RACCONTI & OPINIONI

Non pensate che faccia rima baciata, per esempio, con fregati, ingannati, derubati, mazziati, intrappolati?


ESODATI Ma da dove viene questa parola, esodato? Forse è il participio passato del verbo esodare? Rapida consultazione del buon vecchio Zanichelli, no, il verbo esodare non esiste. Quindi, esodato come neologismo, cretino ancorché “tecnico”, desunto da esodo, in latino exodus: fuoruscita, andar fuori, smammare. Di esodi la Storia è piena. L’esodo biblico con Mosè in testa, l’esodo degli ebrei dal ghetto di Varsavia, l’esodo dei palestinesi nel 1948, l’esodo dei terremotati dell’Aquila, l’esodo (detto anche grande esodo) dei vacanzieri d’agosto… Esodo, cioé fuori. Esodati, cioé fuori. La categoria, con tanto di nome appositamente creato, nasce nel gennaio 2012, piena era Monti-Fornero, con legge numero 214/2011, quella fantasiosamente chiamata “Riforma del mercato del lavoro”. Fuori. Cioé “messi fuori”: senza complimenti, senza lavoro, senza pensione e anche senza scuse. Infatti avrete notato che “esodati”suona bene, fa rima baciata per esempio con fregati, ingannati, derubati, mazziati, intrappolati. Poco male; chi li conosce alla fine questi esodati, questi tipi di nuovo conio (come l’euro)?; chi li conosce, che poi nessuno sa nemmeno quanti sono, uno nessuno centomila, che so, magari 25 mila, 65 mila, 135 mila, anche 350 mila…? Uno nessuno centomila, ma appunto, che importanza ha? Dopo tutto, non si tratta altro che di meri esseri umani, di uomini e donne in carne e ossa. Cioé bazzecole, nullità, diciamo. Maria R. Calderoni 19/4/2012 www.esserecomunisti.it