RACCONTI & OPINIONI

Diminuiscono i lavoratori deceduti, ma per il calo degli occupati. In realtà la percentuale è aumentata nel 2010


'Meno lavori meno muori'  Non vogliamo fare dell’ironia amara ma se volete evitare di morire di lavoro una ricetta ci sarebbe: semplicemente non andare a lavorare. Punto. E’ proprio così. A parlare non siamo noi ma le cifre (fonti Inail) rese note dalla Fillea Cgil di Roma e del Lazio, secondo le quali nel 2009 gli infortuni nei cantieri sono scesi a 4778 unità contro le 5258 dell’anno precedente. I dati sono emersi al termine della giornata conclusiva dei lavori della campagna per la sicurezza nei cantieri “Far morire per il pane è un crimine” che si è svolta questa mattina presso il cantiere della metro B1 della stazione Annibaliano. Ma veniamo appunto alle cifre: nel 2008-2009 e 2010 si sono perse circa 4 milioni di ore lavorate e gli operai attivi sono stati -3,5, -4,6 e -7,9. Numeri che tradotti in posti di lavoro significano 9000 occupati in meno. «Il numero è calato, 13 morti nel 2010 - ha detto Roberto Cellini della Fillea regionale - ma già nel 2011 ce ne sono 2 e la diminuzione comunque c’è stata perché è diminuito il numero degli occupati». Dunque affermare come fa il governo che i morti sono diminuiti è una menzogna gravissima. In realtà - denuncia il principale sindacato nazionale - in questi primi tre mesi del 2011 c’è stato un aumento del 14% delle morti nei cantieri nel Lazio e questo dato è conforme a quello nazionale. Un quadro sconfortante è anche quello che riguarda i controlli, affidati nella regione solo a 15-20 ispettori a fronte di 20-25 mila cantieri.  E’ utile ricordare come il 2010 sia stato un anno orribile proprio rispetto alle morti bianche. Oltre un morto al giorno per un totale di oltre 500 lavoratori che, al pari di chi va alla guerra, non è rientrato a casa dopo aver fatto il suo dovere ovviamente senza aver in cambio alcun diritto se non una paga possibilmente al nero. E l’esecutivo in carica ha depotenziato le precedenti norme finalizzate a garantire la sicurezza sui posti di lavoro - la legge 81 del 2008 che doveva rendere più efficace la 626 - con una diminuzione drastica dei controlli, come evidenziato dalle cifre che prima abbiamo riportato, e l’introduzione di normative meno impegnative per i datori di lavoro. Un trend che purtroppo non sembra conoscere una inversione di tendenza, malgrado le denunce della Cgil e di altre organizzazioni politiche e sindacali. Vittorio Bonanni 28 marzo 2011www.controlacrisi.org