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Un primo bilancio


A poco più della metà del mio percorso qui a Barcellona, sento il bisogno di scrivere a me stesso.Quando la professoressa del corso di idioma all'ultima lezione ci disse: "Vedrete, il tempo passerà via veloce e non vorrete più tornare" io ci avevo creduto sin dall'inizio. Ed effettivamente il tempo è volato ed io non voglio più tornare!Ricordo che appena arrivato non facevo che guardare il calendario quasi ad escogitare il modo per bloccare il tempo e prolungare questo periodo come se fosse appena iniziato. Adesso inizia a farsi forte la consapevolezza che si avvia verso la fine e la cosa un pò mi intristisce. Tre mesi sono ancora abbastanza, ma quando guardo  indietro ai quasi quattro già trascorsi, capisco che adesso non posso più ingannarmi guardando il calendario.Sicuramente questa rimarrà l'esperienza più bella degli ultimi 15 anni della mia vita, seppur con qualche ombra (di cui parlerò più avanti o un'altra volta).La crisi (quella economica) in Spagna si è fatta sentire, molto più che in Italia. Ti accorgi ogni giorno che morde e fa male, ma gli spagnoli la vivono con grande consapevolezza e autoironia. Nonostante tutto però questo paese rimane un paese meraviglioso.Un momento, ho detto Spagna, ho parlato di spagnoli...Beh, per la precisione non sono in Spagna, sono in Catalunya, a BCN e vivo fra i catalani (ma questo come vedremo sarà uno dei punti d'ombra paradossalmente!).La prima volta che misi piede a BCN era il maggio scorso, alla ricerca di un PISO (casa). Non sapevo nulla di castillano (figuratevi del catalano) e parlavo solo inglese e, ovviamente, italiano!Però la città e i suoi abitanti mi impressionarono. Sembrava già che si realizzasse quello che una conoscente italiana che vive in questa città mi aveva preannunciato: in poco tempo farai tante amicizie.Questa conoscente a dire il vero io non l'ho mai più incontrata (ci parlai una volta al telefono), ma la sua profezia si è solo in parte avverata. Perchè di amicizie ne ho fatte, ma non così tante come pensavo (o desideravo) e soprattutto (e qui arriva la zona d'ombra) nessuna di queste amicizie è con un catalano.Io effettivamente della Catalunya non sapevo molto, se non che rivendicano l'autonomia dal resto della Spagna, che hanno un loro idioma, che sono una delle regioni più ricche della Spagna stessa e d'Europa etc. Conoscevo molto poco della loro cultura, della loro vita quotidiana. Ad oggi posso quasi dire lo stesso: conosco molto poco della loro cultura, del loro idioma e della loro vita quotidiana! E non certo perchè io non ci abbia provato!!! Ma quanto è difficile.Eppure tutto sembrava essere partito nel migliore dei modi. Una ragazza catalana conosciuta per caso, che mi invita a casa sua a cenare il primo giorno di permanenza in questa città: wow, fantastico (pensai)!!!!E di situazioni analoghe me ne sono capitate; peccato che durino il tempo di un fulmine e si esauriscono come un fuoco di paglia. E credetemi! Mi sono impegnato, sforzato, dedicato con tutto il cuore a conoscere gente autoctona. Niente da fare: li conosci ma ritrovarsi poi è quasi impossibile! Un carattere troppo differente dal mio (che ha sempre il cuore e l'anima di un meridionale). in questo non sono poi tanto differenti dai milanesi o dai veneti.Difficilmente concedono la loro amicizia e ancor meno riescono a coinvolgerti. Se poi non parli (sin dall'inizio) il catalano sei quasi finito! Ed effettivamente in questo primo bilancio io posso senza ombra di dubbio dire che NON HO ad oggi alcun amico catalano. Pazienza, io ci ho provato in tutti i modi e molte volte, ma mi pare impossibile trovare dei punti di convergenza.In compenso questo mi ha permesso di apprezzare meglio le differenze che esistono all'interno della stessa Spagna!