RACCONTI & OPINIONI

Ci hanno regalato per ore e ore il video della morte-linciaggio di Gheddafi. Una sequenza barbara di storia


Cara splendida ipocrisia della televisione italiana  Cara splendida ipocrisia della televisione italiana. Se qualche teppista aggredisce qualcuno nella notte romana, ecco sindaco e al suo seguito tutti gli altri stigmatizzare la violenza in tv: Romanzo Criminale ha subito non pochi strali perché accusato di mitizzare omicidi, criminalità e pericolose sbruffonate varie. Sollima e a cascata Montanari, Marchioni e Roja, ecco i nuovi cattivi maestri. Folle e decisamente moralista, diciamolo subito, qualsiasi psicologo degno di questo nome - quindi non quelli che vanno in tv - vi dirà che quel tipo di brutalità "coreografata" è catartica. Diverte, però, sentire certi soloni riempirsi la bocca con questi facili stereotipi con cui un lancio d'agenzia o un passaggio al tg non te lo toglie nessuno. A questo punto, però, si fa fatica a capire dove sono questi sacerdoti della non violenza nel momento in cui muore Gheddafi e noi ci sorbiamo per ore e ore il video della sua morte-linciaggio. Una sequenza barbara di storia, condita da commenti trionfali dei politici e solo leggeremente più pudici degli opinionisti (questi sì, scandalosi). E i fanatici della tv pedagogica dove sono? Vedere un dittatore sanguinario urlare, piangere ed essere massacrato va bene? Vedere il suo assassino brandire trionfante la sua pistola d'oro, pure? Perché se lo meritava? E far vedere le immagini in fasce non protette pure? Per quanto mi riguarda, va mostrato, anche se non quell'ossessiva reiterazione. Perché il mondo è questo e non c'è ragione per nasconderlo. Al massimo, forse, andrebbe sottolineato come una morte così sia sempre una sconfitta per la democrazia. Ma la verità è che la nostra tv è assetata di sangue. Vespa, Sottile, la tv del pomeriggio, però, vogliono solo quello vero, solo gli omicidi reali delle varie Melania, Sarah, Chiara sono "educativi". Quello finto e solamente scritto dei romanzi criminali vari non asseconda la nostra morbosa curiosità. Meravigliosa doppia morale, il nostro sport nazionale. Boris Sollazzo22/10/2011www.liberazione.it