RACCONTI & OPINIONI

Esperimenti transgenici di cui non si sente proprio la necessità. Appena nati ci vogliono soggetti consumatori


E' nata la mucca Rosina, produrrà latte "materno"  E' nata nei laboratori argentini la piccola mucca destinata a produrre latte transgenico, capace di sostituire il latte materno. Una scoperta sensazionale, di cui sentivamo da tempo la necessità, tanto urgente che anche i laboratori cinesi ci stavano lavorando, e anzi rivendicano di esserci arrivati per primi. Il latte prodotto da queste mucche, il cui Dna contiene geni umani, è in tutto e per tutto identico al latte materno e, sostengono i ricercatori, contiene quei principi attivi in grado di difendere l'organismo dei neonati e proteggerli dalle infezioni. No, non è quello della Lola, lo produce Rosina (animo delicato, questi ricercatori), nata dopo anni di ricerche, e dopo centinaia di vitelli nati morti o deceduti dopo pochissimo tempo per problemi gastrointestinali. Perché, come è noto, per ogni esperimento "riuscito" si devono mettere in conto decine e decine di prove e fallimenti. Prove e fallimenti che però qui non sono miscugli in provetta ma esseri viventi. Del resto questo accade per tutti i tentativi portati avanti dai laboratori di biotecnologie: animali trasformati per produrre organi da trapianto, sangue umano, valvole cardiache, enzimi o medicinali. Il business in questo campo è davvero immenso e la sofferenza di questi animali al confronto è poca cosa.Del resto i vantaggi per l'umanità sono evidenti. Intanto, appena venuto al mondo, il pargolo potrà già diventare un consumatore senza dover aspettare fino a un anno di vita per le prime pappine acquistate in farmacia. Almeno il ciclo "nasci, consuma e muori" potrà dirsi completo ed iper-efficiente. Poi le mamme non dovranno più perdere tempo (e giornate lavorative) per allattare al seno che, per giunta, lo sanno tutti, si sciupa e poi bisogna fare un intervento estetico. Da ultimo, una volta che ci saremo abituati all'idea di un latte transgenico per neonati, non ci farà più paura un po' di mais Ogm nell'insalata o il pomodoro che non marcisce perché contiene il Dna di Matusalemme. Le mucche dal canto loro sono contente di servire il genere umano perché sono state create per questo. Insomma, vantaggi per tutti.Attendiamo con ansia la produzione diretta di caffè-latte; in fondo immaginiamo basti inserire nel corredo genetico delle mucche qualche frammento di Dna della pianta di caffè, poi magari con piccoli frammenti di Dna di fragola (già transgenica) si potrebbe ottenere, direttamente dalle mammelle, il frappé. Forse però sarà necessario tenere la mucca in frigo, chissà! Viviana Ribezzo 19/06/2011LiberazioneAnimale