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« I mostri della destra de...Tutti coinvolti. Ogni du... »

I poteri guardano al popolo come a un mostro da ammansire. Sono stragisti della civiltà, ma la storia non è finita affatto

Post n°7735 pubblicato il 09 Maggio 2013 da cile54

UN MOSTRO CHIAMATO POPOLO  

Mentre la folla punta il dito verso i politici, questi salgono sui palchi per presentare un pacchetto sicurezza, pensate la Boldrini vorrebbe quasi oscurare il web, pare che la violenza sulle donne parta proprio da internet e ...pare voglia rincorrere “giuridicamente-penalmente” (per citarla alla Gasparri) qualsiasi offesa alla sua persona. Ancor più ingenuo Alfano che parla apertamente di difesa dei suoi compari in un momento di crisi e di difficoltà economica, un pacchetto sicurezza da presentare come prima soluzione, aumento della sorveglianza con l’impiego di militari. Mancano solo i poliziotti fuori la porta di casa degli operai e dei disoccupati, in assetto antisommossa, nel frattempo altre divise calpestano il diritto di manifestare agli studenti, sia a Napoli che a Milano.

Un ben servito da mostrare ai perbenisti di questo tempo, quelli che cadono in piedi nonostante il vento abbia sradicato alberi e la tempesta abbia prosciugato le striminzite risorse degli ultimi. Si, proprio gli ultimi perché uno stato ingiusto non riesce a trattare, a mediare, a contrattare e prevenire con soluzioni atte a ridistribuire la ricchezza, ama coprirsi di privilegi ed egoismo pur di progettare con malafede la sorte di un popolo. Un po’ come il medioevo, quando i poveri venivano condannati molto prima dei loro padroni, un assetto politico molto simile alle peggiori dittature si affaccia all’orizzonte e quel che trafigge è la temeraria inconsapevolezza della gente.

Il vagone del treno che occupiamo è indirizzato verso binari morti, prepariamoci a dover fare i conti con il peggio che continua ad innalzarsi indisturbato e pieno di se’, in perenne conflitto, in perenne contratto e ricattato da poteri, al di sopra di ogni altro. Il palco dove sostano ministri e imbonitori si erge, ancora, qualche piano più su, tanto per esser più sicuri e scostarsi dai problemi quotidiani pur di salvare quel che resta della loro misera esistenza; provo un sollievo enorme nel vederli intimoriti. Un governo specializzato in nuove nomine, in sottosegretari dei sottosegretari, come i ciabattini dei ciabattini e i parametri dello spreco non aumentano, lo stato sociale rimane inalterato, le bombe israeliane su Damasco sono intelligenti e non colpiscono civili, sempre secondo la stampa del potere occulto. L’era dell’oscurantismo storico si avvia verso l’abbattimento dei ceti bassi, all’illuminazione e all’innalzamento della paura di vivere, molto diversa dal male di vivere dell’amato Montale, un periodo di stragi sfiorate e di feriti sconosciuti.

Molti di voi stanno pensando di andar via, altri svendono i ricordi pur di sopravvivere, altri rinunciano all’amore, perché, nel tempo delle tragedie, salvarsi in due appare impossibile, figuriamoci mettere al mondo figli. La tv e giornali raccontano un paese che non esiste e leggendoli ci si sente ancor più soli e divisibili in tre parti: una di esse, dedicate a odiare quel mondo che i mass media raccontano, la seconda all’assillo e l’oppressione di giungere al termine senza patire, la terza all’abulia mista ad un senso di impotenza e abbandono, quasi un morbo capace di paralizzate ogni sussulto.

Non scostiamoci dalla miseria e non scostiamoci dagli ultimi, senza la loro saggezza saremo tutti terra per i ceci e, comunque sia, statene certi, inventeranno un mostro da impostare come specchietto per le allodole, state attenti, non fatevi ingannare! Se il popolo è un mostro, voi, cari regnanti, siete gli stragisti, ma la storia è ancora lunga e se state gridando vittoria sfregiando e massacrando i manifestanti, un giorno potrebbe essere diverso, non è mai esistita una tirannia imbattibile; sul Vaticano nutro qualche dubbio.

Antonio Recanatini

8/5/2013 www.bellaciao.org

 
 
 
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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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