RACCONTI & OPINIONI

Il dissenso è declinato come violenza e quindi va represso, secondo i tutori....del capitalismo (vedi Fassino e soci)


IL PRIMO MAGGIO FISCHIA IL PD Oggi a Torino è andato in onda un primo maggio di lotta e contestazione ad un sindaco che si dimostra ogni giorno che passa il rappresentante degli interessi forti della città, sempre più asserragliato, con i partiti che lo sostengono, nel palazzo. In queste settimane Torino non è stata solo il luogo in cui è continuata la polemica sul tema della TAV che l'amministrazione sostiene a spada tratta, ma anche la città dove sta crescendo un forte movimento che contesta la privatizzazione degli asili nido ed il ritardo dei pagamenti per gli operatori delle cooperative sociali. Se Fassino era un onesto democratico doveva accettare le contestazioni che gli venivano mosse, magari rispondergli, invece no. Ha utilizzato la retorica dei buoni e cattivi per cercare di far passare la propria debolezza politica con i celerini che hanno aperto il corteo del primo maggio bastonando i contestatori. Non è la prima volta che questo accade a Torino. A ricordarlo a tutti è Paolo Ferrero presente oggi in piazza nella città della mole."Per la seconda volta nella storia del Primo maggio torinese - scrive Ferrero su Facebook - la polizia è intervenuta pesantemente all'interno del corteo per reprimere chi legittimamente contestava. La prima volta avvenne nel 1990 attaccando lo spezzone di DP che portava un enorme pupazzo di gomma piuma del presidente Cossiga, quello della Gladio. E' una intromissione inaccettabile che la polizia intervenga nel corteo pestando a destra e a manca. Come diceva il Presidente Pertini: libero fischio in libero stato. La difesa della Costituzione e dei diritti del lavoro passa oggi anche per la libertà di manifestare il dissenso. Alle classi dominanti - conclude il segretario di Rifondazione - piacciono masse deluse o giullari insultanti ma temono l'azione diretta, la costruzione di una soggettività di massa che dica basta non solo a parole alla devastazione sociale che stanno facendo. Dobbiamo costruire la Val di Susa in ogni città e in ogni territorio."Le contestazioni oggi non si sono avute soltanto a Torino, a Portella delle Ginestra a beccarsi i fischi è stato Bersani reo di appoggiare la giunta Lombardo e il Governo Monti che ha distrutto le pensioni, manomesso l'art 18 e venduto il nostro paese alla Merkel.Ci vediamo il 12 maggio in piazza.