RACCONTI & OPINIONI

Dopo la vittoria dei referendum, con altrettanta forza però dobbiamo opporci all'Europa monetarisita e all'austerity


INDIGNAMOCI CONTRO BERLUSCONI E CONTRO L'AUSTERITY EUROPEA. L'ITALIA CHE VERRA' DOVRA' LIBERARSENE«Tendere al pareggio di bilancio è saggio avendo il terzo o quarto debito pubblico del mondo, non è un obiettivo di ragioneria. Tenere i conti in ordine, in italiano, vuol dire tenere il bilancio dello Stato e noi abbiamo tenuto il bilancio in una crisi drammatica, abbiamo tenuto il risparmio delle famiglie e la coesione sociale, un qualche coraggio credo che governo lo abbia dimostrato». Abbiamo il terzo, quarto debito pubblico del mondo, dobbiamo seguire un percorso di rientro sul deficit non per vincolo europeo, perchè l'Europa non è solo una convention di burocrati, ma se hai una moneta comune hai anche una responsabilità comune." Con questa frase diplomatica Tremonti risponde ai quanti nella maggioranza pensano di introdurre una nuova riforma fiscale ed allargare la borsa. Sia chiaro, non parliamo di politiche espansive per le classi popolari, ma al limite di salvaguardare almeno quel che si può delle "cricche" berlusconiane e leghiste e dei loro amici. Insomma un almeno salviamo i nostri prima del crollo che tutti danno per certo. Evidentemente però questo non si può fare, e Tremonti lo ribadisce oggi con ancora più nettezza di quanto detto ieri. La "responsabilità" comune di cui parla Tremonti è infatti un processo di adesione politica che ha compiuto il nostro governo con l'introduzione dell'Euro Plus Pact, badate bene, non sono solo i tecnocrati di Bruxelles a ridisegnare la nuova europa post crisi, ma un intreccio di poteri economici e politici nazionali e continentali che dopo mesi di confronto hanno deciso quale strada imboccare per rendere competitivo il vecchio continente nel mercato globale. Un processo che si configura come il più grande attacco al mondo del lavoro ed ai diritti sociali della storia moderna europea, dove la crisi è stata utilizzata per abbattere diritti sociali e salari e consolidare la separazione tra paesi forti al cui centro c'è il capitalismo finanziario tedesco che sta penetrando nei paesi periferici. Basta vedere cosa stanno combinando in Grecia. Tremonti in questa partita ha giocato abilmente una mossa disperata quanto intelligente, una mossa che ancora non sa come finirà. Ha provato a qualificarsi in Europa come uomo di garanzia, ed in Italia come tessitore di relazioni sia con il nord che guarda al centro dell'Europa che con le cricche del capitalismo del sud. Se prendiamo come parametro di riferimento l'Euro Plus Pact costruito lontano dai parlamenti dai ministri dell'economia e dalla commissione europea, il discorso di Tremonti di oggi non fa una piega. I numeri del resto hanno la testa dura. Il problema di Tremonti però è politico, ed è dato dal fatto che l'accellerazione della caduta del centro destra rischia di interrompere il suo progetto. Il problema infatti è che è il discorso di fondo che anima l'Euro patto che è sbagliato sin dall'origine. Un patto insostenibile secondo noi e inconciliabile con la democrazia sociale, che non farà altro che aumentare la crisi, la disoccupazione, la disuguaglianza sociale. Il Tremonti euroscettico, colbertista, non esiste più, la crisi lo ha cambiato portandolo oggi nel grande partito della "responsabilità europea ", ed è sotto questa bandiera che proverà a muoversi nei prossimi mesi, magari con l'appoggio del presidente della repubblica. Certo Tremonti dovrebbe spiegare e spiegarci quanto debito privato delle banche in Europa è diventato debito pubblico negli scorsi mesi, dovrebbe spiegarci come mai l'Europa non ha fatto nulla contro le speculazioni finanziarie fatte dalle stesse banche che abbiamo salvato con i soldi pubblici. Dovrebbe spiegarci come mai non è stato fatto nulla per limitare l'illegalità dei paradisi fiscali, perchè non si sono tassate le transazioni finanziarie e perchè si è dato tutto il potere alle agenzie di rating i cui giudizi oggi contano più di quelli dei governi. Tremonti, come le classi dirigenti del vecchio continente è responsabile di tutto questo, e non ci venga a dire che è l'Europa cattiva ed il governo buono. Entrambi i livelli sono protagonisti di quanto fatto in questi mesi, e di quanto avverrà nei prossimi. In questo senso però anche i commenti di molta parte dell'opposizione oggi risentono di un certo strabismo, concentrandosi solo ed esclusivamente sulle colpe, reali, serie e profonde del nostro Governo senza mai dire una sillaba sulle colpe dei di Bruxelles. Per chi non l'avesse capito, cacciare Berlusconi è doveroso e va fatto al più presto per difendere la nostra democrazia e i diritti sociali. Con altrettanta forza però dobbiamo opporci all'Europa monetarisita e all'austerity ed organizzare l'indignazione di massa. 12/06/2011