RACCONTI & OPINIONI

Storie di schiavitù in unpaese alla deriva, dove il più forte cannibalizza il più debole. Ecco l'Italia del secolo buio?


Rimini, pakistani sfruttati e segregati da caporali connazionali guidati da italianiGuadagnavano trenta euro al giorno da cui dovevano togliere il vitto e un alloggio molto somigliante ad una gabbia per polli. Sono queste le condizioni in cui vivevano alcuni pakistani impiegati nella distribuzione di volantini da un connazionale collegato a sua volta ad un giro di italiani.Tutto è nato dopo il controllo dei giorni scorsi nei confronti di alcuni stranieri che distribuivano volantini pubblicitari in città. Dopo l’accertamento dello stato di clandestinità di uno di loro è stata individuata la sede della ditta nella quale erano impiegati i lavoratori, e l’abitazione dove il titolare alloggiava i propri dipendenti, situata nel Comune di Longiano, lungo la via Emilia, in provincia di Rimini. Qui, ieri, gli agenti hanno trovato nove uomini, tra i 20 ed i 50 anni, tutti di nazionalità pakistana. Dei nove lavoratori controllati, tre erano irregolari in quanto clandestini. Dagli approfondimenti successivi è emerso che tutti svolgevano da mesi quel tipo di attività lavorativa senza alcun contratto di lavoro, lavorando nella distribuzione dei volantini dalle 8 alle 12 ore al giorno, con un salario giornaliero di 25-30 euro comprensivi di vitto e alloggio, forniti dal datore di lavoro o comunque oggetto di trattenuta dal salario giornaliero (cinque euro per il pasto, 200 euro al mese per l’alloggio).I lavoratori venivano suddivisi in tre squadre, che a bordo di altrettanti furgoni partivano ogni giorno al mattino presto e dopo avere caricato dai 15 ai 20 mila volantini pubblicitari presso una azienda locale, gestita da un italiano, si recavano nelle zone indicate dal committente, che cambiavano ogni giorno. Il salario era diversificato a seconda del ruolo: 25 euro per i distributori porta a porta, dai 30 ai 50 euro per i conducenti dei veicoli.L’abitazione controllata ha evidenziato pessime condizioni igienico/sanitarie, i letti erano, in realtà, materassi buttati a terra, ed i servizi igienici del tutto carenti, vi erano cibi avariati sparsi in qua e là ed un odore nauseante. Al termine dell’attività di accertamento i lavoratori clandestini (uno di 50 anni, l’altro di 29) sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di irregolare permanenza nel territorio nazionale e accompagnati alla Questura di Forlì per le procedure connesse all’espulsione.Ben più gravi i reati contestati al datore di lavoro (un 36enne pakistano residente a Savignano, con precedenti specifici nell’ambito dell’utilizzo di manodopera clandestina) e ad un suo parente che organizzava il lavoro in assenza del primo (un 38enne, anch’egli residente a Savignano, incensurato): essi dovranno rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che prevede una pena fino a cinque anni di reclusione per chi, al fine di trarre ingiusto profitto, favorisce la permanenza nel territorio nazionale di persone senza titolo di soggiorno; inoltre, per il datore di lavoro, verrà ipotizzata anche un’altra violazione penale, connessa alla cessione di immobili, a scopo di lucro, in favore di persone senza titolo di soggiorno, oltre che numerose violazioni di carattere amministrativo e fiscale collegate all’impiego di lavoratori senza contratto di lavoro.07/08/2012 Fonte: romagna noi