RACCONTI & OPINIONI

Fincantieri, esplode la rabbia dei lavoratori «Vergogna, ci state ammazzando»


Operai in piazza a Genova, 8 feriti  Cronaca di un tentato omicidio annunciato, quello della cantieristica italiana. Così si potrebbe titolare il piano industriale presentato lunedì dal Gruppo Fincantieri. Chiusura completa dei cantieri di Genova e Castellamare, riduzione drastica a Sestri Levante, in tutto 2500 esuberi, un dipendente diretto su quattro, il grosso in Liguria e Campania, il resto negli altri stabilimenti. Senza contare gli effetti sull'indotto. E poi un intervento "marchionnesco" su pause, riposi, turni, premi, diritto di sciopero, che toccherà anche i cantieri formalmente al riparo (per ora) dalla "cura dimagrante". A Genova i lavoratori sono stupiti e arrabbiati e ci sono momenti di tensione davanti alla Prefettura, otto lavoratori sono stati feriti durante la carica della polizia, mentre a Riva Trigoso veniva occupata l'autostrada e invasa pacificamente una scuola, raccogliendo la solidarietà degli studenti. Si aspettavano una ristrutturazione pesante, non la chiusura. Rabbia contro il governo e il ministro Romani, che ai sindacati non propone all'inizio neanche un incontro, ma chiede di «stare tranquilli che nessun cantiere verrà chiuso». La Lega dà lezioni di federalismo: in Liguria chiede le dimissioni di Giuseppe Bono, l'amministratore delegato di Fincantieri, mentre il giorno prima Castelli a Genova spiegava che gli esuberi «sono colpa del mercato». Ciascuno a difesa del proprio serbatoio elettorale e tutti contro tutti. Ma i lavoratori chiedono anche un intervento serio delle istituzioni. Il Sindaco Vincenzi, pochi giorni fa annunciava di avere in tasca un accordo con Fincantieri per rilanciare Sestri, grazie ai finanziamenti pubblici per il "ribaltamento a mare", ma lunedì arriva l'annuncio della chiusura. Possibile che nessuno avesse subodorato i piani di Bono? D'altra parte i lavoratori nel dicembre 2009 avevano occupato per cinque giorni lo stabilimento non solo per protestare contro la cancellazione, in alcune città, di un premio di produzione, ma anche perché avevano capito che si trattava di un segnale premonitore. E oggi siamo al dunque. Bruno Manganaro, segretario della Fiom, esce dalla Prefettura riferendo le parole del ministro Romani e dichiara: «Ci stanno prendendo in giro, ma noi di qui non ce ne andiamo». Sotto un caldo torrido i lavoratori restano per ore, all'ora di pranzo giunge la disponibilità a un incontro per il 3 giugno. Ma a quel punto le parole contano poco «l'attenzione che ci presta il governo l'abbiamo capita davanti alla prefettura», aggiunge Manganaro riferendosi con amara ironia alle manganellate prese. Mancano pochi minuti alle 16 quando giunge il fax che ufficializza l'appuntamento, per quel giorno i lavoratori torneranno a farsi sentire.I cantieri navali nel mondo oggi utilizzano solo il 65% della propria capacità produttiva e resistono alla crisi solo dove c'è l'intervento pubblico. Sarkozy ha finanziato una commessa Msc ai cantieri STX-France. Merkel ha fatto megainvestimenti strutturali ai cantieri Meyer Werft. Obama offre a Fincantieri di produrre navi nei cantieri americani assumendo manodopera locale. Invece una commessa Carnival a Fincantieri segna il passo per problemi di finanziamento. Per questo in Liguria Rifondazione dice: «Servono investimenti pubblici e nuove produzioni. Germania e Francia lo hanno fatto. Perché noi no?». Segue la proposta di un coordinamento nazionale di tutti gli enti locali coinvolti, per chiedere il ritiro del piano industriale e investimenti pubblici ed evitare che i lavoratori dei diversi cantieri vengano messi in concorrenza tra loro. I lavoratori scioperano compatti in tutta Italia. I partiti "amici" farebbero bene a seguire il loro esempio.Marco VeruggioGenova  25/05/2011