RACCONTI & OPINIONI

Per il suo reintegro, da oggi mobilitazione no-stop contro il il gruppo Rete Ferroviaria Italiana


Strage di Viareggio, proteste contro il licenziamento del consulente Da Viareggio parte in questo fine settimana una mobilitazione no-stop, che andrà avanti fino a quando Rete ferroviaria italiana non revocherà il licenziamento di Riccardo Antonini. Domani la prima iniziativa di sostegno al ferroviere-consulente della Filt Cgil sulla strage di Viareggio, cacciato dal gruppo Fs “per aver definitivamente compromesso il rapporto fiduciario”, dopo richiami e sospensioni legati di fatto al ruolo di Antonini di consulente di parte civile nel processo per la strage. L’inizio della manifestazione di protesta è stato fissato alle 15.30, con un presidio in piazza Margherita sulla Passeggiata a mare. Alle 17 partirà un corteo che attraverserà le strade di Viareggio fino alla stazione ferroviaria, dove alle 17,45 sono previsti gli interventi dei familiari delle 32 vittime della strage del 29 giugno 2009, e dei rappresentanti delle associazioni “Il mondo che vorrei” e “Assemblea 29 giugno”. La strategia d’azione a sostegno di Antonini è stata decisa mercoledì scorso, nel corso di un’affollata assemblea alla Croce Verde. Con un telegramma inviato al gruppo Fs, firmato da “Il mondo che vorrei” e dai “Cittadini di Viareggio”, è stato chiesto l’immediato reintegro del ferroviere nel suo posto di lavoro. “Proclamiamo una mobilitazione generale a partire da sabato 19 novembre – ha annunciato poi l’assemblea – una mobilitazione su scala nazionale che continuerà fino al ritiro del licenziamento di Antonini”. Fra i partecipanti all’assemblea anche il presidente provinciale lucchese Stefano Baccelli, non nuovo a prese di posizione in solidarietà con i familiari delle vittime e dei tanti feriti del disastro ferroviario. Anche la Regione Toscana con l’assessore al lavoro Simoncini ha ribadito: “La vicenda di Riccardo Antonini è delicata. Auspichiamo che, di fronte all’estrema gravità del provvedimento disciplinare adottato, Rfi riveda la sua posizione. La nostra speranza è che si possa giungere a una positiva soluzione, anche al fine di stabilire un clima di maggiore serenità, utile per accertare la verità su quanto accaduto nella tragica vicenda di Viareggio”. Nei giorni scorsi, dopo il primo, immediato intervento critico sul licenziamento di Antonini ad opera del presidente toscano Enrico Rossi, si era fatta sentire anche la commissione speciale lavoro del Consiglio regionale: “Siamo di fronte a un fatto di assoluta gravità – ha denunciato Paolo Marini - anche perché Rete ferroviaria italiana non è nuova a procedimenti di licenziamento nei confronti di ferrovieri che si occupano di sicurezza, e che ne denunciano i limiti”. Chiaro il riferimento a Dante De Angelis, collega di Antonini che fu licenziato – ed è stato poi reintegrato dal giudice del lavoro – per aver segnalato le carenze del gruppo Fs sul fronte della sicurezza.www.ilmanifesto.it