RACCONTI & OPINIONI

Tutti coloro che abitano in provincia di Torino e che possono vadano al presidio, mobilitiamoci


No Tav: «Se iniziano i lavori blocchiamo il Giro d'Italia» Migliaia di persone - 15 mila secondo gli organizzatori, 4 mila secondo la solita Questura – hanno di nuovo sfilato in corteo con striscioni e bandiere contro l'imminente apertura dei cantieri del tunnel per la realizzazione della Tav Torino-Lione. Cinque chilometri di corteo dal comune di Rivalta fino a Rivoli, alle porte di Torino: due comuni i cui sindaci del Pd (naturalmente assenti alla manifestazione) si sono sempre detti favorevoli alla realizzazione dell'inutile e dannosa ‘grande opera’, come d’altronde il neoeletto sindaco (sempre PD) di Torino Piero Fassino, che insieme al suo predecessore Chiamparino e alla ex governatrice della Regione Mercedes Bresso sono i veri sponsor del megaprogetto. Era proprio al PD, oltre che alle ditte impegnate nei lavori dell’alta velocità, che il corteo di ieri ha voluto mandare un segnale inequivocabile: siamo sempre qui, non ci stanchiamo di manifestare. E se i lavori inizieranno questa settimana, come preventivato, il movimento passerà all’offensiva con forme di protesta meno simboliche e più incisive. A gridarlo ieri lungo la via che unisce i due comuni piemontesi, sotto una cappa di caldo inconsueta per il mese di maggio, migliaia di cittadini della Val di Susa ma anche di Torino e dei comuni limitrofi, gli attivisti dei comitati e dei centri sociali, quelli dei sindacati di base e dell’associazionismo ambientalista, e tanti agricoltori e allevatori che hanno deciso di aprire il corteo a bordo dei loro trattori. Tutti, naturalmente, sventolando la ormai famosa bandiera bianca con il treno segnato da una croce rossa, quello che si vorrebbe mangiare una delle zone più belle del paese con la scusa di una malintesa modernizzazione... Come era già avvenuto lo scorso anno, quando si tenne una marcia con percorso analogo, anche ieri pomeriggio durante il percorso i manifestanti hanno realizzato un simbolico casello nel punto in cui é previsto che la linea ad alta velocità attraversi la strada provinciale 143. Una dimostrazione di forza, quella di ieri, in vista dell’accentuarsi della mobilitazione dei prossimi giorni. Le ditte incaricate hanno annunciato per i prossimi giorni la realizzazione di un tunnel geognostico in borgata La Maddalena di Chiomonte, a circa 60 km dal capoluogo piemontese. Dovrebbe trattarsi di un cunicolo esplorativo di 7 chilometri che servirà a sondare la consistenza della montagna e i materiali in essa presenti in vista del successivo scavo per il tunnel di base, che collegherà Susa alla Francia, per una lunghezza di addirittura 30 km. ''Se si apriranno i cantieri alla Maddalena - ha tuonato Alberto Perino, storico e combattivo portavoce dei movimenti No Tav - bloccheremo il turismo a Torino. Sarà una battaglia non violenta, ma per fermarci dovranno schierare migliaia di poliziotti. Se lo faranno già questa settimana il Giro d'Italia di ciclismo finirà a Verbania perché non bloccheremo solo la Val di Susa ma andremo a cercare anche gli altri percorsi dove passerà la corsa''. Una minaccia che preoccupa seriamente gli organizzatori del Giro che quest’anno hanno previsto, per sabato 28 maggio, una tappa da Verbania a Sestriere. “Dobbiamo essere presenti 24 ore su 24 - ha spiegato Perino - perché, se oggi abbiamo mostrato i muscoli e abbiamo fatto allenamento, la vera partita si giocherà quando si apriranno i cantieri. Allora forse riusciranno ad arrivarci aprendosi la strada con migliaia di agenti, ma una volta arrivati dovranno rimanerci, fare i cambi, mangiare, bere e dormire. Non ce la faranno mai''.Marco SantopadreRadio Città Aperta24/05/2011