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Lettera aperta allo Stato Italiano: orrore e angoscia


lettera aperta allo Stato ItalianoOrrore e angoscia.Sono questi i due sentimenti che provo da questa mattina, quando circa a mezzogiorno mia madre mi informa di ciò che è appena accaduto in Puglia, mia terra di origine. Ed è da quel momento che non riesco proprio a distogliere la mia mente dalle terribili immagini di quei libri bruciacchiati sull'asfalto, di quegli zaini distrutti e di quel sangue nero che ha tolto la vita ad una ragazzina di soli 16 anni.E' però l'angoscia che più di ogni cosa mi tormenta adesso. Ha ragione il presidente della regione Puglia quando si chiede: chi è il nemico? E' l'assenza di un chiaro nemico che accresce e amplifica in me tutte le mie paure. Il non sapere se quell'atto orribile di questa mattina sia il frutto dell'azione di un folle, oppure di terroristi-anarchici o di organizzazione mafiose.Da molti giorni sono preoccupato per tutto quello che sta accadendo in Europa e in Italia. Vedo questo Paese progressivamente sfilacciarsi, sempre più diviso e contrapposto. La gambizzazione di alcuni giorni fa a Genova è stato solo il primo campanello di allarme di qualcosa che si sta rompendo, così come anche gli attentati ad alcune sedi di Equitalia. In realtà segnali ben più profondi erano già tutti quei suicidi che in questi mesi e settimane avevano stroncato le vite di persone sommerse dai debiti o dalla mancanza di lavoro.La crisi che ci sta colpendo non è solo economica. E' una crisi molto più sottile che sta corrodendo le basi della nostra società e di quelle che sono le regole fondamentali della convivenza civile. E' la crisi dell'intera società, del nostro passato e del nostro futuro.Poi stamattina questo fatto terribile, in cui una ragazza di 16 anni perde la vita perchè una bomba la uccide davanti la sua scuola.E' per questo che adesso io scrivo a questo Stato, al mio Stato, perchè se siamo ancora una Nazione, se noi siamo i suoi cittadini e crediamo fermamente nelle nostre regole di civile convivenza e nel valore della libertà, il mio Stato deve dirmi perchè la vita di questa ragazza è stata stroncata davanti alla sua scuola, simbolo del futuro e delle speranze di noi giovani. E lo dovrà dire senza dubbi e incertezze, senza tentennamenti o ripensamenti, nel più breve tempo possibile. Ci dovrà dire come e perchè il nostro futuro oggi si è fermato a Brindisi.Fintanto che non lo saprò, fintanto che noi tutti non lo sapremo, noi non saremo tranquilli. La morte di stamattina il ferimento grave di tante altre giovani vite è un attacco al cuore di ognuno di noi. Vogliamo delle risposte, abbiamo bisogno di risposte. Io da cittadino farò la mia parte, come ho sempre fatto e se necessiario sono disponibile anche a rinunciare ad alcune mie libertà personali. Ma se crediamo ancora che l'Italia esista, se vogliamo ancora dare un futuro alla nostra società, se vogliamo avere ancora dei sogni, lo Stato oggi e non domani, ci deve delle risposte.Perchè oggi, stamattina, davanti quella scuola non sono morti solo i sogni di Melissa, ma anche tutti i nostri sogni...Alessandro