RACCONTI & OPINIONI

Le scelte del governo Monti: Non si tagliano gli armamenti ma la stampa si


Ora mi tolgono anche la voce Ora mi tolgono anche la voce. La mia si è consumata in dieci anni di viaggi, incontri, iniziative, dibattiti. Ma conta poco, da sola: la voce quotidiana, condivisa, è il mio giornale. Ed ora mi tolgono anche quello. Poche pagine, ormai, ma danno fastidio: denunciano, pungono, meglio toglierle di mezzo. E per farlo non usano più taniche di benzina e olio di ricino, che diamine! il sistema è più elegante: basta tagliare i fondi, cancellare posti di lavoro… Dove scriveranno i miei giornalisti, i miei compagni e le mie compagne? Dicono che è per il nostro bene, che dobbiamo fare sacrifici per salvare il paese, o meglio per salvare le banche. Dove potrò ritrovare la mia voce? In una banca? Conta niente, da sola, la mia voce. E non mi aiutano i mille fogli e foglietti che girano su carta o via internet, spesso confusi e contrapposti; non mi bastano; non sono quelli che mi rendono partecipe della società in cui vivo. Se ho diritto di cittadinanza ho diritto ad avere la mia voce pubblica, ho diritto di trovare in edicola il mio giornale. Altrimenti posso anche strappare una carta d'identità in cui non mi riconosco più. Haidi Gaggio Giuliani29/12/2011------------------------------------------------Il governo Monti ha tagliato le pensioni, vuole incrementare le possibilità di licenziamento, non taglia le spese degli armamenti, taglia invece il finanziamento alla stampa, danneggiando seriamente il pluralismo democratico. E' un governo tecnico nel senso che non si rende conto che la democrazia, in uno Stato che si dice democratico, è un gran valore; ma l'Italia è un paese democratico perché ha un potenziale di lotta notevole. Non si tratta solo di "indignati". Vi sono i sindacati, i partiti politici di sinistra, i movimenti che hanno portato al successo di Vendola in Puglia e dei sindaci di Milano e di Napoli. Si tratta di milioni di persone impegnate a lottare per la democrazia, la dignità del lavoro, contro il razzismo, per la difesa della Costituzione, per la salvaguardia dell'indipendenza della magistratura.Il governo Monti, se democratico, dovrebbe tenere a cuore la dignità del lavoro e la democrazia, ma a tutela del pluralismo dell'informazione non si muove: soldi per gli armamenti e non a salvaguardia del pluralismo dell'informazione?In scelte del genere il governo Monti mostra la sua vera natura.La democrazia oggi in Italia è a rischio per molte ragioni. Il governo tecnico sembra non in grado di soppesare i rischi. E il Partito democratico che lo sostiene?Come ha scritto Giorgio Cremaschi ( "Liberazione" 23 dicembre ) oggi vi sono in Italia "un telegiornale unico e un grande giornale unico che esaltano il governo Monti e l'inevitabilità dei sacrifici"."Liberazione" e "il Manifesto" sono giornali fondamentali per la democrazia. Sono la tradizione politico-culturale della sinistra italiana che non intende piegarsi.Ogni democratico deve fare della loro lotta la sua lotta.Vincenzo Accattatis 29/12/2011