RACCONTI & OPINIONI

La procura cerca un nesso tra i giochi di guerra e i morti nelle zone contaminate intorno al poligono


Quirra, bimbi malformi l’inchiesta squarcia il velo  Potrebbero esserci anche bambini tra le vittime dell’inferno di Quirra, nella Sardegna centro-orientale. Tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta nei paesi situati all’interno della base militare più grande d’Europa il tasso di bimbi nati con malformazioni genetiche è stato molto più alto della norma stabilita dall’Organizzazione mondiale della sanità. La procura della Repubblica di Lanusei, che indaga sulla possibile correlazione fra i giochi di guerra, che sino a pochi mesi fa si svolgevano nel poligono, e le morti per tumori del sistema linfatico di pastori che hanno le loro aziende a Quirra e di militari che in questo angolo sperduto di Sardegna lavorano, ha deciso di far luce anche sui bambini nati malformati. Il paese più colpito è Escalaplano, poche centinaia di abitanti e un tasso di malformazioni genetiche fra i neonati da fare spavento, nettamente al di sopra di ogni ragionevole statistica sanitaria. Il procuratore Domenico Fiordalisi ha raccolto le testimonianze delle mamme dei bambini nati malformati. Sembra che le donne sentite dal magistrato abbiano raccontato che, durante la gravidanza, quando nel poligono si svolgevano le esercitazioni militari o i lanci di prova di nuovi modelli di missili, le case di Escalaplano venissero coperte da nubi di fumo biancastro misto a polvere. In un gioco che trasformava in normale quotidianità una situazione di pericolo per lunghissimo tempo sottovalutata, i ragazzi salivano sulle colline per vedere i missili che partivano o per seguire i tracciati dei proiettili anticarro. La prima denuncia di casi di bimbi nati a Quirra con malformazioni genetiche risale al 2002, quando per la prima volta un’inchiesta giornalistica del quotidiano La Nuova Sardegna squarciò il silenzio, di paura e di omertà intorno alla gravissima situazione sanitaria in tutta l’area del poligono. Intanto, sempre per sapere se ci sia un rapporto fra esplosioni di armi con varie componenti e i tumori, per ordine della procura il prossimo 6 dicembre verranno riesumati i cadaveri di quindici persone, fra pastori e militari, morte per neoplasie e sepolte nei cimiteri di San Vito e Villaputzu, due dei paesi compresi nel perimetro della base. Ai cadaveri sarà prelevata una tibia, su cui verrà effettuata la misurazione della radioattività, per la ricerca di torio e uranio, le sostanze radioattive che si sospetta fossero contenute nei proiettili e nelle testate dei missili. Costantino Cossu2 dicembre 2011www.ilmanifesto.it