RACCONTI & OPINIONI

Per sconfiggere Berlusconi ma anche per dare un bel colpo al berlusconismo che alberga fuori dal centro destra


Due occasioni da non perdere! Le elezioni di 15 giorni fa hanno segnato una sconfitta della destra. Continuiamo ad operare in queste ore affinché questa sconfitta venga confermata, a partire da Napoli e Milano. Inutile dire che il risultato delle elezioni è molto importante. Lo è per il significato generale oltre che per le città in questione. Sul piano generale la sconfitta nei ballottaggi sarebbe la sanzione della crisi delle destre. Non solo crisi numerica ma crisi politica. In questi anni Berlusconi è stato il punto di mediazione tra le diverse parti e i diversi interessi di cui è composta la destra: dal secessionismo razzista ai clan mafiosi fino all’estremismo antioperaio di Marchionne. La sconfitta alle elezioni rappresenterebbe la sanzione della crisi di Berlusconi e della sua capacità di mediare definendo un punto di sintesi comunemente accettato. Inoltre la contemporanea sconfitta di PdL e Lega mette in crisi la linea seguita da Bossi di cercare di lucrare sulla crisi di Berlusconi. Crisi di Berlusconi, incapacità della Lega a capitalizzare la crisi di Berlusconi. Gli scricchiolii di questa crisi cominciano ad udirsi anche da altre parti: i post fascisti romani che si organizzano contro la Lega, Marchionne e Marcegaglia che litigano. Sono tutti segnali della difficoltà a portare a sintesi una vera mediazione dentro le classi dominanti. In effetti il punto vero è che Berlusconi rischia di perdere la scommessa di gestire da destra la crisi della globalizzazione nel quadro dello stato unitario. Questo fallimento – se dovesse realizzarsi fino in fondo – porta con se la frantumazione delle destre per linee geografiche, di interessi, ideologiche. La sconfitta delle destre nei ballottaggi è quindi un deciso passo in avanti per la crisi della destra che però non credo sia sufficiente per far cadere il governo. A questo riguardo il passaggio decisivo può essere dato dai referendum del prossimo 12 e 13 giugno. La vittoria dei si nel referendum potrebbe infatti evidenziare uno scollamento tra governo e paese molto profondo e addirittura evidenziare una divisione della compagine governativa sul merito dei quesiti, a partire dall’acqua e dal nucleare. Tre sconfitte di fila dovrebbero indebolire abbastanza Berlusconi e determinare una divaricazione interna alla destra tale da mettere in crisi la maggioranza. Napolitano permettendo questo potrebbe portare alla crisi del governo e alle elezioni. Vi è poi un altro risvolto possibile delle elezioni, ed è dentro il centro sinistra. Se a Milano e a Napoli si vince vuol dire che è possibile vincere con candidati di sinistra, senza alcun accordo con il centro. Non solo. A Napoli, con ogni evidenza, il voto a de Magistris è un voto contro le destre in odore di camorra ma anche contro un centro sinistra imparentato con i poteri forti che ha fallito nella sua attività di governo. Inoltre, sia a Milano che a Napoli, la Federazione della Sinistra - e non l’UDC o FLI - sta a pieno titolo dentro la coalizione che sostiene i due candidati sindaci, in posizione tutt’altro che marginale. L’entusiasmo che attorno a Pisapia e de Magistris si è coagulato, segnala una voglia di cambiamento che parla un linguaggio di sinistra, non certo centrista. Anche qui il risultato dei ballottaggi può essere decisamente potenziato dai referendum. La vittoria nei referendum non sarebbe solo un colpo a Berlusconi ma anche la messa in discussione delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni perseguite per vent’anni dal centro sinistra e principale punto di contatto tra Confindustria e PD. La vittoria del Si nei referendum sull’acqua non solo sarebbe una vittoria contro il neoliberismo ma farebbe saltare un bel canale di mediazione tra padroni e PD. I referendum, per il loro significato politico e per il loro contenuto possono determinare una sconfitta di Berlusconi ma anche un duro colpo al berlusconismo. Non perdiamo quindi tempo: chi ha i ballottaggi si dia da fare per vincerli. Tutti insieme lavoriamo pancia a terra per il successo dei referendum! Abbiamo finalmente l’opportunità di sconfiggere Berlusconi ma anche di dare un bel colpo al berlusconismo che alberga fuori dal centro destra: lavoriamoci con metodo e passione per ricostruire una sinistra degna di questo nome. Paolo Ferrero Segretario di Rifondazione Comunista (Federazione della Sinistra)28/05/201