RACCONTI & OPINIONI

Sanità: Rapporto Oms. Pochi anche i medici in un mercato chiuso anche agli italiani.


In Italia occorrono 70 mila infermieri stranieri Sono 33 mila gli infermieri professionali immigrati: un quarto romeni, uno su dieci polacco. L’Italia “attrae” molti infermieri stranieri, soprattutto romeni e polacchi, che complessivamente rappresentano l’11% degli infermieri nel nostro Paese. Molto più contenuta la quota di medici stranieri, che oscillano tra l’1 e il 4%, principalmente tedeschi. Sono invece in continua crescita i medici italiani, tra cui psichiatri e neuropsichiatri infantili, che emigrano nel Regno Unito per lavorare, a causa del mancato riconoscimento del merito e i salari bassi in patria.È questo il quadro che emerge dal rapporto dell’Oms sulla mobilità del personale sanitario in Europa. Secondo l’Oms, in Italia vi sono 4 medici ogni 1000 cittadini contro una media Ocse di 3 ogni 1000. In questo contesto, spiega l’organizzazione, il mercato del lavoro è chiuso per gli stranieri. Diverso è il caso degli infermieri, settore ove si stima un fabbisogno di 70mila addetti. Attualmente il personale infermieristico straniero è l’11% e il suo numero è costantemente aumentato negli anni. Si è passati infatti, secondo il registro dei collegi degli infermieri dell’Ipasvi, da 2.612 nel 2002 a 6.730 nel 2005 (pari al 2%), per poi esplodere nel 2008, dove si è raggiunta quota 34.043, di cui 33.364 sono infermieri professionali. Provengono da Romania (25%), Polonia (10.7%), Svizzera (7%), Germania (5.6%) e Perù (5.3%). Da Albania, Francia, India e Spagna arrivano 1.100-1.300 infermieri ciascuno, ognuno pari al 3,5%.  Il Rapporto completo.31 Ottobre 2011Fonte: www.immigrazioneoggi.it