RACCONTI & OPINIONI

Disoccupato suicida a Pisa. I Cobas accusano contro le istituzioni: "I sindaci hanno grandi responsabilità".


SENZA LAVORO, SI SENTE SENZA VIA D'USCITA”Non riusciva ad accettare l’idea di essere rimasto, a 49 anni, con due figli e senza un lavoro stabile”. Due giorni fa un uomo si  è ucciso a Terricciola, in provincia di Pisa. L'ha fatto nei giardini pubblici a poca distanza dal Comune dove era andato per l'ennesimo colloquio con il sindaco. Un dramma umano prodotto dalla crisi economica che è innanzitutto crisi lavorativa e sociale con uomini e donne che perdono lavoro, casa, punti di riferimento, affetti. Negli anni successivi ai licenziamenti di massa dei primi anni ottanta, alla Fiat e nel suo indotto, decine furono gli operai che si suicidarono per la vergogna di non trovare una nuova occupazione, centinaia finirono in cura per depressione, innumerevoli i casi di chi non si è più ripreso perdendo famiglia, lavoro e casa."Il dramma di Terricciola è simile ad altri drammatici casi che guadagnano le pagine di cronaca - scrivono i Cobas del Pubblico impiego in un comunicato - per poi sparire nel dimenticatoio il giorno successivo". Antonio (il nome è di fantasia e una volta tanto anche i media hanno evitato speculazioni) aveva perso lavoro da alcuni mesi e dopo una parentesi con contratto a tempo determinato non riusciva a trovare altra occupazione. Ha chiesto aiuto a istituzioni e asl ma non voleva sussidi caritatevoli, chiedeva solo di lavorare come del resto aveva sempre fatto nella sua esistenza, Senza lavoro non esiste possibilità alcuna di vivere con dignità soprattutto se a nulla valgono le professionalità acquisite, se la sola prospettiva all’orizzonte è quella di una occupazione temporanea che non ti consente di pensare al domani, o di programmare perfino l’acquisto dei libri scolastici per i figli. "Il fatto poi che il lavoratore si sia ucciso davanti al comune - scrivono ancora i Cobas - conferma che in questi anni proprio gli enti locali hanno rappresentato un punto di riferimento che con la spending review verrà completamente a mancare tra accorpamenti e fusioni che ci faranno perdere tantissimi posti di lavoro e un costante rapporto con il territorio I tetti di spesa imposti al Comune sono tra le cause del suicidio di Terricciola, perchè in altri contesti sarebbe stato possibile dare un aiuto concreto anche se per poco tempo.Nei prossimi mesi la situazione sarà ancora più drammatica e avere smantellato molti interventi e servizi sociali nei Comuni si è dimostrata una scelta folle con ripercussioni negative sulla popolazione. Di queste scelte anche i Sindaci sono responsabili avendo avallato politiche nazionali di smantellamento dei servizi. Per questa ragione non vogliamo parlare di suicidio ma di omicidio, una morte bianca come gli incidenti sul lavoro commessa dal Governo e dai suoi sostenitori palesi ed occulti. Intanto pieno sostegno alla famiglia del lavoratore e l’impegno di raccogliere dei fondi alla festa rossa che si terrà nei prossimi giorni".Fabrizio Salvatori30/07/2012 www.controlacrisi.org