RACCONTI & OPINIONI

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Vuoi uscire dalla crisi? Comprati una panda! Ecco lo spot Fiat Un minuto e trentadue secondi di severità. Severi i colori dai forti contrasti e dalle tonalità quasi acide. Severa la colonna sonora fatta di una minimale melodia di piano ritmata dai colpi di maglio di un fabbro. Severi, scavati, perfino sofferti i volti che si succedono di sequenza in sequenza. Severo il richiamo recitato dall’austero speaker dalla voce bassa e grave che, a partire dalla domanda “Ma quante Italie conosciamo?” cui segue l’elenco di alcuni stereotipi - arte, talento, inventiva ecc. - viene subito al dunque. “Quella dei giovani che cercano un futuro? O quella capace di grandi imprese industriali? Noi possiamo scegliere quale Italia essere”.  La risposta è che “questo è il momento di ripartire. Ripartire nell’unico modo che conosciamo. Con il nostro lavoro e mettendoci alla prova”. Sullo schermo intanto si alternano immagini girate nel napoletano. Panorami, vicoli, bucato steso al sole, giovani - probabilmente - disoccupati e la linea di montaggio di un impianto industriale: la fabbrica Fiat di Pomigliano d’Arco. Sì, perché quello di cui parliamo è lo spot di lancio dell’ultima nata di casa Fiat: la trentaduenne Panda. Nata nel 1980, rigenerata nel 2003 e giunta oggi, di restyling in restyling, al modello 139 lanciato con questo comunicato televisivo.  Fiat sposa e prova così a far propria la severità dei nostri giorni di crisi. Giorni di bufere sui mercati e di spread stellari. Giorni di recessione e disoccupazione. E giorni di austerità nei modi e nel governare dei severi professori. Un cupo tunnel, alla fine del quale, sperare di avvistare segnali di ripresa.  “Perché in Italia, ogni giorno - ci spiega monocorde lo speaker - c’è qualcuno che si sveglia e mette nel suo lavoro il talento, la passione, la creatività. Ma soprattutto la voglia di costruire una cosa ben fatta”. Qui protagonisti delle immagini sono gli operai in candida tuta, i tecnici, i progettisti visti nella vita domestica e mentre svolgono le loro funzioni tra computer e linee di montaggio.  “Le cose che costruiamo ci rendono ciò che siamo” chiosa lo speaker (senza cambiare tono) mentre sullo schermo si slancia una Panda nuova di pacca. A Detroit direbbero “brand new”. “Nuova Fiat Panda. Questa è l’Italia che piace”, chiude il narratore senza aver alzato la voce nemmeno di un mezzo tono. E allo spettatore, rimane allora in bocca uno strano gusto: quello di aver ricevuto una lezione, una, ça va sans dire, severa istruzione: “se vuoi che usciamo dalla crisi comprati ‘sta Panda”. 27/01/2012 Fonte: rassegna.it