RACCONTI & OPINIONI

Persone speciali con Medici Senza Frontiere. Massimo, infermiere, racconta la sua esperienza in una clinica rurale in Bangladesh


Vi scrivo da... FulbariaIl rumore del martello picchia sul metallo e mi sveglia tutte le mattine. Siamo dovuti diventare amici, io e quel frastuono che per 9 mesi ha fatto da colonna sonora alla mia missione a Fulbaria, una zona rurale del Bangladesh.La fabbrica dei bus, come la chiamano qui, si trova proprio attaccata all’ufficio/casa, e i ritmi di lavoro sono impressionanti: dalle 5:30 del mattino fino alle 24:00. Riposare non è proprio facile, ma non avendo alternative cerchiamo di fare del nostro meglio...Quel rumore l’ho odiato e stra-odiato per settimane fino a che non ho capito che non ci sarebbe stata via di scampo, o con lui o con lui!!! E allora mi sono chiesto “ma perché non diventare amici?” e da quel giorno ho iniziato a chiamarlo “suono” e non più “rumore”.Che paese il Bangladesh, e quante contraddizioni vi convivono: le donne considerate cittadini di serie Z (proprio come l’ultima lettera dell’alfabeto…) ma poi sia il primo ministro donna sia il leader dell’opposizione sono donne; si coltiva con gli aratri che i miei bisnonni usavano negli anni ’20 e ’30 e poi se guardi nella tasca del contadino che lavora nei campi con l’aiuto delle mucche troverai sicuramente un cellulare, se non due, e una TV con antenna parabolica a casa.Il Bangladesh è come il suono del martello… o lo ami così com’è, e per quello che è, oppure lo odi! Io l’ho amato.Il progetto di MSF si trova a 120 km dalla capitale, peccato che per raggiungerlo ci vogliano in media 5 ore di macchina.MSF si trova a Fulbaria dai primi mesi del 2010 e, da aprile dello stesso anno, ha aperto la sua clinica per la cura dei pazienti che soffrono di Kala-Azar (Leishmaniosi), una delle malattie dimenticate che viene trasmessa da una zanzara piccolissima e, se non viene curata, può portare il mal capitato alla morte.La leishmaniosi può essere viscerale o cutanea e il trattamento per le due forme viene fatto con lo stesso farmaco sodium stibogluconate (SSG) ma con dosaggi e durata diversi: 30 iniezioni intramuscolo per la Leishmaniosi viscerale e 120 iniezione per la leishmaniosi cutanea. Un vero supplizio per le persone affette da questa malattia che conoscono molto bene gli effetti collaterali e la tossicità del farmaco (associati al dolore terribile dell’iniezione del farmaco nel tessuto muscolare). Aspetti che sovente hanno portato loro ad abbandonare il trattamento prima del tempo, creando così resistenza al farmaco.Prima dell’inizio della nostra attività a Fulbaria, il Ministero della salute usava l’SSG per il trattamento della malattia, ma MSF ne ha impiegato un altro: l’AmBisone (Liposomal Amphotericin B). Questo farmaco e un diverso dosaggio sono davvero “rivoluzionari” rispetto al precedente trattamento che le persone apprezzano moltissimo.Nella nostra piccola clinica (20 posti letto), chiamata da tutti “Kala-Azar clinic”, le persone affette da questa malattia dimenticata hanno riacquistato fiducia nella terapia e così ci siamo potuti avvicinare a centinaia di persone affette dalla Leishmaniosi.È quasi all’ordine del giorno sentire i commenti positivi dei pazienti sul nuovo farmaco usato: molti ci raccontano che i tre giorni di trattamento (per la Leishmaniosi viscerale) permette loro di tornare a lavorare in tempi molto brevi.Dopo i primi casi, grazie anche al passaparola tra le persone dei vari villaggi, in 6 mesi abbiamo curato un numero di pazienti che avevamo stimato per un anno.Non riesco a esprimere la gioia di vedere come le persone rispondano positivamente al nostro trattamento e come si preoccupino di spargere la voce nella zona.Un team di 38 persone ha la responsabilità di andare a cercare i pazienti nei villaggi e di educare le persone sul come riconoscere segni e sintomi della malattia e di insegnare loro come prevenirla.È davvero una soddisfazione vedere che i pazienti guariscono nel giro di pochi giorni e che sono pronti per tornare al loro lavoro nei campi, a scuola, nei loro villaggi.La Leishmaniosi è presente in Bangladesh solo nel distretto dove lavoriamo e in quello vicino, ma non nel resto del paese. In Asia, possiamo trovare questa malattia in una zona dell’India e del Nepal, e forse è per questo motivo che la malattia non “attrae” l’attenzione delle casa farmaceutica che stiamo cercando di stimolare per abbassare i prezzi del farmaco che sono ancora troppo alti.Ma non puntiamo il dito solo sulla casa farmaceutica: cosa dire dei mass media che non si interessano di coprire questa e altre malattie dimenticate?Questo è anche il compito di MSF, parlare per conto di chi non lo può fare, portare una soluzione medica per curare una malattia che uccide e accendere i riflettori su un argomento del quale non si parla.Sono sempre più convinto dell’importanza del lavoro di MSF in questo e nei altri progetti e così a volte tra me e me penso “ ma che mondo sarebbe senza MSF?”. Esagero un po’? Forse, ma lasciatemi esprimere il mio orgoglio per un’organizzazione per cui lavoro dal 2003! Massimo, infermiere coordinatore di progetto11/01/2012www.medicisenzafrontiere.it