RACCONTI & OPINIONI

Governo allo sbando sull’emergenza che hanno creato è tratta i profughi e i “clandestini” come facevano i nazisti


LA TUNISIA RISPONDE ALLA LEGA CON UNA PERNACCHIA  Strano paese l'Italia, decenni di manifestazione oceaniche per cavarci di torno Berlusconi e Bossi e non succede nulla. Bastano invece qualche migliaio di tunisini per mandare a casa probabilmente Berlusconi. Del resto il premier è bravissimo a fare la retorica e gli show ma è incapace di risolvere situazioni complesse come quella dei rifugiati. C'è di che capirlo, non sarà facile avere a che fare con uno come Bossi che per decenni ha minacciato di cannoneggiare i gommoni ed ora è costretto a vedere che la libertà di circolazione non si ferma, con una legge sull'immigrazione che porta il suo nome e tra l'altro con Maroni ministro degli interni. Certo vedere oggi sfilare migliaia di migranti che chiedevano libertà con le bandiere rosse e per di più comuniste avrà fatto esplodere radio Padania di cori stile curva sud veronese, ma non è niente rispetto a quello che avverrà i prossimi giorni. Oggi infatti non c'è solo il palese fallimento della politica del governo nella gestione dei profughi, ma anche lo schiaffone che è arrivato da Tunisi a Roma. Dopo giorni di accuse e minacce di 'rimpatri forzati' da parte del Governo, il "fuori dalle palle" è arrivato dal primo paese che ha animato la primavera araba. Fonti ufficiali del ministero degli Esteri tunisino hanno fatto trapelare tutto il loro malumore, smentendo l'esistenza di qualsiasi tipo di accordo scritto con l'Italia. Roma piuttosto che fare propaganda che non spaventa nessuno, è il succo dello sfogo tunisino, sia capace della «solidarietà» con un Paese che, malgrado le mille difficoltà che sta attraversando, «è stato in grado di accogliere oltre 150mila rifugiati in fuga dalla Libia». Berlusconi lunedì andrà a Tunisi, può anche essere che dopo questa pernacchia che ha praticamente smentito le sue dichiarazioni di accordo fatte nei giorni scorsi torni con le mani vuote. A quel punto può anche essere che qualcuno al nord, alzi talmente tanto la posta da rendere impossibile ogni mediazione tra le ragioni del federalismo e l'accettazione dell'accoglienza umanitaria. Staremo a vedere, il vento della rivoluzione in qualche modo è arrivato anche da noi... chi lo avrebbe detto. 2/04/2011