RACCONTI & OPINIONI

Eleonora Artesio consigliera Federazione della Sinistra in Piemonte: «Ecco dove porta la privatizzazione»


«Scandalo sanità, a Cota sono bastati tredici mesi» Lo scandalo sanità in Piemonte è lo scandalo del centro destra al governo. In Piemonte la Sanità, condotta per un quinquennio dal Prc, è stata oggetto da parte della giunta Cota di feroci critiche relative a presunti sprechi cui dovevano seguire "per forza" piani draconiani di rientro. Peccato che gli amministratori efficientisti padani e pidiellini siano stati pizzicati con le mani nella marmellata. Ieri il gip Cristiano Trevisano ha rifiutato la concessione degli arresti domiciliari per l'imprenditore Pierfrancesco Camerlengo, al il commissario (dimissionario) dell'Asl To5 Vito Plastino e al braccio destro dell'assessore Caterina Ferrero, Piero Gambarino. Negati i domiciliari anche a Franco Sampò, sindaco di Cavagnolo, e Stefano Mozzati, odontostomatologo, e Marco Cossolo, il segretario di Federfarma Torino accusato di turbativa d'asta insieme al presidente Platter. Eleonora Artesio, oggi consigliera regionale Fds, è stata assessore alla Sanità fino al marzo 2010. Ad aprile ha pubblicato un libretto dal titolo evocativo "Ma che Cota fa da un anno?". Cinquanta pagine che raccontano il disastro della razza padana al potere. Sospettava qualcosa?Non sospettavo nulla di quanto i magistrati sostengono. Le mie sono sempre state solo critiche politiche legate ad una strisciante privatizzazione della sanità che spalanca le porte a comportamenti come quelli di cui si parla. Quale idea si è fatta?E' stupefacente la rapidità, solo 13 mesi di amministrazione Cota, con cui si sono creati dei canali di amministrazione parallela rispetto a quelli ordinari della Regione. E' un dato inquietante. La questione che emerge è un tentativo, o forse qualcosa in più, di aggirare gli strumenti amministrativi deputati al controllo, attraverso la creazione di un asse politico incentrato sull'assessore Ferrero ed il suo braccio destro. Quello che verrebbe da dire è che quando si aggira l'organizzazione pubblica possono proliferare comportamenti scorretti. Se le accuse verranno dimostrate siamo di fronte ad un lampante esempio di tutti i rischi legati alla privatizzazione dei servizi. E' inevitabile che nella sanità proliferi il malaffare?La questione ha a che fare con un presunto efficientismo della privatizzazione. L'dea che mi sono fatta è che il continuo parlare di emergenza permanente nel settore pubblico porta a decisioni volutamente non trasparenti. Lo stato si libera di funzioni e le delega ai privati. Ma questi ovviamente sono interessati solo al loro interesse personale e non a quello pubblico. La sanità in questo contesto è il boccone più ambito.  Il Piano di rientro sanitario voluto da Cota e dal suo assessore Ferrero prevede addirittura la chiusura di ospedali in Piemonte…Spero che non avranno più il coraggio di reiterare tali richieste dopo queste accuse. Parallelamente però la giunta Cota rischia di cadere nell'immobilismo, un pericolo per tutti i cittadini. Cota si dimetterà?Ovviamente no. Lui si è già assolto dalla sua eventuale corresponsabilità politica. Anzi, la sua idea fissa in questo momento è sfruttare la debolezza del Pdl per prendere ancora più potere all'interno della sua giunta. Lei ormai è l'unica rappresentante istituzionale della Fds in Piemonte. Il nostro è un lungo cammino. Le sirene del centro moderato hanno portato a creare alleanze elettorali che hanno inibito ogni tipo di alleanza in Piemonte, questo determina la nostra debolezza. Ogni tanto ci sono dei sussulti di vitalità che arrivano da lontano, come le elezioni amministrative. Ma da queste parti ci attende un grande lavoro di ricostruzione. Maurizio Pagliassotti04/06/2011