RACCONTI & OPINIONI

Una delle centinaia di migliaia di storie drammatiche sulle quali pesa il complice menefreghismo del sindacato e del Parlamento


Esodati, storia di Damiano: 2 anni senza reddito Damiano ha cominciato a lavorare nel giugno del 1977. Aveva 19 anni quando è entrato nello stabilimento Fiat di Termini Imerese e ora, a 54 anni e con quasi 35 di contributi versati, rischia di finire nel limbo degli esodati e circa due anni senza reddito in attesa di raggiungere i nuovi requisiti per la pensione. Operaio fin da giovanissimo, oggi Daminao è padre di due figlie e moglie casalinga.''Fino a che lo stabilimento lavorava (la Fiat ha chiuso i cancelli definitivamente lo scorso dicembre) - spiega - riuscivo ad arrivare con turni e straordinari anche a 1.500 euro al mese. Ho lavorato quasi 35 anni e sono a un quinto livello. Adesso che sono in cassa integrazione straordinaria arrivo a 1.200 euro e già ora stiamo tagliando tutto il superfluo. Non abbiamo più il motorino, così non pago l'assicurazione. Mia moglie non lavora, ma qui quasi tutte le famiglie sono monoreddito, le mie figlie vanno a scuola''.La casa in  cui vive è di proprietà, acquistata in tempo: ''E' una fortuna non pagare l'affitto perché sono riuscito a comprare casa tempo fa. Adesso non potrei piu' farlo''.Ma qual è la sua situazione  attuale?  ''Avrei dovuto andare in pensione a inizio 2018 (a 60 anni di etaà e quasi 41 di contributi) dopo i due anni di cassa integrazione e i 4 di mobilità. Invece dovrò aspettare il 2020 (dal 2017 sono previsti 42 anni e 10 mesi di contributiper accedere alla pensione indipendentemente dal requisito anagrafico). E per due anni - sottolinea - mi dovro' pagare i contributi da solo, senza reddito. Come dovrei fare? E' chiaro che non staremo con le mani in mano, non ci possiamo stare. Dobbiamo avere risposte al più presto''. Isabella Borghese14/6/2012 www.controlacrisi.org