musica e fantasia

SANT'AGOSTINO PARLA DELLA MORTE


Sono in piedi sul bordo della spiaggia. Un velieropassa nella brezza del mattino parte verso l'oceano.E' un oggetto di bellezza e io lo guardo finche'scompare all'orizzonte. Qualcuno al mio fianco dice:"...e partito..." Partito? Per dove?Partito dal mio sguardo, tutto qui.Il suo albero e' sempre altrettanto alto, lo scafo hasempre la stressa forza di portare il suo carico umanofino alla destinazione finale. La scomparsa totale dallamia vista è in me' non in lui.E proprio nel momento in cui qualcuno accanto a me dice " è partito " altrilo guardano spuntare all'orizzonte e venire verso di loro,in una sola voce esclamano con gioia:" eccolo ".Questa è la morte. La morte non è nulla. Sono soltantopassato nella stanza accanto. Io sono io , voi siete voi.Cio' che eravamo gli uni per gli altri, lo siamo per sempre.Datemi il nome che mi avete sempre dato.Parlatemi come avete sempre fatto.Non usate un tono diverso, non prendete un'aria solenneo triste. Continuate a ridere di cio' che si rideva sempre.Pregate. Sorridete. Pensate a me. Pregate per me.Il mio nome sia pronunciato come sempre, senzaalcuna enfasi, senza traccia d'ombra. La vita significaquel che ha sempre significato. E' quella che è statasempre. Il filo non è tagliato. Perche dovrei essere fuori dal vostro pensiero semplicemente perchèsono fuori dalla vostra vista? Io vi aspetto.Non sono lontano, sono solo dall'altro lato della strada.Vedete, tutto è Bene.