RACCONTI & OPINIONI

215 milioni di bambini lavorano, 115 milioni rischiano incidenti. La crisi peggiora la situazione


in Italia 500 mila bambini lavoranoLavoro minorile. Save the children:  "Invisibile o trascurato nelle statistiche ufficiali, ma ben visibile sulle strade delle nostre città". Neri: "Dobbiamo dare voce e un futuro a questo esercito silenzioso di piccoli lavoratori". "Ampio" il numero di minori coinvolti in lavori dannosi, ma le stime sono ferme al 2002. Il nuovo rapporto dell'agenzia Onu Ogni minuto, in qualche parte del mondo, un minore è vittima di un incidente, di una malattia o di un trauma legato alla sua attività professionale. "Tanti casi anche in Europa e negli Stati Uniti, complice la crisi""Un numero estremamente elevato di minori è coinvolto in attività pericolose, pari a 115 milioni sui 215 milioni di bambini lavoratori in tutto il mondo. Servono misure urgenti per porre fine a questo stato di cose". È l'allarme lanciato all'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) che ha pubblicato oggi, 10 giugno, uno studio in occasione della giornata mondiale contro il lavoro minorile. Dal dossier risulta che ogni minuto, in qualche parte del mondo, un minore che lavora è vittima di un incidente, una malattia o un trauma psicologico legato alla sua attività professionale. Lo studio afferma che, anche se il numero totale di minori di età compresa tra i 5 e i 17 anni che svolgono attività lavorative pericolose si è ridotto nel periodo 2004-2008, il numero di quelli di età compresa tra i 15 e i 17 anni è aumentato del 20% nello stesso periodo, passando da 52 a 62 milioni.Gli autori sottolineano come il problema non sia limitato ai paesi in via di sviluppo. Esistono dati che mettono in evidenza la grande vulnerabilità dei giovani agli incidenti sul lavoro negli Stati Uniti e in Europa, anche se il numero più elevato di minori che lavorano si trova nei paesi dell'Asia e del Pacifico. La maggiore incidenza di bambini costretti a impieghi pericolosi si registra in Africa Sub-Sahariana, più del 60% è di sesso maschile. Le forme più ricorrenti riguardano agricoltura, pesca, sfruttamento delle foreste e pastorizia."Malgrado negli ultimi dieci anni siano stati raggiunti importanti progressi, il numero di minori lavoratori nel mondo, con particolare riguardo a quello pericoloso, rimane elevato": così il direttore generale dell'Ilo Juan Somavia. "I governi, i datori di lavoro e i lavoratori devono collaborare per definire e fare applicare le misure necessarie per mettere fine al lavoro minorile. La sua persistenza mette chiaramente in discussione il modello di crescita predominante". Già l'anno scorso l'Ilo aveva denunciato il rallentamento negli sforzi per eliminare le peggiori forme di lavoro minorile, preoccupata dal fatto che la crisi avrebbe frenato i progressi verso l'obiettivo di abolire le peggiori forme di lavoro minorile entro il 2016. 10 giugno 2011Fonte: rassegna.it