciatori, dalle veline. In Afghanistan, all'epoca talebana, il Mullah Omar fece distruggere materialmente tutti gli apparecchi televisivi, capendo bene che un simile strumento disgrega e distrugge una società. È quanto è avvenuto in Italia, sia pur nel corso di mezzo secolo. Noi siamo convinti che se si farà mai ancora una rivoluzione nel mondo occidentale non sarà contro la classe politica in quanto tale ma contro la Tv. Distruggendola e liberandosene. Massimo Fini & MOVIMENTOZEROlink per la manifestazione di Sabato 24   http://www.facebook.com/event.php?eid=112781442067236&index=1info@movimentozero.org