RACCONTI & OPINIONI

Non meno ce ne vogliono al mese a una famigliola italica standard, padre, madre e due figli


Solo ventimila  Non perdiamo tempo, sbrighiamoci a indire una class action. Mettendoci insieme noi milioni e milioni, (esentati ovviamente quei quattro gatti, 70 mila o giù di lì (!), che qui in Italia guadagnano più di 200 mila l'anno, vedi dati Irpef 2010) - noi milioni, dicevo, che campiamo con paghe (paghette) da qualche centinaia di euro, o giù di lì, al mese. Ma siamo matti? Dobbiamo ricorrere tutti insieme al tribunale, chiedere un maxi-risarcimento, rivendicare i «nostri diritti». Denunciare in massa che siamo vittime di una colossale truffa, di un danno collettivo, gigantesco e ripetuto negli anni (tampoco risarcito da quell'ultimo strasudato contratto dei metalmeccanici che ha fatto entrare nella busta di alcuni di noi quell'aumento stratosferico che sapete). Un cavolo, non ci stiamo, macché pane, vogliamo brioches e se permettete anche caviale e champagne. Un cavolo, ormai non potete più negarlo: per vivere con dignità - un "minimo" di dignità, che? vorreste negarcela? - ci vogliono non meno di ventimila euro al mese. Non meno ce ne vogliono a una famigliola italica standard, padre, madre e due figli: ventimila al mese, mica noccioline. E' appunto ciò, cari miei, che è stato or ora certificato addirittura al più alto livello, dicasi capo del governo: sacrosanto, una famigliola italica non può campare con non meno di ventimila al mese, chiedetelo a Nicla e Giampi (Tarantini). E per favore, egregi sindacati, aggiornatevi!mrc07/09/2011