RACCONTI & OPINIONI

Ecco la politica del terrorismo mediatico, scelta dal ministero dell’Interno, per giustificare un qualcosa di ingiustificabile


15 OTTOBRE, povera intelligence italiana... Attentati 15 ottobre! Bombe 15 ottobre! Attacchiamo il Senato 15 ottobre! Attacchiamo il Parlamento 15 ottobre! Iniziamo così questa piccola nota di giornata in modo da facilitare il lavoro dell’intelligence italiana che in queste ore, in vista del 15 ottobre, è impegnata a controllare anche il web «per prevenire violenze» come ha spiegato oggi il presidente della Commissione di Roma Capitale, Fabrizio Santori, ovviamente del Pdl. Per Santori «è ora di dire basta a manifestazioni violente e scomposte, senza autorizzazioni e forti solo di odio e di voglia di creare caos e scompiglio. Per contribuire a evitare nuovi atti di violenza, situazioni di pericolo e aggressioni alle forze dell'ordine, la Commissione sicurezza di Roma Capitale ha organizzato un monitoraggio dei siti web per raccogliere informazioni, indizi e notizie da inoltrare al Prefetto e al Questore al fine di poter attuare ogni possibile adeguata misura di prevenzione e di tutela dell'incolumità dei cittadini e garantire la vivibilità della città». Attacchiamo il Parlamento! Bombardiamo i palazzi del potere! Fuoco alle auto vicino Montecitorio! Scriviamo così sempre per facilitare il lavoro ai poveri dipendenti comunali che immaginiamo l’on.Santori avrà inchiodato davanti ai pc per controllare ogni articolo sul web, post su facebook e ogni messaggio su twitter (un aiuto: l’hastag è “#15ott”). Massima allerta per il corteo degli “indignati” anche presso il Ministero dell’Interno. Se lo scorso 14 dicembre furono impiegati circa mille uomini per creare una enorme zona rossa a difesa del Parlamento, i numeri sabato prossimo potrebbero anche essere raddoppiati. Addirittura, spiegano dal Ministero, è in corso da giorni un'intensa attività informativa con le polizie di altri paesi europei. C'è il rischio, secondo la nostra intelligence, di azioni violente tra le manifestazioni che si svolgeranno contemporanemante nelle varie capitali. È la politica del terrorismo mediatico, quella scelta dal ministero dell’Interno, per giustificare un qualcosa di ingiustificabile: la trasformazione del cuore di Roma, come già avvenuto lo scorso 14 dicembre, in un’enorme zona rossa. Provocazioni dall’alto, quindi, che faranno del nostro Governo l’unico che arriverà a bloccare il centro della capitale il prossimo 15 ottobre. Parigi, Londra, Madrid, Bruxelles, New York…. In queste città agli “indignati”, come ormai i media nostrani hanno ribattezzato indistintamente tutti coloro che protestano contro l’attuale sistema politico e finanziario, evitando così di dover capire chi sono realmente le persone “in crisi”, il centro non è stato interdetto. Nessun governo si è azzardato, proprio per evitare problemi di ordine pubblico, a creare delle zone rosse a “protezione” dei palazzi del potere. Ma qui siamo in Italia. Il paese in cui il maggior quotidiano di “opposizione” tralascia qualsiasi informazione sulla giornata del 15 ottobre, per appiattirsi sulla linea della Bce. Non cerca di dialogare con i cittadini “indignati” ma apre interlocuzioni con i vari Draghi, Montezemolo, Marcegaglia, Della Valle. Non un articolo per spiegare chi sono questi “indignati” e cosa chiedono, ma ben cinque punti su cui aprire la discussione (Pensioni, Sanità, Costi della politica, liberalizzazioni, fisco) dando così l'idea che la discussione sia realmente aperta e partecipata. Più che repubblica.it, repubblica.bce. Dimenticavamo. Attentati 15 ottobre! Bombe 15 ottobre! Attacchiamo il Senato 15 ottobre! Attacchiamo il Parlamento 15 ottobre! Non sia mai che il povero Santori abbia deciso di dormire con un occhio solo stazionando fino alla mezzanotte del 15 ottobre davanti al pc.redazione controlacrisi.org