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Indiani d'America e "Briganti" Meridionali

Post n°670 pubblicato il 11 Maggio 2008 da vocedimegaride
 

di Lucio Garofalo

Intendo rievocare la memoria di altre terribili esperienze storiche in cui sono stati consumati veri e propri eccidi di massa, troppo spesso dimenticati o ignorati dalla storiografia e dai mass-media ufficiali. Mi riferisco allo sterminio degli Indiani d’America e ai massacri perpetrati a danno dei “Pellerossa” del Sud Italia, vale a dire i briganti e i contadini del Regno delle Due Sicilie. Dopo la scoperta del Nuovo Mondo ad opera di Cristoforo Colombo nel 1492, quando giunsero i primi coloni europei, il continente nordamericano era popolato da circa un milione di Pellerossa raggruppati in 400 tribù e in circa 300 famiglie linguistiche. Quando i coloni bianchi penetrarono nelle sterminate praterie abitate dai Pellerossa, praticarono una caccia spietata ai bisonti, il cui numero calò rapidamente e drasticamente rischiando l’estinzione totale. I cacciatori bianchi contribuirono così allo sterminio dei nativi che non potevano vivere senza questi animali, da cui ricavavano cibo, pellicce ed altro ancora. Ma la strage degli Indiani fu operata soprattutto dall’esercito statunitense che pur di espandersi all'interno del Nord America cacciò ingiustamente i nativi dalle loro terre attuando veri e propri massacri senza risparmiare donne e bambini. I Pellerossa vennero letteralmente annientati attraverso uno spietato genocidio. Oggi i Pellerossa non formano più una nazione, sono stati espropriati non solo della terra che abitavano, ma anche della memoria e dell’identità culturale. Infatti una parte di essi si è integrata completamente nella civiltà bianca, mentre un'altra parte vive reclusa in alcune centinaia di riserve sparse nel territorio statunitense e in quello canadese. Un destino simile, anche se in momenti e con dinamiche diverse , accomuna i Pellerossa d'America e i Meridionali d'Italia. Questi furono chiamati “Briganti”, vennero trucidati, torturati, incarcerati, umiliati. Si contarono 266 mila morti e 498 mila condannati. Uomini, donne, bambini e anziani subirono la stessa sorte. Processi manovrati o assenti, esecuzioni sommarie, confische dei beni. Ma noi Meridionali eravamo cittadini di uno Stato molto ricco. Il Piemonte dei Savoia era fortemente indebitato con Francia e Inghilterra, per cui doveva rimpinguare le proprie finanze. Il governo della monarchia sabauda, guidato dallo scaltro e cinico Camillo Benso conte di Cavour, progettò la più grande rapina della storia moderna: cominciò a denigrare il popolo Meridionale per poi asservirlo invadendone il territorio: il Regno delle Due Sicilie, lo Stato più civile e pacifico d'Europa. Nessuno venne in nostro soccorso. Soltanto alcuni fedeli mercenari Svizzeri rimasero a combattere fino all'ultimo sugli spalti di Gaeta, sino alla capitolazione. I vincitori furono spietati. Imposero tasse altissime, rastrellarono gli uomini per il servizio di leva obbligatoria (che invece era già facoltativo nel Regno delle Due Sicilie); si comportarono vigliaccamente verso la popolazione e verso il regolare ma disciolto esercito borbonico, che insorsero. Ebbe così inizio la rivolta dei Briganti Meridionali. Le leggi repressive furono simili a quelle emanate a scapito dei Pellerossa. Le bande di briganti che lottavano per la loro terra avevano un pizzico di dignità e di ideali, combattevano un nemico invasore grazie anche al sostegno delle masse popolari e contadine, deluse e tradite dalle false e ingannevoli promesse concesse dal pirata massone e mercenario Giuseppe Garibaldi. Contrariamente ad altre interpretazioni storico-meridionaliste, non intendo equiparare il fenomeno del Brigantaggio meridionale alla Resistenza partigiana del 1943-45. Per vari motivi, anzitutto per la semplice ragione che nel primo caso si è trattato di una vile aggressione militare, di una guerra di conquista violenta e sanguinosa (come è stata del resto anche la guerra tra fascisti e antifascisti), ma che ha avuto una durata molto più lunga (un intero decennio) dal 1860 al 1870. Una guerra civile che ha provocato eccidi spaventosi, massacri di massa in cui sono stati trucidati centinaia di migliaia di contadini e briganti meridionali, persino donne, anziani e bambini, insomma un vero e proprio genocidio perpetrato a scapito delle popolazioni del Sud Italia. Una guerra che si è conclusa tragicamente dando inizio al fenomeno dell’emigrazione di massa dei meridionali. Un esodo di proporzioni bibliche, paragonabile alla diaspora del popolo ebraico. Infatti, i meridionali sono sparsi e presenti nel mondo ad ogni latitudine, in ogni angolo del pianeta, hanno messo radici ovunque, facendo la fortuna di numerose nazioni: Argentina, Venezuela, Uruguay, Stati Uniti d’America, Svizzera, Belgio, Germania, Australia, eccetera. Ripeto. Se si vuole comparare la triste vicenda del Brigantaggio e della brutale repressione subita dal popolo meridionale, con altre esperienze storiche, credo che l’accostamento più giusto da suggerire sia appunto quello con i Pellerossa e con le guerre indiane combattute proprio nello stesso periodo storico, ossia verso la fine del XIX secolo. Guerre feroci e sanguinose che hanno provocato una strage altrettanto raccapricciante, quella dei nativi nordamericani. Un genocidio troppo spesso ignorato e dimenticato, come quello a danno delle popolazioni dell’Italia meridionale. Nel contempo condivido in parte il giudizio (forse troppo perentorio) rispetto al carattere anacronistico, retrivo e antiprogressista, delle ragioni politiche, storiche, sociali, che stanno alla base della strenua lotta combattuta dai briganti meridionali. In politica ciò che è vecchio è (quasi) sempre reazionario. Tuttavia, inviterei ad approfondire meglio le motivazioni e le spinte ideali che hanno animato la resistenza e la lotta di numerosi briganti contro i Piemontesi invasori. Non voglio annoiare i lettori con le cifre relative ai numerosi primati detenuti dalla monarchia borbonica e dal Regno delle Due Sicilie in vasti ambiti dell’economia, della sanità, dell’istruzione eccetera, né intendo in tal modo esternare sciocchi sentimenti di inutile nostalgia rispetto ad una società arcaica, di stampo dispotico e aristocratico-feudale, ossia ad un passato che fu prevalentemente di barbarie e oscurantismo, di ingiustizia ed oppressione, di sfruttamento e asservimento delle plebi rurali del nostro Meridione. Ma un dato è certo e inoppugnabile: la monarchia sabauda era molto più retriva, molto più rozza, ignorante e dispotica, meno illuminata di quella borbonica. Il Regno delle Due Sicilie era indubbiamente molto più ricco, avanzato e sviluppato del Regno dei Savoia, tant’è vero che esso rappresentava un boccone assai invitante ed appetibile per tutte le maggiori potenze europee, Inghilterra e Francia in testa. Tuttavia, questo è un argomento vasto e complesso che richiederebbe un approfondimento adeguato. Infine, concludo con una breve chiosa a proposito della tesi circa le presunte spinte progressiste incarnate dai processi di unificazione degli Stati nazionali nel XIX secolo e dello Stato europeo oggi. Non mi pare che tali processi abbiano garantito un reale, autentico progresso sociale, morale e civile, ma hanno favorito e generato quasi esclusivamente uno sviluppo prettamente economico. Voglio dire che l’unificazione dei mercati e dei capitali, prima a livello nazionale ed ora a livello europeo, o addirittura globale, non coincide affatto con l’unificazione e con l’integrazione dei popoli e delle culture, siano esse locali, regionali o nazionali. Ovviamente, le forze autenticamente democratiche, progressiste e rivoluzionarie devono puntare a raggiungere il secondo traguardo.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/05/08 alle 20:08 via WEB
Le stesse cose dice sovente Paolo Granzotto su Il Giornale. Sono ormai cose passate però, in certo modo, sempre attuali Maria
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/05/08 alle 22:59 via WEB

Ogni volta che vedo snocciolare, quasi freddamente, quei dati che attestano la devastazione della mia Patria ed il genocidio spietato della mia gente, mi si stringe il cuore.
Non riesco a farci l'abitudine
E pensare che molte volte si vuole anche il silenzio da parte nostra, ci si chiede di non lamentarci. Il nostro lamento da' fastidio ...... E' come se agli ebrei si chiedesse di smetterla una buona volta di lamentarsi dei forni crematori tedeschi. W il Sud. Sempre e ad ogni costo !
Ambro
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/07/08 alle 09:54 via WEB
Ha fatto bene Bossi a mandare a “ffa ‘nculo” la nauseante retorica savoiarda, che ancora viene diffusa a secchiate anche in questa Repubblica nata dalla Resistenza. -E le Insorgenze,venute prima della Resistenza, ce le scordiamo?- Magari noialtri meridionali mandassimo a quel paese tutto il cosiddetto risorgimento col quale sono “risorti” soltanto i Savoia ed invece i Borbone sono stati spogliati di un Regno e dannati nella memoria. Noi meridionali dobbiamo dire grazie a Bossi ed ai leghisti che, forse senza volerlo, hanno avviato una revisione storica. Molte volte amici di qui, del Nord: leghisti, veneti, "serenissimi" mi hanno detto: “Ma insomma, voi meridionali… lo sapete che stavate meglio coi Borbone? Che ve la dobbiamo fare noi settentrionali una revisione storica? Ma se i veneti non riescono ad aprire una discussione sulle loro Insorgenze e sui cosiddetti plebisciti, autentica frode internazionale! Oggi, per fortuna c’è Internet”. E così, per l’Insorgenze, ho trovato con Google: “San Severo 1799, la strage dei contadini”. Al fine di reprimere una ribellione i francesi dell’armata napoleonica, calata nel Meridione a sostegno la repubblica napoletana, fecero 400 morti in un giorno, donne e bambini compresi (Antonietta De Nisi, detta ‘a Scazzosa, Antonia Moscatelli di 1 anno, sparata in braccio alla madre). E per il cosiddetto risorgimento con “San Giovanni Rotondo nov. 1860” viene fuori che i garibaldini per ristabilire l’ordine e spingere i sangiovannari a partecipare al plebiscito il 7 novembre 1860 fucilarono 10 rivoltosi. Basta! Sono quasi centocinqunt’anni di spudorate menzogne! Ridateci, o “fratellastri d’Italia”, la nostra vera storia e riprendetevi i Savoia, Garibaldi, ammanicato con gl’inglesi e finanziato dai francesi, coi suoi ban_ diti… e tutti gli altri ladri, assassini e traditori che hanno fatto più di 1.000.000 di morti per fregarsi il Meridione e depauperarlo (stima attuariale: 24.000 miliardi delle defunte lirette! senza gl’interessi). Ma ci rendiamo conto che i meridionali, ed i genovesi con la statua di Vitt. Eman. II di piazza Corvetto, sono nelle condizioni in cui si troverebbero gli ebrei se avessero le loro città disseminate di statue, busti, targhe, monumenti equestri dedicati a Heichmann, Himmler, Goering, Hitler, ecc.? Perchè i sudtirolesi possono rifiutare il monumento alla Vittoria ed i meridionali devono continuare a cuccarsi tutta la mitologia savoiarda, simboli ed inno di Mameli inclusi? W gl’insorgenti Aandreas HOFER ed Antonia DE NISI abbasso i NAPOLEONE ed i SAVOIA, colonialisti ed imperialisti! Totò da Bolzano
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/07/08 alle 14:40 via WEB
PS. L'ammontare stimato in 24.000 miliardidi di Euro relativo a quanto rapinato ai meridionali dal colpo di mano garibaldesco in poi l'ho trovato in Internet, ma non ricordo su quale sito. in Internet ho pure trovato che 1 lira oro del Regno delle Due Sicilie oggi equivale a 1.000 Euro. C'è qualcuno che può confermarli o correggerli, questi dati, ed indicare una fonte per controllare il valore delle monete 1860/2008. Grazie. Totò da Bolzano
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/07/08 alle 14:57 via WEB
Sud ripulito, paga il nord di Vittorio Feltri Pubblicato il giorno: 19/07/2008 allanemadapalla ha detto... 21/07/08 11:26 IL GENOCIDIO DEI MERIDIONALI Mi dispiace per i concittadini del Nord discendenti di quinta /sesta generazione, come me, da quelli che fecero il cosiddetto "risorgimento", ma quale meridionale devo imprecare contro i Savoia [bugiardi, ladri e massacrastori], contro Garibaldi [pirata dei due Mondi] e contro tutti gli assassini, i ladri, i venduti ed i traditori, che per assicurare alla dinastia franco-svizzera dei Lanzichenecchi savoiardi il pieno controllo dei territori del Regno delle Due Sicilie, sconfitto in una guerra mai dichiarata e prciò vero e proprio atto di banditismo internazionale, devo (ripeto) inveire contro i Caino ed i fratricidi, che hnno fatto per le contrade del Meridione più di 1.000.000 di morti. Hanno distrutto il Regno dei Borbone, hanno spoliato circa 8.780.000 “Napolitani”. E, peggio che andar di notte, hanno cancellata la nostra storia e la nostra cultura! CHE SIANO STRAMALEDETTI! Adesso voi discendenti di qquint/sesta generazione beccatavi la "monnezza" e tutte le altre "porcacchiate" (turpitudini) dei meridionali -camorra ‘ndrangheta e mafia comprese-. 150 anni della cosiddetta “unità d’Italia”?!... "Ma facitece o' piacere" RIDATECI, piuttosto, LA NOSTRA VERA STORIA e riprendetevi i Savoia, i Cavour, i Garibaldi e tutti gli altri malfattori che sono serviti ai vostri avi savoiardi per innalzare i vostri miti falsi e bugiardi. Totò da Bolzano. W l’Insorgente ANDREAS HOFER abbasso NAPOLEONE ed i SABOIA, imperialisti e colonialisti !!! Con questo “post” Libero ha aggiunto al mio “account” un qualche codice a me invisibile (caratteri non validi… si ma quali caratteri?) e mi ha buttato fuori dai... “postini-Web”! Altri giornali del centro-nord non pubblicano e basta. Quando si dice cattiva coscienza! Salvatore Santamaria via Bergamo 2.56 39100 Bolzano [M. 340.3408916]
 
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