RACCONTI & OPINIONI

La procura di Torino corre il serio rischio di abbandonare gran parte dei suoi fascicoli d'inchiesta, ad iniziare dalla Eternit


Amianto, Guariniello apre il "filone Siracusa" (spending rewiev permettendo)C’è anche un “filone Siracusa” nel processo Eternit della procura di Torino. E con molta probabilità darà luogo ad una “inchiesta ter”. Il pubblico ministero Raffaele Guariniello ha cominciato a raccogliere dati sullo stabilimento siciliano della multinazionale dell'amianto con lo scopo di farli confluire nei due procedimenti che hanno riguardato Casale Monferrato e Bagnoli. Al centro dell’indagine il decesso, dovuto a malattie derivanti dall'esposizione all'amianto, di 68 lavoratori su un totale di circa novecento. Le ultime morti censite sono del 2012. Il caso Siracusa e' gia' al centro di una causa penale. La Corte d'Appello di Catania aveva annullato le otto condanne di primo grado e la Cassazione ha confermato la sentenza ordinando comunque un nuovo processo perche' vengano rideterminati i risarcimenti ad alcune parti civili. Ma il procedimento di Torino riguardera' il ruolo di due top manager di cui non si sono occupati i giudici siciliani, il belga Louis de Cartier e lo svizzero Stephan Schmidheiny, condannati dal tribunale del capoluogo subalpino a sedici anni di carcere per disastro e ora in attesa del processo d'appello. Non e' ancora stata decisa la sorte processuale dei dati raccolti da Guariniello e dai suoi collaboratori. La loro destinazione e' l'inchiesta Eternit bis, aperta per omicidio colposo - e non per disastro - in relazione alla morte di duecento persone che lavorarono o vissero nelle zone delle filiali di Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli), ma questo procedimento e' ormai alle battute conclusive; e' possibile, dunque, che il caso Siracusa finisca nel fascicolo Eternit ter, che e' gia' stato aperto. Questi ultimi processi, tuttavia, potrebbero non essere celebrati dal tribunale di Torino. La nuova geografia giudiziaria disegnata dal governo con la spending rewiev assegna la cittadina di Cavagnolo sotto la competenza di Ivrea, alla cui procura i pm torinesi potrebbero essere costretti a consegnare i fascicoli. Amaro il commento del pm Guariniello: ''C'e' una grossa contraddizione nello spirito della riforma: si volevano sopprimere le piccole procure, ma qui se ne trasforma una, quella di Ivrea, da piccolissima a gigantesca senza dotarla degli strumenti necessari''. La procura di Torino corre il serio rischio di abbandonare gran parte dei suoi fascicoli d'inchiesta, dalla Eternit ai controlli sull'aeroporto di Caselle alle fabbriche del circondario.A Cavagnolo c'era la sede di una filiale dell' Eternit, cosa che ha permesso a Guariniello di allestire il maxi-processo ai vertici della multinazionale.''Non sono in discussione - dice Guariniello - le capacita' dei miei colleghi. Il problema e' che la procura di Ivrea, anche se viene rafforzata con una mezza dozzina o una decina di pubblici ministeri, non e' attrezzata per la creazione in tempi rapidi di un pool altamente specializzato in grado di gestire casi cosi' grandi, complessi e fuori dall'ordinario''.Fabrizio Salvatori12/08/2012  www.controlacrisi.org