RACCONTI & OPINIONI

Il mondo del lavoro si sente abbandonato da politica e sindacato. Si versano la benzina addosso e minacciano di darsi fuoco


La protesta estrema dei lavoratori di AkreaLa disperazione ormai si fa sempre più forte e fa perdere la lucidità ai lavoratori che riversano in condizioni di forte difficioltà e non riescono a farsi sentire.Si sono versati benzina addosso ed hanno minacciato di darsi fuoco. Questa è la forma di protesta che oggi hanno messo in atto all'interno del palazzo municipale un gruppo di lavoratori di Akrea, la società per azioni che è controllata interamente dal Comune di Crotone e si occupa di raccolta rifiuti, verde pubblico e altri servizi. 12 in particolare sono i protagonisti, i lavoratori a cui l'Amministrazione ha affidato la gestione del verde cittadino, e che hanno messo in atto la protesta quando il sindaco Peppino Vallone ha comunicato loro che l'ente non ha le risorse necessarie per rinnovare il contratto per effettuare il servizio. Il contratto tra Comune ed Akrea è scaduto già da un anno e fino ad oggi è stata la società a garantire il pagamento degli stipendi ai lavoratori. Tre dipendenti di Akrea si sono così cosparsi i vestiti con benzina portata in alcune bottigliette e hanno minacciato di darsi fuoco; un quarto operaio, dopo aver fatto la stessa cosa, è salito sul davanzale di una finestra minacciando di gettarsi nel vuoto. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia municipale, gli agenti della Digos della Questura e i Vigili del fuoco che hanno convinto i lavoratori a desistere dall'estrema forma di protesta e a levarsi di dosso i vestiti impregnati di benzina; per uno di loro, tuttavia, è stato comunque necessario il trasferimento in ospedale a causa di un malore provocato dal contatto del liquido infiammabile con la pelle.Si è in attesa delle conclusioni seguite a una riunione fissata per il primo pomeriggio di oggi tra il sindaco Vallone, i dirigenti dell'Akrea, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria e quelli dei lavoratoriIL VIDEO QUIIsabella Borghese25/7/2012 www.controlacrisi.org