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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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Addio tradita diva Partenope!

Post n°809 pubblicato il 18 Settembre 2008 da vocedimegaride
 


di Marina Salvadore
… e se l’emergenza rifiuti fosse servita a coprire lerciumi più grandi? Inspiegabile, infatti la crisi paventatasi con tale perniciosità in un incredibile abominio solo negli ultimi anni: tanto macroscopicamente pacchiana nei suoi “effetti speciali” da sembrare l’allestimento scenografico di un film di Spielberg. In primo piano la monnezza; di quinta, gli inceneritori, le discariche ed i luoghi comuni sui napoletani; dietro, nascosti all’obiettivo delle telecamere mondiali ed agli occhi dei napoletani, il nucleare a passeggio per il Golfo di Napoli: un’arma di distruzione totale infinitamente più pericolosa dell’innocente Vesuvio che, da un po’ di tempo, occupa con la monnezza tutti  gli spazi dell’informazione deviata, distraendo colpevolmente spazi ai “segreti di Pulcinella” dei conductor con vocazione al profitto. In questa città popolata da esseri che si credono furbi e che sono telecomandati subliminalmente, come automi, da un manipolo di vecchi spavaldi accattoni che venderebbero la propria madre al mercato degli schiavi, nell’underground metropolitano ovvero il “suburbio dell’intellighentia”, si vocifera insistentemente e… probabilmente con i soliti toni catastrofisti-ambientali, maltusiani - cari alla passionalità talvolta esasperata dei guerriglieri “pacifisti per mestiere” - di ininterrotto transito nel porto civile di Napoli di sottomarini  atomici a propulsione nucleare, armati di missili nucleari, di proprietà del solito “zio d’America”. A quanto pare, il porto di Napoli è stato inserito nella “black list” (la lista dei porti in cui unità militari marine a propulsione nucleare possono transitare o fermarsi) e con la dismissione della base de La Maddalena il traffico e parcheggio di questi mezzi navali della Sesta Flotta U.S. sarebbe stato allocato, silenziosamente, tutto qui. Sappiamo, però, che da sempre – nonostante l’efficienza operativa de La Maddalena -  il Comando della Sesta Flotta U.S Navy. è a Napoli, per cui si potrebbe ipotizzare che la nostra meravigliosa città sia da immemore tempo nella black list ufficiosa o che, al contrario – ma qualcuno dovrà pure garantircelo, prima o poi – il nucleare che nuota nel nostro golfo non è affatto pericoloso… ma questa garanzia dovrebbe essere retroattiva per un bel lasso di tempo e non relativa esclusivamente all’allarmistica odierna, poiché  è da  decenni che il nostro golfo ha ospitato più volte, per  lunghi ormeggi, la portaerei  Nimitz a farsi il bidet, a raffreddare nelle nostre acque i suoi bollori.  (La classe Nimitz comprende la maggior parte delle portaerei a propulsione nucleare attualmente in servizio con la US Navy) e non è un mistero che da Partenope, cara ai poeti ed all’amore, partono le operazioni belliche in Medioriente, nei Balcani, e a Baghdad; attività che con la chiusura de La Maddalena identificheranno Napoli come il principale snodo marittimo per tali “operazioni”. Generalmente, per tutelare i porti non inseriti nella black list è ordinato a questi mezzi il transito a 12 miglia dalla costa ; un’accortezza stupida che sa di macabro umorismo, in quanto perfettamente inutile, in caso di incidente e conseguente contaminazione, il labile confine tra acque territoriali e acque internazionali, perché non ne sarebbe colpito solo quanto è nelle vicinanze, come accade per i disastri petroliferi che si dilatano col favore delle maree, ma  l’idrosfera intera ne sarebbe coinvolta, considerato che il mare non ha confini ne’ discariche ne’ siti di stoccaggio, come la terraferma e che la reazione a catena che se ne instaurerebbe è  – come spiega la dottoressa Angelica Romano – “.. che gli isotopi radioattivi contenuti all’interno del reattore nucleare hanno un tempo di decadimento lunghissimo e possono fissarsi negli organismi viventi, producendo effetti a lungo termine sia sugli esposti [tumori] che sulle successive generazioni [danni genetici] “. Chissà quante volte, noi inconsapevoli, si è già verificata lungo qualche coordinata  geografica qualche accidente del genere… “Beata ignoranza!”, commenterebbe Giacomo Leopardi, il poeta de “L’Infinito”… ed a questo punto ci risulta del tutto inutile anche la veemente rivendicazione “pacifista” dell’applicazione del decreto legislativo 230 del 1995, che prevede siano resi noti alla popolazione i piani d’emergenza esterna e di evacuazione, in caso d’incidente; il prefetto di Napoli, il Sindaco, il “vicerè” ed il Governo medesimo sarebbero stati obbligati alla divulgazione degli irrisori e banali – a giudizio dell’ingegneria nucleare -  piani di evacuazione e protezione della popolazione civile. Resta la vergogna, per i nostri “conductor”, di aver dato fino ad oggi piena disponibilità di Napoli, metropoli ad altissima densità di popolazione, già  a rischio per il solo fatto di sedere di una pentola a pressione quale la Grande Caldera e ad altissimo rischio sismico. Ma, più forte, è l’indignazione  per una Napoli – città unica al mondo – la più militarizzata d’Italia, assediata, deflorata, oppressa da innumerevoli basi logistiche della NATO ed ora degli U.S.A. Vi chiederete qual è la differenza, tra le due: nelle prime, in spirito di cooperazione e sinergia, è consentito l’accesso ai rappresentanti di tutte le Nazioni del Patto Atlantico; le seconde – quelle che si stanno ulteriormente approntando a Giugliano ed a Lago Patria, destinate al solo personale militare, sono considerate territorio americano e nemmeno un nostro parlamentare potrà  mettervi mai piede, per andare a verificare cosa ci combinano là dentro i nostri “liberatori” storici!!! A Lago Patria, c’informano i residenti più attenti, sono in atto immaginifiche opere di scavo, per la realizzazione di bunker antiatomici sotterranei, destinati ai soli militari e non alla popolazione civile. Perché si costruiscono dei bunker se, come ci rincuorano gli jankees stessi, non v’è pericolo alcuno? A questa domanda vorrebbe rispondere qualche pappone che ci governa? Per i sommergibili nucleari, ad esempio, non solo non esistono dati tecnici relativi all’impianto ma è la stessa marina statunitense ad autocertificarli.  Non finisce qui. Per quel poco che La Voce di Megaride potrà fare, nel divulgare in pillole la giusta informazione, scevra da toni allarmistici, su questo tema ritorneremo spesso, magari con interviste mirate ad esperti ed anche ai nostri rappresentati politici, se nel frattempo, al Cern di Ginevra, non avranno fotografato Dio, suscitandone l’ira con la maledizione globale del Buco Nero… a proposito, non ci hanno fatto sapere più niente di come procede la ricerca del bosone. Ci credono davvero ignoranti e pagnottisti? Hanno ragione: lo siamo!... Altrimenti, avremmo saputo difendere Napoli dalla nostra indifferenza, amandola un pizzico in più... non solo in teatro, nelle canzoni e nelle gouaches... ma quando, ferita, stuprata, offesa, è stata ridotta nel bisogno di cure ed attenzioni!

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 14:20 via WEB
Mi sia consentito aggiungere qualcosa all'articolo in oggetto
E' scritto : Generalmente, per tutelare i porti non inseriti nella black list è ordinato a questi mezzi il transito a 12 miglia dalla costa ; un’accortezza stupida che sa di macabro umorismo
Rispondo : le 12 miglia sono il limite, internazionalmente riconosciuto da tutti gli Stati, che delimitano le acque territoriali dalle acque internazionali.
E' scritto : ... a proposito, non ci hanno fatto napere piu' niente riguardo la ricerca del bosone
Rispondo con l'indicarvi questo LINK su cui riflettere riguardo all'informazione scentifica
Saluti
Antonio Ambrosino
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 14:25 via WEB
Oooops
Il link sopra e' QUESTO
Ambro
 
 
vocedimegaride
vocedimegaride il 18/09/08 alle 15:01 via WEB
Grazie per la precisazione, comandante! Secondo te, un incidente a 12 miglia, in acque internazionali, non finisce col fare danno anche nelle acque territoriali dei paesi che non fanno parte della "black list"?
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 15:39 via WEB
In USA le navi militari atomiche non possono entrare nei porti civili e commerciali. Credo che in Italia MANCHI una legislazione in materia. E' un problema nostro...e non degli americani. Ambro
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 17:44 via WEB
Nella sola battaglia delle Ardenne per la liberazione dell'Italia e dell'Europa i miei avi americani persero in un sol giorno sedicimila uomini... lo stesso Bruno Contrada per Bush padre rischiò forse ancor più che per la mafia la vita segnalandogli come saprai un attentato dei narcotrafficanti.. secondo uno studio dell'autorevolissimo-questo sì-The Lancet gli scarichi dell portaerei americane nel Goldo di Napoli sono un decimillesimo di quello che già provvedono a spurgarvi i partenopei stessi... dispiace che una voce come la vostra altrimenti coraggiosa si perda dietro un antiamericanismo pressappochista e di stampo weltroniano di cui sinceramente non si sentiva il bisogno. yours very truly cristiano lovatelli ravarino
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 17:47 via WEB
Per l'amor di Dio, illustre Lovatelli, io sono più "almirantiana" che "veltroniana"!!!... Ho semplicemente riportato nell'"articolo" le voci che sussurrano da più tempo in città, mettendo persino in ridicolo i soliti "pacifisti guerrafondai".... Ho vissuto la mia infanzia ed adolescenza nell'headquarter Nato di Bagnoli.... ed andavo al mare all'Afsouth Beach di Licola.... si figuri....... però, la forte identità partenopea, che si diparte da li rami dei sommi padri greci, incomprensibile per un popolo giovane quale quello americano, non posso nasconderla: mi piacerebbe che la mia Napoli - che ha conosciuto troppe dominazioni - fosse unicamente PARTENOPEA e dei PARTENOPEI.... La toglierei persino ai NAPOLETANI post-risorgimentisti: i peggiori dominatori! Un cordiale saluto! marina
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 17:55 via WEB
ciao! hai perfettamente ragione- a tal proposito t'invito a partecipare al convegno che si terrà sabato c.m. (vedi allegato). Pecoraro Scanio - e Borrelli -hanno voluto a tutti i costi un'area marina dalle nostre parti- designata dall'allora ministro Ronghi 1991/92 e mai decollata per motivi di contrasto creato dal Comune di Procida nella persona del sottoscritto, che ha sempre sostenuto che ci sono ben altre cose da impedire di fare, per la salvaguardia dell'ambiente mare. potrebbe essere l'occasione buona. Procida - assessore Salvatore Costagliola in allegato: Al fine di fare chiarezza su alcune problematiche emerse a seguito dell’istituzione dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, l’Assessorato alla risorsa mare del Comune di Procida ha promosso un Convegno pubblico che si terrà sabato 20 settembre alle ore 10, presso tema: “Regolamentazione, normativa, perimetrazione e zonizzazione dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”. Interverranno: Gerardo Lubrano Lavadera, Sindaco di Procida Luigi Muro, Consigliere Provinciale del collegio Ischia e Procida e Vice Sindaco Salvatore Costagliola, Assessore Alla “Risorsa Mare “ Albino Ambrosio, Presidente del Consorzio dell’A.M.P. “Regno di Nettuno” Riccardo Strada, Direttore dell’A.M.P. “Regno di Nettuno” Guglielmo Taliercio, Moderatore Considerato l’importanza dell’argomento e per dare il maggior numero di risposte possibili la cittadinanza, le associazioni di diportisti, gli operatori commerciali, i pescatori avranno la facoltà di porre domande precise, formulandole per iscritto ai relatori, consegnandole prima dell’inizio del convegno al moderatore
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 18:02 via WEB
(marina) ricevo dal maestro Gennaro Sguro: CARISSIMA MARINA, TU SAI BENE QUANTO AMO NAPOLI! TI RINGRAZIO DI RITENERMI CAPACE DI GIUDICARE IL TUO MERAVIGLIOSO, ONESTO, CHIARO E PUNTUALE ARTICOLO, CHE PURTROPPO NON RIESCE PIU' A SVEGLIARE IL SONNO DELLA RAGIONE CHE DA OLTRE 15 ANNI SI E' IMPOSSESSATO DEL GRANDE POPOLO NAPOLETANO. GRAZIE DI AVERLO SCRITTO ALMENO PER LE PERSONE CHE SONO RIMASTE CULTURALMENTE SVEGLIE E CERCANO DI CAMBIARE LA REALTA' DELLE COSE. CON STIMA E AMICIZIA. SGURO
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 18:50 via WEB
Quanto all’America l’uso della pseudoiniziazione da parte di agenti della controiniziazione, in parecchi casi, appare sempre meno dubbio Non è facile dire (anche se è legittimo sospettarlo) se le defunte Twin Towers si inquadrassero nella geografia della controiniziazione statunitense, dove le “torri del diavolo” non mancano: si pensi, ad esempio, alla celebre pellicola americana Incontri ravvicinati del terzo tipo, che ha reso nota l’esistenza di un altopiano, nello Wyoming, chiamato Devil’s Tower. In ogni caso, in un’ottica metastorica sarebbe fin troppo facile stabilire un rapporto tra la distruzione delle due torri della Babele americana e gli eventi vaticinati da Geremia, L, 7 (”Ecco, Babele è caduta ed è andata in polvere”) e soprattutto da San Giovanni in Apocalisse, XVIII, 9-20 (”I re della terra, che con lei fornicarono e presero parte al suo lusso insolente, quando vedranno il fumo del suo incendio, piangeranno e faran cordoglio su di lei, stando a distanza, per paura dei suoi tormenti, e diranno: ‘Sventura, sventura! O grande città, Babilonia, la potente città; in un attimo è venuto il tuo giudizio ‘ (…) E i mercanti della terra piangono e portano il lutto per Babilonia (…) O cielo, esulta sopra di lei! E voi pure, o santi, o apostoli, o profeti! perché Dio, giudicandola, vi ha reso giustizia contro di lei!”). Si potrà obiettare che George Washington non vedeva negli Stati Uniti la Nuova Babilonia, bensì la Nuova Gerusalemme, “stabilita dalla Provvidenza in un territorio dove l’uomo deve raggiungere il suo pieno sviluppo e dove la scienza, la libertà, la felicità e la gloria devono diffondersi in pace”. Analogamente, per John Adams, gli Stati Uniti erano “una pura e benefica repubblica, il cui compito consiste nel governo del mondo e nel perfezionamento degli uomini”. Bush junior è addirittura arrivato a rivendicare agli Stati Uniti, protagonisti della “lotta del Bene contro il Male”, il ruolo di guida in una missione di “giustizia infinita”. Con questa mitologia hanno una stretta relazione il simbolismo massonico del dollaro, i progetti sionisti di fondare lo Stato ebraico in America, le ricerche di Simon Wiesenthal circa la preistoria ebraica dell’America, le tesi esposte nel libro di Edmund Weizmann intitolato L’America. Nuova Gerusalemme. Questo pathos escatologico, che a suo tempo ha ispirato l’idea del Nuovo Ordine Mondiale e della “fine della storia”, presenta i caratteri fin troppo evidenti di una vera e propria parodia del sacro, caratteri che René Guénon riscontrava, ad esempio, nella figura di un padre della patria statunitense da lui espressamente indicato come agente della controiniziazione: Benjamin Franklin. ( Lo stesso contro i Borboni ).Caratteri di parodia controiniziatica sono emersi d’altronde in vari episodi della storia americana (si pensi, per esempio, alla “crociata per il Graal” proclamata da Mac Arthur nella seconda guerra mondiale). Tutto ciò ci rimanda ad una celebre formula della teologia cristiana, Satana simia Dei, e ci induce a pensare che, come Satana è la scimmia di Dio, così la Nuova Babilonia rappresenta la contraffazione parodistica della Nuova Gerusalemme. Anche Gustav Meyrink ) Per Aleksandr Dughin, che in Continente Russia (Edizioni all’insegna del Veltro, Parma 1991) ha scritto pagine illuminanti sull’escatologismo americano, “questo pathos messianico risulta incomprensibile e la dimensione colossale del falso spirituale che sta dietro di esso non può essere compresa e valutata”, qualora non si prenda in considerazione il ruolo dell’Oltreatlantide nel suo insieme sovratemporale e metastorico. Infatti, se si legge attentamente il brano di Platone concernente l’Atlantide, si vedrà che l’America è situata oltre l’Atlantide, a occidente del continente scomparso sul quale si manifestò originariamente, secondo Guénon, la controiniziazione. Secondo quella stessa geografia sacra che colloca nei pressi di Kabul l’ingresso nel regno di Agarttha, l’America è dunque la terra dei morti, il regno delle tenebre, una sorta di mondo psichico che ricorda l’Ade o lo Sheol, sicché la stessa aggressione statunitense contro l’Afghanistan potrebbe essere guardata da una prospettiva metastorica. La scoperta dell’America ad opera di Cristoforo Colombo (che Simon Wiesenthal sostiene fosse ebreo, ad majorem Judaeorum gloriam) “ha in sé un significato alquanto funesto, poiché indica la comparsa, all’orizzonte della storia, dell’Atlantide sommersa, e neppure della stessa Atlantide, ma della sua ‘ombra’, della sua prosecuzione negativa nell’Occidente simbolico, nel ‘mondo dei morti’”. Così scrive Dughin, il quale trae la conclusione seguente: “Ed in questo senso è abbastanza significativa la coincidenza cronologica di questa ‘nuova scoperta’ con l’inizio del brusco declino della civiltà europea (ed in generale euroasiatica), che da allora cominciò a perdere i suoi princìpi spirituali, religiosi, qualitativi e sacrali”. Chi scrive ha già avuto modo di sostenere che basta osservare un qualunque atlante geografico per rendersi conto del fatto che l’Occidente del planisfero terreste coincide con il continente americano e con le acque che lo circondano, sicché risulta erroneo collocare l’Europa in Occidente o fare dell’Europa una parte dell’Occidente. L’Europa non è Occidente, perché si trova nell’emisfero orientale ed è parte integrante di quel blocco continentale che si chiama Eurasia, sicché, se l’Europa ha un rapporto di continuità e di contatto naturale con altre parti del mondo, queste non sono le Americhe, ma l’Asia e l’Africa. Franco Cardini, il quale ci avverte che “il concetto di Occidente è relativamente nuovo e sembra di per sé inscindibile da quello della modernità”, pone un interrogativo di questo genere: “Ma l’equatore è davvero una linea divisoria anche in termini di cultura e di economia - e di potere - più netta del meridiano atlantico che separa il continente europeo da quello americano?” (F. Cardini, Noi e l’Islam. Un rapporto possibile?). L’Atlantico però, nella geografia menzognera e parodistica che ci è stata imposta da oltre mezzo secolo, è diventato il Mare Nostrum dell’Occidente. Nel 1945 mezza Europa è diventata Occidente. Nel 1989 lo è diventata anche l’altra metà. E adesso, nell’ideologia dell’Occidente, il crociano “non possiamo non dirci cristiani” è diventato “non possiamo non dirci americani”. Questo è quanto emerge dalle considerazioni di Claudio Mutti che ripiglia e commenta Renè Guenon, a cui fanno da contraltare tutte le altre storie sulla vera essenza del mondo, tra tradizione e antitradizione. Evola si associa alle teorie di Guenon e le fa sue. Sempre tra i popoli antichi le forze telluriche, provenivano da razze che valicavano il ponte ad occidente , gli stessi greci, segnarono il passaggio con le colonne d’Ercole. Nel panorama gaelico, i Fomori, attaccano i Tuatha venendo da Occidente, come lo stesso regno di Ferie si vede minacciato dalla razza dei lemuri, . Anche Tolkien, situa il regno di Mordor in Occidente e lo disegna con i simboli della scienza più sfrenata. Basta ancora ricordare l’Ulisse di Dante che una volta superato il limite delle terre conosciute, in vista della terra, vede andare in rovina la propria nave.In tempi moderni, l’America, gli Stati Uniti, non hanno firmato i protocolli contro l’inquinamento. Le guerre scatenate, tutte, sono state immaginate e portate a termine contro l’Europa, per carpirne le ricchezze , i mercati ed ora contro i paesi medioorientali, per assicurarsi l’energia ed il petrolio. Le stesse coscienze sono macchiate, la nuova Babilonia, la scienza di Atlantide, il mostro nucleare. Porteranno il nostro Mediterraneo alla rovina. Chi ricorda il veicolo nucleare , il bombardiere che s’inabissò nel Tirreno. Portava a bordo armi nucleari. Chi ricorda o perché non se ne è più parlato delle armi. I proiettili ad uranio impoverito, usato in tutti i più recenti conflitti. Alle nostre porte, ai nostri confini, tra i nostri stessi soldati, intervenuti per opera umanitaria. La morte viene da occidente, la nostra civiltà non è quella occidentale. Le nostre statue, hanno il sorriso o la serietà del vivere onesto. Dalle terre ad occidente, là dove il sole tramonta, là dove impera il buio, la notte, il terrore, lo sconosciuto, ogni tipo di manifestazione, dal canto, alla musica, alla pittura, al vivere di ogni giorno , c’è confusione, alienazione, cacofonia, disperazione,suicidio e morte. Ho sempre visto il sorgere ed il morire delle civiltà, quella egiziana, quella greca, quella alessandrina, quella indiana, quella tibetana, quella cinese, quella giapponese, quella romana e tutte le altre, figlie dello stesso bacino culturale, di un unico e solo continente, quello euroasiatico. Religioni, costumi e storia. Filosofia, modo di essere, da vincitori o vinti, mai da schiavi. Solo storia, in un paese di fuorisciti, schiavi, banditi è stato il genocidio dei pellirosse .
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/09/08 alle 19:03 via WEB
Ho dimenticato di firmare, il commento. Chiedo scusa, ma come sempre scrivo di getto.. Mimmo Di Renzo
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/09/08 alle 12:30 via WEB
Carissima Marina, io non seguo, per mantenermi il fegato in buon uso, ciò che fanno i politici regionali, italiani o di tutto il mondo. So per certo che siamo tutti manipolati da forze occulte che stanno spingendo tutta l'umanità a una bella catastrofe generale. Questo non è pessimismo o allarmismo ingiustificato ma è una realtà che teniamo sotto agli occhi da anni. Sarebbe tanto facile, se non vi fossero interessi nascosti, capire che le guerre, atomiche o meno, non hanno mai risolto un bel niente ma solo alimentato odio, razzismo e fanatismo, incluse quelle religiose, di una tristeza infinita. Bisognerebbe avere la forza di "risvegliare" quanta più umanità è possibile per non lasciarla inebetita sino alla morte. Ma chi ha questa forza? E' ovvio che è la battaglia più pericolosa perché i trequarti della gente, importante o meno, è marcia fino al midollo. E questa è una tistissima verità che constatiamo giorno dopo giorno. Clara Negri
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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DEDICATO AGLI EMIGRANTI

 

NOMEN OMEN

E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

IL MEZZOGIORNO CHE DIFENDIAMO

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I consigli di bellezza
di Afrodite

RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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