RACCONTI & OPINIONI

Migranti, tragedia immane. Superstite: eravamo 370, ho perso moglie e figlio.


Più di 200 dispersi a largo delle coste lampedusane Una tragedia immane. Oltre duecento migranti, la gran parte eritrei e somali, sono dispersi in mare al largo delle coste lampedusane. A soli 39 miglia circa dall'isola. Le persone fino ad ora recuperate sono solo 48, mentre continuano i soccorsi alla ricerca degli altri naufraghi. L'Onu solo pochi giorni fa aveva già lanciato un appello al ritrovamento di almeno 70 persone di cui parenti e familiari non avevano più notizie da giorni. Il Mediterraneo? Sembra diventato un mare di morte.Non sono ancora note le vere cause della tragedia. Sembra solo, secondo quanto riportano alcune fonti, che un barcone sia affondato nella notte anche a causa delle condizioni del mare. Condizioni che al momento restano proibitive ed evitano anche le operazioni di soccorso. Le raffiche di maestrale - dicono - hanno raggiunto i 30 nodi e il mare è a forza 6. "Temiamo molti morti" ha solo dichiarato con disperazione uno dei soccoritori. Chi è riuscito a salvarsi, stremato, è giunto a Lampedusa. Michele Prosperi di Save the children ha potuto dar soccorso personalmente ad una donna in avanzato stato di gravidanza. Sembra che il barcone avrebbe chiesto prima soccorso alle autorità maltesi e queste abbiano lanciato l'sos a Lampedusa da cui sono subite partite due motovedette ed un elicottero. E lo scenario che si sono trovati di fronte è stato a dir poco agghiacciante: difficilissime le operazioni di soccorso, si è dovuto assistere - raccontano i soccoritori - ad una scena da Titanic con il barcone che lentamente affondava risucchiando negli abissi chi era ancora a bordo. Il bracone, lungo 13 metri, era partito due giorni fa dalla Libia, per sprofondare nel mare al largo di Lampedusa.. Una tragedia immane su cui, ora, le organizzazioni non governative schierate in prima linea nei soccorsi e negli aiuti, invitano le autorità politiche che non hanno saputo e non sanno in alcun modo gestire l'emergenza, almeno, a riflettere.  CM06/04/2011