PUNTO CRITICO
...un viaggio nell'archivio della mia coscienza; gioie e dolori dello stare a sinistra. OGNI RIFERIMENTO A FATTI, PERSONE E LUOGHI E' PURAMENTE CASUALE
LA SOFFITTA DI LDF
54 minuti di follia creativa, signore e signori Mr George Clinton & the Parliament e la loro funkadelica storia
http://www.youtube.com/watch?v=yGJeU22XN0s
La nascita di Forza Italia secondo il Benigni
http://www.youtube.com/watch?v=fTr9ab8h62Y
Totò e Peppino e la storica lettera
http://www.youtube.com/watch?v=t_uCgCBg0YA
La leggenda John Belushi continua...
http://www.youtube.com/watch?v=DebG06_CPmc
Un ricordo del grande campione MARCO PANTANI r.i.p.
http://www.youtube.com/watch?v=66iXTQio7wk
Corrado Guzzanti vs Rutelli e chi se lo scorda?
http://www.youtube.com/watch?v=2XqORzlg3nw
Antonio "frengo" Albanese con la Gialappas
http://www.youtube.com/watch?v=pEFH0xvu2U4
una delle scene comiche più divertenti della storia del cinema
dal film SI SALVI CHI PUO' con il geniale Louis de Funes
http://www.youtube.com/watch?v=w62qEz2LpTg
Da Brian di Nazareth, la lapidazione secondo i Monty Python
http://www.youtube.com/watch?v=qMnoHzRSOI4
I fratelli Marx e la loro guerra lampo, indimenticabili!!!
http://www.youtube.com/watch?v=wcgxhg4dEVQ
Ovunque tu sia, ciao Bob
http://www.youtube.com/watch?v=hg2n039txnk
Massimo Troisi...
http://www.youtube.com/watch?v=1QzfaXWRxhU
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http://www.youtube.com/watch?v=jb9Wq2sNgVA
SONG OF THE DAY:CIAO
LAVORO
QUESTO E' UN LINK PER RICORDARE TUTTI QUELLI CHE OGNI GIORNO PERDONO LA LORO BATTAGLIA CON LA VITA...
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LA MIA VITA A RITMO DI GROOVE
Le tre fondamentali songs della black music:
The dock of the bay - Otis Redding from the STAX LP THE DOCK OF THE BAY 1968
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What's going on - Marvin Gaye from TAMLA LP WAT'S GOING ON 1971
http://www.youtube.com/watch?v=kiZC_WrCqKk
Get up i feel like being a sex machine - James Browm from KING DOUBLE LP SEX MACHINE 1970
http://www.youtube.com/watch?v=yGJeU22XN0s
LIBRI DI SANGUE FRANKYE HI-NRG MC 1992
Siamo libri di sangue, volumi di storia futura, diversa cultura ma identica natura: e' inutile negarlo, questi sono i fatti, il prologo e l'epilogo uguali per tutti: farabutti, politici corrotti, uomini dotti, mafiosi, poliziotti; non c'e' spazio per nessuna distinzione, siam tutti membri di una stessa nazione ZULU. E quando un uomo è nudo è nudo e nessuno puo' dire se quest'uomo sia buono o cattivo, figurati se importa poi come si vesta: una bestia in divisa resta una bestia, chiamata a tutelare i diritti di chi? E' successo a brother Rodney King, colpevole del crimine di esser nato nero nella buia capitale dell'impero del denaro. Colpo su colpo, battuto come un polpo, legato, incaprettato e trascinato per lo scalpo documentato, l'hanno filmato, pagine d'odio scritte sul selciato, vergate col sangue di un uomo innocente, impotente, che con quei bastardi no c'entrava niente, macara gente quotidianamente, succede anche in italia, ma non si sente. Lentamente, inesorabilmente la sabbia del tempo ricopre la mente. Ogni giorno d'ogni mese d'ogni anno in tutto il mondo la violenza comanda le azioni di uomini e nazioni: sesso, razza, religioni, non mancano occasioni per odiare, ma dobbiamo ricordare che siamo libri di sangue.. tutti libri di sangue...
Pagine e pagine e pagine di sentimenti, emozioni, decisioni, ripensamenti: fitte pagine scritte, anime trafitte dal dolore divedersi diversi, costretti a inscenare una farsa perversa inquesto universo di sole comparse percorso dall'odio o fingio sei perso! No, mi rifiuto di accettare questa logica contorta di chi non vuole amare ma vuole giudicare dalla copertina una persona: seduti in poltrona individui come questi governano il mondo e lo sfondo si riempie di morte e sconforto, il rapporto s'incrina: inevitabilmente discendiamola china. Gia' lunga e' la lista di ottusi soprusi ma piu' passa iltempo piu' crescon gli abusi su donne umiliate dai capi d'azienda sei "brava" c'hai il posto, se no alzi le tende! Su uomini nati lontano, troppo a sud per tendergli la mano: carcasse fumanti sui campi di sole, migliaia di gole gonfie di parole di dolore, spine nel cuore di quelli che vedon marcirei propri fratelli, popoli usati come merce di scambio: mi oppongo. A patti non scendo con questa realtà e non mi va... e non mi va... e non mi va che "patibolo" sia il titolo del nuovo capitolo che stiamo per scrivere: forza, capitelo! Usiamo piu' il cuore e un po' meno le spranghe, perche' siam libri di sangue...
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Post n°53 pubblicato il 26 Marzo 2007 da luisdefunes
ANNIVERSARI PATRIA INDIPENDENTE 22 FEBBRAIO 2004 L’ORDINE È STATO ESEGUITO «Nel pomeriggio del 23 marzo 1944, elementi criminali hanno eseguito un attentato con lancio di bombe contro una colonna tedesca di polizia in transito in Via Rasella. In seguito a questa imboscata, trentadue uomini della polizia tedesca sono stati uccisi e parecchi feriti. La vile imboscata fu eseguita da comunisti-badogliani. Sono ancora in atto le indagini per chiarire fino a che punto questo criminoso fatto è da attribuirsi a incitamento angloamericano. Il Comando tedesco è deciso a stroncare l’attività di questi banditi scellerati. Nessuno dovrà sabotare impunemente la cooperazione italo-tedesca nuovamente affermata. Il Comando tedesco, perciò, ha ordinato che per ogni tedesco ammazzato dieci comunisti-badogliani saranno fucilati. Quest’ordine è già stato eseguito ». Riepiloghiamo brevemente i fatti. Il 23 marzo, anniversario della nascita del fascismo, nel primo pomeriggio un commando partigiano aveva fatto esplodere un ordigno in Via Rasella mentre passava una colonna di militari tedeschi e l’aveva successivamente attaccata. I nazisti persero complessivamente 33 uomini con numerosi feriti. Per rappresaglia, i tedeschi uccisero alle Cave Ardeatine 335 italiani prelevati dalle carceri o rastrellati dopo l’esplosione. Tra questi c’erano 75 ebrei. Il comunicato che abbiamo riprodotto in apertura fu emanato intorno alle 22.55 del giorno successivo, 24 marzo, dall’Agenzia “Stefani” e rappresenta la prima notizia pubblica dell’azione di Via Rasella e del massacro delle Fosse Ardeatine. I romani ne vennero a conoscenza il giorno dopo, 25 marzo, con l’arrivo dei giornali alle edicole e con la trasmissione da parte di Radio Roma, che mise in onda il dispaccio soltanto alle ore 16. Sono dati ormai definitivamente accertati che fanno giustizia delle molte tutt’altro che disinteressate leggende nate intorno a quei tragici eventi. INNOCUI TERRITORIALI? La prima leggenda riguarda le truppe tedesche colpite. Si è detto che quella di Via Rasella non era un’unità combattente, come se i suoi appartenenti fossero dei “veci alpìn” in disarmo, buoni per qualche parata domenicale. La realtà è ben diversa. La formazione in questione era l’11ª compagnia del regiment “Bozen” di alto-atesini, in pieno assetto di guerra, dotata di armamento pesante, con al seguito un veicolo corazzato su cui era montata una mitragliatrice. Il suo compito – e l’addestramento dei suoi uomini – era rivolto al controllo della popolazione e all’intervento in caso di sommosse e insurrezioni. Stranamente, ma non troppo se si tiene conto dell’impatto dissuasivo che l’unità in questione doveva imprimere sulla popolazione da un punto di vista anche psicologico, l’addestramento prevedeva il pieno apprendimento di una canzone che nella fattispecie era “Hupf, mein mädel” (salta, ragazza mia). Questi presunti innocui territoriali il 23 marzo sfilarono per le strade di Roma con il colpo in canna (testimonianza di Franz Bertagnoll). Apparteneva al “ che il 3 marzo aveva ucciso a sangue freddo a Viale Giulio Cesare Teresa Gullace, la popolana rievocata con l’indimenticabile interpretazione di Anna Magnani in “Roma città aperta” di Roberto Rossellini. Ma il nome del “ sinistramente a lungo nei mesi successivi. Ecco come ne ha ricostruito la criminale attività Cesare De Simone in «Dopo la liberazione della città, le compagnie 9ª e 10ª (l’11ª era stata praticamente annientata a Via Rasella) vennero inviate al Nord e nell’inverno 1944-’45 presero parte, insieme alla Divisione SS “ Göring A 60 anni dalle Fosse Ardeatine «AVEVAMO FAME DI LIBERTÀ» di LUCIO CECCHINI IL 24 MARZO 1944 21 ANNIVERSARI PATRIA INDIPENDENTE 22 FEBBRAIO 2004 Muti Pisanò ha scritto che era costituita da “avanzi di galera” – nostra nel Nord-Est. La 9ª operò in Istria, la 10ª nelle vallate del Bellunese. Furono bruciati decine di villaggi, intere popolazioni passate per le armi come in Val di Bois e a Forcà; i fucilati e gli impiccati nei rastrellamenti cui partecipò il “ saranno 800, tra combattenti garibaldini e civili inermi fra i quali donne e bambini». LE MANIPOLAZIONI DELLA VERITÀ L’altra leggenda riguarda la diffusione delle notizie. Ci si sono esercitati in molti, compresa persino Edda Mussolini, la quale in un’intervista a 1994 ebbe a dire: «Ma in ogni modo, dopo l’attentato i tedeschi avevano fatto appendere i manifesti in tutta la città di Roma, ed eravamo in tempo di guerra!». Per proseguire: «Ma sì, voglio dire che dopo Via Rasella se i gappisti che avevano fatto esplodere i camion delle SS si fossero presentati entro le ventiquattr’ore alle forze di polizia tedesche, non vi sarebbe stata nessuna strage. La rappresaglia tedesca era legata a una convenzione di guerra, credo. In particolare, credo che si trattasse di un trattato stipulato all’Aja. Insomma non capisco perché oggi debbano accusare quell’ufficiale che in fondo faceva il suo dovere di soldato e probabilmente nient’altro». L’ufficiale in questione era Erich Priebke, che sta scontando l’ergastolo per i crimini commessi alle Ardeatine. Nessuno stupore che la figlia del duce la pensasse in questo modo. È incomprensibile invece che il giornalista non le facesse rilevare che le cose da lei dette erano assolutamente false. In primo luogo perché i tedeschi non affissero alcun manifesto. In secondo luogo perché non rivolsero alcun invito a consegnarsi agli autori dell’azione di Via Rasella. In terzo luogo perché la rappresaglia nei confronti della popolazione civile non è mai stata contemplata da nessuna convenzione internazionale, se non in circostanze particolarissime. Ma il castello di menzogne costruito attorno ai fatti del marzo 1944 è duro a morire. Abbiamo già detto che il comunicato della “Stefani” riprodotto in apertura costituì la prima notizia sull’azione partigiana e sulla rappresaglia. A cose fatte, come diceva chiaramente la nota. LE RISULTANZE PROCESSUALI Lo stesso Kesselring, comandante delle forze tedesche in Italia, che rientrò a Roma alle sette di sera del 23 marzo dal fronte di Anzio, messo al corrente, dopo essersi consultato ripetutamente con Berlino, emanò l’ordine: «Uccidete dieci italiani per ogni tedesco. Esecuzione immediata». Questa affermazione fu fatta in sede processuale e ripetutamente ribadita: «Domanda della corte: faceste qualche appello alla popolazione romana o ai responsabili dell’attentato prima di ordinare le rappresaglie? Kesselring: Prima no. Domanda: avvisaste la popolazione romana che stavate per ordinare rappresaglie nelle proporzioni di uno a dieci? Kesselring: no. [...] Domanda: ma voi avreste potuto dire: se la popolazione romana non consegna entro un dato termine il responsabile dell’attentato fucilerò dieci romani per ogni tedesco ucciso? Kesselring: ora, in tempi più tranquilli dopo tre anni passati, devo dire che l’idea sarebbe stata molto buona. Domanda: ma non lo faceste? Kesselring: no, non lo feci». Quest’ultima domanda della corte è molto importante. Infatti le convenzioni internazionali adombrano la possibilità di ritorsioni sulla po- Via Rasella, alcuni minuti dopo l’attentato: un soldato della Feldgendarmerie controlla le finestre che danno sulla strada… … passanti rastrellati vengono fatti allineare in via Quattro Fontane, davanti a Palazzo Barberini. ANNIVERSARI PATRIA INDIPENDENTE 22 FEBBRAIO 2004 coli e delle liste, 335, 5 in più rispetto alla stessa proporzione di uno a dieci – Calcolai anche le armi e le munizioni necessarie. Cercai di rendermi conto di quanto tempo avessi a mia disposizione. Divisi i miei uomini in piccole squadre che dovevano alternarsi. Ordinai che ogni uomo sparasse solamente un colpo, specificando che la pallottola doveva raggiungere il cervello della vittima attraverso il cervelletto, in modo che nessun colpo andasse a vuoto e la morte fosse istantanea». «UN CERTO MONTEZEMOLO» Joseph Raider, un disertore austriaco che riuscì a scappare nella confusione e che, riconosciuto, fu risparmiato, ha così descritto uno dei momenti più toccanti: «Di fronte c’era un colonnello, credo un certo Montezemolo, dal volto già gonfio per le percosse e i colpi ricevuti, con un’enorme borsa sotto l’occhio destro, il cui aspetto stanco, ma tuttavia marziale ed eroico non poteva nascondere le passate sofferenze. Tutti avevano i capelli irti e molti erano incanutiti nel frangente per le perdute speranze, assaliti dal terrore o colti da improvvisa pazzia. In mezzo al frastuono udii esclamare una voce mesta e supplichevole: “Padre, benediteci!”. In quel momento accadde qualche cosa di sopolazione civile soltanto nel caso sia dimostrato che la popolazione stessa è complice degli attentatori e rifiuta la loro consegna. Neppure questo remoto invocato per sostenere la legittimità della repressione. Quindi, gli autori dell’azione di Via Rasella non ebbero alcuna possibilità di consegnarsi ai tedeschi. D’altra parte, si trattava di un’unità combattente che obbediva al CLN e al legittimo governo italiano, il quale aveva ordinato a «tutti gli italiani dei territori occupati, uomini e donne, di attaccare ovunque e dovunque il nemico invasore nazifascista». Un’altra speculazione ignobile è quella relativa alla sfortunata circostanza che portò alla morte di un giovinetto in conseguenza dell’azione. I gappisti fecero di tutto, fino a mettere a rischio se stessi e l’esito dell’impresa, per allontanare alcuni ragazzini che giocavano a pallone e altri civili dal luogo dell’esplosione. Purtroppo, il ragazzo in questione sopraggiunse quando ormai era impossibile sia avvertirlo sia fermare l’esplosione. |
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LYRICS
VASCO ROSSI. CIAO
Anche se.......Non lo so
Non Vorrei.....Ma però...
No! non credo proprio che sia così
sarebbe comodo si
ma io non sono come te......
Anche se....Dove Andrò
Non Saprei.....o Non Sarò
No! Quest'è un Amore Grande si
vuoi che ti dica così
ma io non sono come te
Ciao!
sai cosa ti dico.....CIAO!
posso stare....senza Te...
senza più
tanti "se"....
senza tanti "ma", "perché"!
senza un "amore" ...così......
io posso stare.....Sì!....
Ciao!
sai cosa vuol dire "CIAO".....
vuol dire "un'altra"...come Te....
e mai più
tanti "se"...
e mai più Nessun Perché!......
.....ci si illude ancora...sì.....
...oh! Quest'è un Amore Grande...sì
vuoi che ti dica così
ma io non sono come te
CIAO!
sai cosa ti dico.....CIAO!
posso fare..... senza te
senza più
Grandi "se"
senza Grandi "ma...perché"
senza un "amore"...così....
io posso fare....sì!!!
CIAO!
in fondo basta dire anche "CIAO"
io sto Meglio....senza te
senza più
tanti "se"
senza tanti "ma...perché"!
senza un "Amore"....così
io posso stare....Sì!....
CIAO!
sai cosa vuol dire "CIAO".....
vuol dire "un'Altra....come te"
e Mai Più
tanti "SE"...
e Mai Più Nessun "Perché"...
senza un "Amore"....così
io posso stare....Sì!!!!
CIAO!