RACCONTI & OPINIONI

La lotta in Val di Susa, in cammino citando il poeta Walt Whitman: «Resistere molto, obbedire poco».


Zona rossa, reti e blindati: la Val Susa militarizzata  La zona rossa che impedisce qualunque accesso ai cantieri della Tav resterà in vigore fino alle sette di lunedì mattina. Un paio di migliaia di agenti e blindati dovranno impedire che il popolo delle valli, quello che si batte da anni contro quella che considerano una devastazione del territorio, la tratta Torino Lione dell'alta velocità, si avvicini, anzi, che provi soltanto ad avvicinarsi alle reti alzate a difesa del cantiere esplorativo di Madonna del Chiomonte. Sono vietate strade, vie, sentieri, prati e boschi a Chiomonte e Giaglione. Misure prese dal prefetto di Torino sull'onda del 15 ottobre romano per affrontare la decisione presa in assemblea dal popolo che si oppone alla Tav di arrivare alle reti domani e di tagliarle. Praticare la disobbedienza civile è il metodo scelto dal coordinamento dei comitati NO TAV in risposta alla militarizzazione del territorio.segui su notav.eu