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Le nuove povertą sono in continuo cambiamento e purtroppo con dati statistici destinati ad aumentare sempre di pił

Post n°7084 pubblicato il 20 Novembre 2012 da cile54

Crisi, i nuovi poveri sono i cinquantenni in giacca e cravatta che dormono in aeroporto

Chi sono i nuovi poveri di oggi?  raggiungono l'aeroporto in serata, dopo il lavoro con il loro trolley alla mano, si lavano nei bagni e lì rimangono per la notte fino alla mattina seguente, quando si prepararano, rimettono le loro cose in valigia, salgono su un autobus e si recano a lavoro.

Questa è la vita degli uomini di mezza età che a seguito di una separazione perdono la casa di famiglia e, anche se hanno ancora un lavoro non hanno la possibilità di pagare un altro affitto.

A descrivere questa nuova sfaccettatura della povertà italiana è Alberto Bruno, Commissario provinciale di Milano della Croce Rossa. 

"Nel 2011 sono state 250mila quelle assistite continuativamente - ma per quest'anno si stima un notevole incremento fornendo loro aiuti alimentari ma non solo. Negli ultimi 2-3 anni - spiega il Commissario Straordinario della Cri, Francesco Rocca - registriamo un forte aumento dei bisogni da parte delle famiglie, che chiedono oltre a beni primari come il cibo, aiuto nel pagamento delle bollette, o per l'acquisto degli occhiali o dei libri per i figli".

"Solo nell'area metropolitana di Milano - dichiara Bruno -distribuiamo aiuti alimentari a 50mila nuclei familiari in stato indigenza, di povertà conclamata e certificata, con un aumento esponenziale di anno in anno. Ma il nostro lavoro rappresenta solo un terzo del fabbisogno, coperto da altre realtà associative, facendo salire dunque a 150mila le famiglie in difficolta' solo nella nostra zona".

"Il welfare - spiega Bruno - è ormai un termine vuoto e una chimera nel nostro Paese, e la crisi colpisce anche il sistema di solidarieta' dei cittadini, così come dell'industria".

Un esempio per tutti: "i supermercati e le catene della grande distribuzione oggi non hanno più eccedenze alimentari, i cibi restano sugli scaffali fino a poco prima della data di scadenza, e le associazioni non possono piu' contare sulle donazioni di quel surplus di cibo da distribuire quotidianamente agli indigenti. Se prima avevamo due uova per due persone, oggi abbiamo un solo uovo per una frittata da dividere in due".

"Le nuove povertà - afferma Rocca - sono una delle principali nuove sfide che stiamo affrontando e dovremo affrontare sempre più nel prossimo futuro. La geografia della povertà, ridisegnata dalla crisi economica è in continuo cambiamento e purtroppo con dati statistici destinati ad aumentare sempre di più. Gli effetti -aggiunge - si fanno sentire infatti sulla classe media italiana che si impoverisce sempre più, ma anche sull'esercito degli 'invisibili', gli immigrati che, magari perdendo il lavoro, faticano ancora di piu' ad integrarsi, e i poverissimi che vengono ancora più marginalizzati. Noi dobbiamo  ripartire da lì, da quella zona scura, scurissima, dove migliaia di persone sono costrette a vivere".

"I nuovi poveri devono rappresentare la nostra priorità - aggiunge il Commissario straordinario della Cri - e per loro dobbiamo  ridisegnare i nostri interventi, affinche' essi possano recuperare una dimensione di dignita' e di umanita' che le difficolta' economiche e  l'emarginazione sociale tendono ad annullare. Anche in Spagna -  riferisce - la Croce Rossa ha avviato una campagna, battezzata "Ora più che mai", per far fronte a quella che ormai è più che un'emergenza poverta'".

Quanto alle forze e alle risorse da destinare alla solidarieta': "Oltre al problema economico, amplificato da un welfare carente - sostiene Rocca - la crisi ha toccato in generale anche il  volontariato, perche' il precariato diffuso e le difficolta' lavorative si riflettono sulla gestione del tempo degli italiani da  dedicare ad attivita' benefiche. Noi siamo abbastanza fortunati - conclude - perché abbiamo circa 25mila giovani e registriamo un aumento del numero di pensionati volontari".

18/11/2012 www.controlacrisi.org

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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