RACCONTI & OPINIONI

Il servizio segreto militare, ha effettuato una quarantina di nuove assunzioni clientelare. Figli, parenti, amici


Aise, spese confidenziali e missioni per vedere il Milan  Se fosse un film si potrebbe titolare "Zerozerosette licenza di spendere". Ecco a voi alcune clamorose storie di disinvoltura delle barbe finte al tempo della crisi che spiegherebbero come mai Monti ha tenuto per sé la delega per i servizi segreti. Probabilmente è per un bisogno di pulizia nell'ambiente torbido per definizione dell'intelligence. Una settimana fa, mentre l'Italia palese si dibatteva nei primi effetti delle manovre, l'Aise. ex Sismi, il servizio segreto militare, ha effettuato una quarantina di nuove assunzioni. Tutte dal sapore clientelare. Figli, parenti, amici. Via le memorie storiche, buste paga pesanti, dentro i loro protetti. Alcuni esempi: il capo del reparto economico-finanziario dell'Aise, generale Forchetti, ha fatto assumere il suo ex capo di stato maggiore di Milano quando era alla Guardia di Finanza come dirigente; in organico anche una hostess, figlia di un pensionato aise; il figlio dell'ex capocentro in Albania; un ex investigatore privato di Prada.Nello stesso tempo, però, sarebbe stato messo in condizioni di andare via il generale Damiano che poteva rimanere altri 3 anni. Una scelta poco razionale come, apparentemente, quella di spedire in Nigeria - a soli 15mila euro al mese - un maresciallo esperto di traffici societari di Dubai ma che tra poco più di un anno dovrà andare in pensione. Finirà i suoi giorni lavorativi, stando alle voci di corridoio, nell'Eni, che ha affari in Nigeria e sarebbe pronta ad accoglierlo in quota Sacconi, presidente dell'azienda petrolifera a sua volta ex del Sismi. Il maresciallo si dice sia molto amico di Zaccaria e del marito dell'ex capo-segreteria della ex ministra Gelmini. Chi è Zaccaria? E' il nome in codice di uno degli artefici di quella truffa chiamata Nigergate ossia la fabbricazione di dossier falsi che dimostravano un'inesistente traffico di uranio arricchito dal Niger all'Iraq di Saddam. La Cia li diede a Bush che li usò per innescare la seconda guerra del Golfo. Ora il vicedirettore operativo dell'Aise ha spedito un suo pupillo in Afghanistan senza motivazioni più consistenti dei 12mila euro di stipendio mensile. Insomma, i responsabili operativi farebbero un uso clientelare delle missioni per far guadagnare di più i loro protetti. E spesso le barbe finte intascano l'indennità di missione anche quando sono in Italia mentre ufficialmente risultano all'estero. E che dire del conto salatissimo per l'espansione degli uffici del generale Forchetti mentre in molti uffici pubblici, da anni, scarseggia la carta? Non chiedeteci chi abbia fornito a Liberazione queste informazioni. Esse squarciano il velo che avvolge l'operato dei servizi al tempo della crisi. Degli incaricati di Forchetti e Zaccaria sono andati recentemente in missione nel Triveneto da Roma solo per comprare bottiglie di vino per regali di Natale. A spese dell'amministrazione, of course, alla voce "spese confidenziali". I corridoi rimbombano per la storia dell'alloggio di servizio assegnato, con tanto di ristrutturazione, a un collega del generale, appena separatosi dalla moglie, che non ne avrebbe diritto. Tifosissimo del Milan, costui sarebbe andato a San Siro in missione. Quella di non perdersi un attimo di Milan-Barcellona. Sulle carte si legge più o meno: attività di servizio nel Nord Italia. Basterebbe un controllo incrociato perché a Forte Braschi molti si sarebbero accorti che molte sue trasferte coincidono con partite di cartello del Milan. Tanto c'è il trucchetto delle spese confidenziali, ossia coperte. E per chi non sta in cordata c'è il mobbing o defenestrazione che dir si voglia: da capo sicurezza responsabile del controllo del personale, il generale dei carabinieri Bonzano, è stato confinato agli archivi. Mentre tutti si stringe la cinghia, gli spioni sembrano essere l'ultima intoccabile casta. Ercole Olmi17/12/2011www.liberazione.it