RACCONTI & OPINIONI

L'intera zona è ultramilitarizzata ma la resistenza non si è fermata con iniziative di solidarietà fino a Palermo


11 APRILE, IL MOVIMENTO NO TAV RESISTE AGLI ESPROPRI Doveva essere una giornata di primavera, invece fra neve e fango è iniziata una fase fondamentale dell'esproprio dei terreni per la Tav Torino - Lione.  Giornata di lotta e di repressione questa mattina in Val di Susa. In mattinata i No Tav hanno organizzato due presidi, uno alla Clarea e l’altro al ponte della centrale di Chiomonte, all’esterno della recinzione di quella che era chiamata “Libera Repubblica della Maddalena” ormai occupata da centinaia e centinaia di militari. «Hanno iniziato quelle che chiamano “procedure di occupazione temporanea dei terreni – racconta Ezio Locatelli, segretario provinciale del Prc di Torino – Sono 39 particelle di terreno, alcuni ettari, per circa 80 proprietari. Hanno iniziato ma non termineranno oggi. I proprietari dei terreni vengono fatti passare uno ad uno e viene consegnata loro una notifica di occupazione temporanea. Ma si tratta di una finzione – prosegue Locatelli – I terreni sono stati prima occupati militarmente, poi recintati e preclusi ai legittimi proprietari fino alla farsa di oggi». Numerosi proprietari non si sono presentati a ritirare la notifica ritenendo il provvedimento illegittimo, fra coloro che materialmente non potevano essere presenti a questo ennesimo atto di protervia, Luca Abbà, ancora in ospedale in seguito alle ferite riportate dopo le note vicende che lo hanno visto protagonista. Una delle proprietarie, Marisa Mayer di 67 anni si è incatenata per protesta alla rete, altre 3 donne sono state identificate perché sono riuscite ad entrare nell’area recintata dove la rete era stata tagliata. Ma in giornata si sono susseguiti tentativi per rompere il divieto e forzare i blocchi con azioni di disobbedienza civile. In varie città d’Italia ci sono state iniziative e presidi in solidarietà con i manifestanti, dalla sede del Corriere della Sera alla stazione di Arcore fino a Roma e a Palermo dove alle 16.30 parte un corteo. In Val di Susa oltre ai due presidi c’è stata una splendida risposta degli studenti che, dopo che alcuni loro compagni erano stati sospesi da un preside per aver distribuito volantini contro la Tav, hanno deciso di occupare il sellino autostradale di Bussoleno, sulla Torino – Bardonecchia.  Sono state realizzate barricate improvvisate e i blocchi proseguono e a singhiozzo. Alle 17. 30 ci sarà un nuovo appuntamento sull’autostrada. Per stasera è prevista a Torino una assemblea di movimento per decidere il da farsi nei prossimi giorni, quando continueranno le notifiche di esproprio.  «Gli espropri sono illegali. Quei terreni appartengono ai cittadini valsusini che non vogliono l’alta velocità.  – ha dichiarato Paolo Ferrero – segretario del Prc -Per tanto noi siamo dalla parte di chi difende legittimamente i propri terreni e si oppone ai cantieri e sosteniamo pienamente la mobilitazione di oggi in Val Clarea. Il governo metta fine alla militarizzazione della valle e allo sperpero di denaro pubblico e apra il dialogo con il popolo No Tav. Di fronte alla follia di un’opera dannosa per l’ambiente, costosa, inutile dal punto di vista del traffico dei treni, lo Stato usa la forza per sopperire alla mancanza di ragioni. Noi stiamo con i valsusini: resistere è la parola d’ordine». Il Prc sta caratterizzando in maniera significativa la propria presenza fra i No Tav di cui si sente parte integrante. Alle iniziative di oggi il suo segretario provinciale era il solo dirigente politico di Torino presente ai presidi. Per il 18 aprile si sta poi organizzando una grande assemblea sempre a Torino che vedrà presenti esponenti del movimento, delle vertenze di lavoro a questo connesse come i lavoratori della Wagon Lits, degli ambientalisti e di chi si oppone anche dalla Francia a quest’opera devastante. Il programma dell’assemblea è visibile sul sito www.prctorino.itStefano Galieni11/4/2012 www.controlacrisi.org