RACCONTI & OPINIONI

Ultimo giorno della campagna dei quattro referendum di civiltà, per abbattere lo stato di cose presenti


Da 25332487 a zero. Obiettivo possibile. Obiettivo venticinquemilonitrecentotrentaduemilaquattrocentottantasette. Domenica mattina inizia il countdown. 25332487. 25332486. 25332485. 25332484. Abbiamo in tutto 22 ore, dalle 8 alle 22 di domenica, dalle 7 alle 15 di lunedì, per cambiare le sorti del nostro paese. Votare i tre sì ai referendum, i due sì per la difesa dell’acqua bene comune, il terso sì per bloccare i languori dei nuclearisti de noantri, significherà incidere direttamente sul modello di sviluppo dal 14 giugno in avanti. 25332483. 25332482. 25332481. Fermare gli interessi dei privati sulle cose di tutti, mettere una croce su un’economia che vede nelle crisi – tanto economiche quanto ambientali – un modo per fare profitto, è un dovere. Per una volta, votare – farlo il 12 e 13 giugno – non sarà esercitare un diritto ma adempiere ad un dovere. Il dovere di ridare speranza al nostro paese. 5. 4. 3. 2. 1. Zero. Venticinquemilonitrecentotrentaduemilaquattrocentottantasette persone a votare e l’Italia sarà un paese diverso. Meno ingiusto. In grado di guardare al futuro, di delineare il percorso verso un nuovo paradigma di sviluppo. Uno sviluppo antinuclearista ma soprattutto ambientalista per davvero. Un modello antiprivatizzazioni ma soprattutto per il bene comune. Per una volta, poi, bisogna dire che è stato bello vedere le nostre città tappezzate da manifesti per i sì attaccati uno di fianco all’altro e non uno sopra l’altro…Daniele Nalbone 9 giugno 2011www.controlacrisi.org