RACCONTI & OPINIONI

Sono qui, da oltre un anno, senza nessun tipo di assistenza pubblica, sopravvivono in condizioni di vita disumane


Roma, i fantasmi afghani al terminal ostiense  In uno spazio di pochi metri quadrati stretto tra i binari ferroviari e il grande Terminal da anni inutilizzato, sopravvivono in condizioni disumane, senza notizia, come veri fantasmi, 120 cittadini afghani. Sono profughi e migranti, alcuni giovanissimi, in fuga dalla guerra permanente e dalla miseria dell’Afghanistan. Vengono da quell’Afghanistan dove la presenza e l’informazione sono solo per i militari e non certo per le condizioni di vita del popolo afghano. Sono qui, da oltre un anno, senza nessun tipo di assistenza pubblica. Gli afghani di Ostiense, fantasmi e simboli di questo capitalismo globale che produce sfruttamento, miseria ed abbandono per gran parte delle persone e del mondo, hanno già sopportato sacrifici e distanze enormi, avventure e pericoli incredibili per giungere fin qui. Non hanno quasi nulla, praticamente solo ciò che indossano, ma disperata voglia di vivere meglio. Sopravvivono in condizioni di vita disumane cercando lavoro ed inserimento e, non pochi, proseguono verso altri Paesi d’Europa più civili e capaci di asilo e di integrazione. Nelle scorse settimane gli afghani di Ostiense hanno rischiato lo sgombero, per ora sospeso, grazie all’intervento del Gruppo della Federazione della Sinistra del Consiglio Regionale del Lazio insieme al Presidente dell’XI Municipio del Comune di Roma. Finora, per loro è arrivata solo l’assistenza possibile di associazioni di volontariato, per prima quella medica e di tende da Medu - Medici per i Diritti Umani e quella di vestiario e cibo distribuito dalla “Brigata Garbatella” associazione di Protezione Civile dell’Arci. La risposta di cittadini e associazioni verso l’assistenza diretta agli afghani dimostra che lo spirito di solidarietà c’è ancora in molta della nostra società e che sono necessari luoghi di riferimento e progetti di azione sociale concreta. Oggi, agli afghani di Ostiense, non sono ancora date condizioni di vita umane e civili, neanche minime, con poche decine di piccole tende, qualche bagno chimico, un solo tubo d’acqua fredda e niente luce, qualche vestito e qualche pasto occasionale! Proprio l’azione del volontariato che opera per loro così come per altre emergenze trascurate del territorio, attuando tra l’altro un “nuova” Protezione Civile che agisce nel sociale (la “Brigata Garbatella” negli ultimi mesi ha già dato sostegno ai lavoratori in lotta di Conu's-Italgas e ai Rom di Ostiense), denuncia ed indica l’urgenza dell’intervento istituzionale per gli afghani di Ostiense: a loro, si devono dare immediate soluzioni alloggiative, opportuna assistenza legale, efficace orientamento ed inserimento lavorativo e sociale. Comune di Roma, Provincia di Roma e Regione Lazio che hanno le prime competenze e possibilità, devono intervenire subito, insieme al Municipio XI e al volontariato impegnato e qualificato, con un progetto rapido di assistenza e integrazione per gli afghani di Ostiense. Cosimo Marco Calò Federazione della Sinistra - Roma in data:11/05/2011