RACCONTI & OPINIONI

Vuole cacciare Berlusconi, ma al servizio di un centro-sinistra politicista e liberista, infarcito di berlusconismo


Santoro exit. Dopo di me il diluvio Dopo di me il diluvio. E’ stata questa la cifra dell’intera trasmissione di Santoro, l’ultima, quella dell’addio (o forse no, tutto sta se gli danno un euro a puntata...). Per quasi tutto il tempo ha fatto il Giove Tonante e non è stata una recita: quella del “conduttore più amato dagli italiani” fu vera ira; e guai se, come il padre degli dei, avesse avuto tra le mani un vero fulmine: i lì presenti Brunetta e Castelli sarebbero stati inceneriti; ma pure l’assente, ancorché violentemente evocato, Paolo Garimberti ne avrebbe patito serie conseguenze.Già, perché Santoro, sia pure in fuoruscita da lui stesso definita «consensuale», ha cercato di spiazzare tutti con un altro colpo di scena, «pronto a restare, a ricominciare anche da domani mattina, ma tu Garimberti devi dire se la vuoi questa trasmissione, devi dirlo pubblicamente qui ed ora, te la do per un euro».Sconcerto in sala, ma non troppo; il colpo di teatro non è nuovo, anzi è decisamente di seconda mano, e così non fa tanto effetto. Anche perché lo studio è scuro e la puntata triste, diciamo pure noiosa. Con Grillo al suo peggio (che fa, si fa la caricatura da solo?); Bersani in perfetto stile monsieur de la Palisse; Di Pietro che fa le facce; e Celentano che proprio non riesce bene nei panni del guru.Una puntata non bella, con l’ultimo (o forse no) Santoro anche in veste di santo patrono di Fazio, Gabanelli, Floris: in guardia, una volta fuori lui quei tre rischiano rischiano...Santoro Padreterno. E allora - occhio per occhio, Dio per Dio - ecco che in studio salta fuori il Papa, proprio Ratzinger con la sua propria voce, lì prontamente ingaggiato dal provvidenziale Celentano. Pro referendum. A fin di bene (ma vuoi vedere che Santoro magari cambia anche l’acqua in vino?). mrc10/06/2011