Lavorare stanca

Crisi economica


Produzione industriale, a marzo -23,8% annuo Il dato peggiore dal 1991. Secondo l'Istat "un calo eccessivamente elevato": -4,6% rispetto a febbraio, -9,8% nel primo trimestre. Molto male il settore auto, che perde il 35,1% annuo. Coldiretti: l'agricoltura tiene. Per gli esercenti è "profondo rosso"E’ il dato più basso dal 1991. A marzo la produzione industriale, rende noto l’Istat, è scesa del 23,8% su base annua e del 4,6% rispetto al mese precedente. La variazione congiunturale della media dell’ultimo trimestre, rispetto ai tre mesi precedenti, registra una diminuzione del 9,8%. Le cifre annue sono state corrette: sono 22 i giorni lavorativi a marzo 2009 contro i 20 di marzo 2008, il dato grezzo è -18,2%.Nei primi tre mesi del 2009 il calo annuo è pari al 21%, calcolato su 62 giorni lavorativi contro il 63 del 2008. L’indice grezzo della produzione, prosegue, sottolinea una flessione del 18,2% rispetto a marzo 2008 e del 21,7% sul periodo gennaio-marzo. Lo stesso Istituto lo definisce “un calo eccessivamente elevato”.Particolarmente male il settore auto. La produzione di marzo ha riportato un calo annuo del 35,1%, che arriva al 40,7% nella media dei primi tre mesi 2009. Guardando alle variazioni congiunturali, il risultato peggiore è quello dei beni intermedi: -5,4%, contro il -4,3% dei beni di consumo totale (-4,7% beni non durevoli, -1,8% beni durevoli), il -4,1% per i beni strumentali e il -2,6% dell’energia.L’indice di marzo corretto per gli effetti di calendario rileva una sola variazione positiva: quella del comparto farmaceutico, che sale del 5,3%. La metallurgia scende del 38,6%, le apparecchiature elettriche del 36,4% e i mezzi di trasporto del 30%. Nel primo trimestre le frenate maggiori riguardano sempre metallurgia (-32,4%), mezzi di trasporto (-30,9%), apparecchiature elettroniche (-27,4%), gomma, materie plastiche e minerali non metalliferi (-26,5%).Prime reazioni arrivano dalle associazioni. La produzione agricola resta stabile nel primo trimestre, fa sapere la Coldiretti, perdendo solo lo 0,6% rispetto al 2008. “A favorire l’andamento generale – dice una nota – ha contribuito l’andamento dei prezzi al consumo che sono comunque aumentati”. Grande preoccupazione viene espressa da Confesercenti, che avverte in un comunicato: “Dati reali come quelli di marzo ci segnalano che la fase di profondo rosso dell’economia è pesante e occorre tenere la guardia alta”. Si rivolge quindi al governo, chiedendo di sostenere le pmi e i redditi delle famiglie per garantire la tenuta dei consumi