RACCONTI & OPINIONI

Dopo i tagli ai fondi per la prevenzione del rischio idrogeologico, spuntano una sanatoria edilizia generalizzata


Dal dissesto al condono. Manovra anti-ambiente  Circa 3.500 morti in 50 anni. A causarli non è una malattia dalla cura introvabile, ma quella enorme piaga che flagella il Paese e per la quale il governo non sembra voler prendere contromisure: il dissesto idrogeologico. Eppure, la questione è nazionale, essendo interessato al fenomeno il 77 per cento dei comuni, dove sono state costruite abitazioni in aree a rischio, mentre nel 56 per cento dei casi sono i fabbricati industriali a trovarsi in pericolo. La drammatica condizione, che interessa omogeneamente l’intero Paese, ha i suoi picchi più alti nel Nord Italia. Il paradosso nasce dal fatto che proprio il leader della Lega Umberto Bossi, coartefice insieme a Silvio Berlusconi della cosiddetta “manovra di Ferragosto”, non ha pensato per un secondo che la questione del dissesto meritasse attenzione, per concentrare l’intesa, e il suo personale braccio di ferro, sui provvedimenti pensionistici, più vicini agli interessi del suo elettorato. Il fatto che ieri sia stato fatto un sostanziale dietrofront sulla norma sulle pensioni non ha alterato in alcun modo i 6 miliardi di tagli ai ministeri. La riduzione dei fondi Fas riguarderà, rispettivamente, per il Ministero dello Sviluppo economico i contributi per la banda larga, e per il Ministero dell’Ambiente i fondi per la prevenzione del dissesto idrogeologico. Obiettivi finanziari che dovranno essere raggiunti entro il 2012, mentre nei due settori il ritardo accumulato dall’Italia è oramai vastissimo. Le misure del governo ci sono valse le critiche dell’Unione europea, che nota «l’Italia non sembra capace di rivolgere lo sguardo al futuro». Sulla questione dissesto, si sono mossi intanto alcuni esponenti politici. Il Pd, su invito dell’assessore regionale all’Ambiente pugliese Fabiano Amati, ha presentato un emendamento alla manovra bis, primo firmatario il senatore Nicola Latorre, per scongiurare i tagli ed escludere la riduzione di risorse per i piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico. Ma l’impatto negativo della manovra sul territorio potrebbe crescere qualora si avverasse l’allarme lanciato ieri da Wwf, Legambiente e dai senatori ecodem Della Seta e Ferrante riguardo il condono edilizio. La sanatoria-vergogna promessa da Berlusconi per la Campania durante le ultime elezioni amministrative è rispuntata nella manovra bis. Oltre al nuovo condono (che era approdato sotto forma di decreto in Consiglio dei ministri ma non era mai stata approvato) pare che si studino anche: la sospensione, proprio nella Regione campana, delle sentenze di demolizione di immobili abusivi già decise dalla magistratura; la proposta di diritto di superficie per 90 anni per le aree demaniali e l’allentamento di altri vincoli per la tutela di ambiente e beni comuni. «Una follia, un’istigazione alla catastrofe - spiega il presidente dei Verdi, Bonelli-. In un Paese che crolla e che conta tante vittime causate dal dissesto, si pensa ai tagli alla prevenzione e ai Piani casa: siamo di fronte alla cronaca di una morte annunciata per tutto il territorio. In quei luoghi, per giunta, che possono rappresentare un volano di crescita e di occupazione». Diego Carmignani 31/08/2011www.terranews.it