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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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"LIBERAZIONE"

Post n°659 pubblicato il 25 Aprile 2008 da vocedimegaride
 

Liberazione vuol dire Riscatto non Ricatto
Il 25 aprile, comunemente detto giorno della Liberazione,  analogamente ad un altro giorno di “liberazione” dell’epopea risorgimentale del gennaio 1861, segna solo il confine tra una dittatura e l’altra. E’ l’abusata retorica delle due “R”: Risorgimento e Resistenza che - soprattutto al Sud – sono confluite per biologica evoluzione nell’unica grande “R” del Rinascimento Bassoliniano. Tutti i caduti di ogni parte si sono immolati, con idee diverse , in nome della Patria e da essa sono stati, poi, tutti traditi. In ricorrenze istituzionali come queste, imposte fino alla nausea come modelli di virtù, dogmi della summa teologica di una sinistra arcaica di stampo sovietico rigeneratasi in manageriale sinistra giacobina, si dovrebbero commemorare i morti di entrambe le fazioni e non solo quelli di comodo al retaggio politico, voracemente abusati anche nel loro riposo eterno oltrechè traditi negli ideali, poiché i morti di ogni fazione hanno combattuto per la propria Causa, credendoci… ed il sacrificio di se’ per un’idea non è un valore politico ma umano:  dai reazionari antisabaudi del Mezzogiorno, ai partigiani dei monti ed ai ragazzi di Salò, fino ai martiri ed eroi dei  giorni nostri che in battaglie ancora più aspre e crudeli, dove i fucili e le bombe sono stati sostituiti da carte bollate, continuano ad immolarsi per la LIBERTA’. Si dovrebbe celebrare, di questi tempi, tutte le ricorrenze osannanti la retorica della LIBERAZIONE intendendola quale fine a se stessa ovvero - di liberazione in liberazione - liberare le istituzioni del marcio, dei suoi fantasmi, dei suoi capri espiatori. Perché LIBERAZIONE fa rima con ONESTA’ ed è solo un canto afono in un teatro di sordomuti quando insiste nel coniugarsi alla voce “POTERE”. LIBERATECI BRUNO CONTRADA! (marina salvadore)
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da www.repubblica.it -  CONTRADA: DALL'OSPEDALE SCRIVE A GRASSO, MI ASCOLTI - L'ex dirigente del Sisde Bruno Contrada, condannato definitivamente a 10 anni per concorso in associazione mafiosa, ha chiesto un colloquio al procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. Lo ha reso noto il suo difensore, avvocato Giuseppe Lipera. In una lettera inviata a Grasso dall'ospedale di Santa Maria Capua Vetere dov'e' stato trasferito il 17 aprile scorso dal carcere militare a causa di una crisi di astenia, Contrada specifica che l'incontro richiesto e' relativo all'esposto-denuncia da lui presentato il 27 marzo 2007 alla Procura di Caltanissetta e concernente le stragi Falcone e e Borsellino. Il 7 aprile scorso Contrada aveva reso al riguardo dichiarazioni al magistrato di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, delegato dal gip di Caltanissetta, Ottavio Sferlazza
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da http://lnx.casertasette.com -  S.M. Capua Vetere: Bruno Contrada ancora in ospedale - SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) - Sono stazionarie le condizioni di Bruno Contrada, ricoverato dallo scorso 17 aprile all'ospedale San Giuseppe e Melorio di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). A quasi una settimana dal suo ricovero, secondo quanto conferma la direzione sanitaria, l'ex funzionario del Sisde resta, dunque, in ospedale. Contrada sta scontando una condanna a 10 anni di reclusione per concorso esterno ad associazione mafiosa.
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da
www.loccidentale.it -  Contrada merita la grazia non il colpo di grazia -
di Luigi Compagna -  La cronaca si accanisce contro Bruno Contrada. Proprio dove egli è recluso, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere alcuni sanitari, funzionari, agenti di custodia si adoperavano per attestare l’incompatibilità di alcuni detenuti con il regime penitenziario. Di qui un florido mercato di diagnosi false a beneficio di uomini della camorra rimessi in libertà (ammalati, drogati, anoressici, con esigenza di frequenti contatti con la moglie, di cure disintossicanti, di cibi sostanziosi…). A leggere i giornali dei giorni scorsi, tornava alla mente il dramma di Contrada; ed involontariamente gli si faceva ancora più male: quasi si calpestava quella “ultima tunica” di dignità che lo sfortunato servitore dello Stato si porta addosso come se gli premesse non meno dell’affetto dei suoi cari. Non c’è dubbio che questo genere di oltraggio Contrada non lo meritasse. Le cose avevano già incrudelito sulla sua persona. La stessa ipotesi della grazia era stata posta in tempi e modi confusi. Se ne era parlato sinora soltanto sotto il profilo della procedura ed in termini di ping-pong fra Esecutivo e Corte Costituzionale. Non tutto può essere riducibile a questioni di procedura. Quando fra il diritto di punire dello Stato e il diritto alla vita dell’uomo si determina tale e tanta incompatibilità, proprio l’istituto della grazia serve a restaurare sovranità e credibilità della Costituzione. Tutto il resto rischia ormai di essere mera abdicazione di responsabilità. Nelle monarchie costituzionali, certo, è più facile tener viva l’idea che la giustizia emani dal sovrano. Si capisce meglio perché la grazia sia un potere esercitato dal vertice dello Stato, a prescindere da sentimenti e risentimenti popolari. La ricerca di un equilibrio tra responsabilità governativa e prerogativa del re indusse a suo tempo Crispi e Pelloux a moderare le loro ansie di repressione. Nel tormentone del caso Sofri, la Repubblica è parsa invece infilarsi nel labirinto dell’ipocrisia. Nel caso Contrada si vorrebbe negare che ci si trovi davanti ad un caso. Sicché spetta davvero al Presidente della Repubblica diradare al più presto le ombre ad personam che incombono sulla vicenda. Non sempre lo iustum può essere identico allo iussum e quando si pretende che sia così vuol dire che la democrazia liberale ha ceduto terreno alla democrazia giacobina.

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scrivisulmioblog
scrivisulmioblog il 25/04/08 alle 23:08 via WEB
Ciao! Ti invito a visitare il Blog: http://blog.libero.it/scrivisulmioblog
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/04/08 alle 23:34 via WEB
In quest'ultimo periodo ho visto più partecipazione del solito e mi auguro che sia segno che corse qualcosa si muoverà. Speriamo che questo 25 aprile sia la vigilia della liberazione del nostro Bruno. Maria
 
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a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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