RACCONTI & OPINIONI

Quando in politica di un termine che rappresenta un valore assoluto:democrazia, se ne fa un uso improprio e indecente


Un partito democratico...beh parliamoneIn questi giorni i grandi media non fanno altro che evidenziare gli insulti e le accuse che girano in rete e non solo fra dirigenti del Pd, del Movimento 5 stelle, dell'IdV. Tutti si danno vicendevolmente lezioni di democrazia e di sottigliezza politica ma questa storia, bisognerebbe dirlo, è vicenda vecchia. Tanti anni fa, un PCI certamente più autorevole e profondamente più vicino al mondo del lavoro, non disdegnava di definire con lo stesso epiteto "fascista" chiunque ne criticava con una certa virulenza il suo farsi ormai partito di governo. Anni Settanta, anni di crisi e di austerity (vi ricorda qualcosa) imposta sempre alle stesse persone, anni in cui essere a "sinistra" del Pci era semplicemente vietato. Rigurgiti stalinisti mai rimossi, bisogno di conservare egemonia sulla propria classe di riferimento, fatto sta che il rapporto con quella che allora veniva definita "sinistra gruppettara"si tradusse ben presto in scontro fisico, verbale, in assenza totale di qualsiasi possibilità di interlocuzione. In tante sezioni, chi criticava troppo duramente la linea del partito o del sindacato era immediatamente definito "fascista" ed equiparato a chi si sceglieva alla lotta armata. Non a caso per tanti anni sullo stesso quotidiano fondato da Antonio Gramsci, si scriveva, "le sedicenti" brigate rosse. Nessuna voglia di difendere quella scelta ma fu drammaticamente sbagliata, nel 1977 la scelta del Pci e dei suoi dirigenti, di chiudere ogni spiraglio di dialogo col movimento in nome di un "compromesso storico" che avrebbe dovuto portare pace e prosperità. Sappiamo come è andata. Ci sono paragoni con quanto accade oggi? Si e forse in termini peggiorativi: se si preferisce il dialogo e l'alleanza con i post fascisti e con i banchieri, se si considerano pericolosi sovversivi i no tav, se si guardano con diffidenza gli iscritti della Fiom, c'è qualcosa che non va. Oggi alla festa nazionale del Pd, ed è documentato su un video che sta spopolando in rete, è stato impedito a degli insegnanti precari di portare uno striscione che criticava il ministro della pubblica istruzione Profumo. Nulla di insultante, erano pacati e pacifici, pretendevano solo di far sentire la proprio voce. Ma questo non è ammesso in un Partito Democratico. Stefano Galieni27/08/2012 23